Dopo 6 giornate di campionato, per il Genoa vincere pur giocando con il pilota automatico del possesso pallone è difficile. L’unico errore di tutta la partita è stato pagato a caro prezzo facendo rialzare  la testa al Toro, rimasto nella stalla fino al 32’ minuto del secondo tempo. Il primo tempo del Genoa è stato incolore, nella ripresa avevano messo in difficoltà il Torino colpendo una traversa con Agudelo, un palo con Favilli e altre due occasioni con Pandev e Cassata non sfruttate a dovere. Tutto ciò è avvenuto però senza il possesso pallone, inefficace e inefficiente se il padrone del gioco sono state le giocate all’indietro o laterali con protagonista Radu: meno male che sa giocare anche con i piedi, ma per azioni tutte in verticale.

L’ossessione di Thiago Motta come il possesso pallone non ha funzionato contro un Torino ed un Mazzari sceso al Ferraris con l’unico obiettivo di non far giocare il Genoa, con una formazione appartenente più da squadra che si gioca la retrocessione che da altra, convinta di giocarsi l’Europa che conta. Falso nueve a fare il marcatore, difesa a quattro marcature a uomo e in particolare su Schöne, senza centravanti di ruolo che hanno soffocato il Vecchio Balordo. Mazzarri per la prima volta da quando lo ascolto è stato sincero in conferenza stampa, dichiarando che il primo tempo ha soffocato il Genoa e dopo è stato fortunato. Parole di cui dovrà tenere conto anche Thiago, considerato che nel calcio italiano i copia-incolla tattici e strategici sono all’ordine del giorno e qualcuno cercherà di imitare il tecnico di S. Vincenzo. Dopo venti minuti di partita, da uno come Thiago ci aspettava qualcosa di diverso. Chissà quante volte da calciatore in carriera si è trovato nella stessa identica situazione e chissà i van Gaal, Gasperini, Mourinho, Ancelotti e Conte, i maestri come sono riusciti a uscire dalla situazione, cambiando registro o strategia. Il lancio lungo e alto probabilmente sarebbe stato preda della forza fisica, della grinta dei granata, come ha detto Cassata in conferenza post gara, ma la ricerca  rasoterra in verticale dello spazio e tempo senza trattenere il pallone tra i piedi, che dava solo equilibrio senza risultato né aggressività, qualcosa in più avrebbe potuto fare: foto dei pali colpiti e dei gol mancati.

Il Genoa contro il Torino è mancato sia nella prestazione individuale che in quella collettiva nelle due fasi gioco. Lo spazio e il tempo anche per Thiago saranno intesi come valore assoluto, però devono essere misurabili anche in base alla strategia dell’avversario. Occorreva una interpretazione diversa come valori relativi e cioè come sensazioni spazio-temporali proprie dei calciatori in quel momento e in quella situazione di gioco: l’unico a cercare la chiave per aprire la cassaforte di Mazzarri è stato Pandev. Thiago in conferenza stampa fa bene a difendere i giocatori e quello che fanno in allenamento, ma la domanda che nasce spontanea non vedendo gli allenamenti è: fanno anche partite in 11 contro 11 oppure tutto si svolge in una centrifuga di passaggi rivolti al possesso pallone, con tutto mischiato? Anche contro i granata Thiago Motta è stato contento della prestazione. Come contro la SPAL, per la prestazione tattica e la mancanza di percezione di pericolo. La sicurezza, che ci poteva stare, di essere in grado di determinare e controllare il contesto intorno a sé, considerati i due pali in un minuto e il gol di Cassata mancato, è stata fregata, come contro l’Udinese, mandata all’aria dall’unico errore su calcio d’angolo e dall’unico tiro del Torino nel secondo tempo, con un calciatore che saliva in cielo non contrastato da Sturaro, se toccava a lui marcarlo. Qui nasce l’interrogativo: siccome il fattaccio è successo al 32’ del secondo tempo, il matuziano era in grado di farlo dopo aver tamponato da tutte le parti e con solo due partite dopo il lungo infortunio? Sotto di un gol le sostituzioni di Thiago, eccetto quella obbligata di Ghiglione, non hanno dato i risultati aspettati.

La scorsa settimana era successo a Schöne di rimanere in panchina, contro il Torino a Criscito per scelta tecnica. Scelta poco capita. Pajac avrà fatto varie volte le due fasi di gioco, ma ha sbagliato una dose industriale di cross e chissà – anche se con i se e con i ma non si va da nessuna parte – se il capitano qualcuno lo avrebbe indirizzato al meglio, anche in uno spazio di tempo ridotto sul terreno di gioco? Per di più, Thiago Motta avrebbe avuto una soluzione più semplice, dopo il forfait di Ghiglione, facendo entrare Criscito come centrale di sinistra vicino a Romero e spostando Biraschi a destra nella linea a quattro? Fanfucole da cronista alla Brera? La partita non è finita solo con i mugugni ad alta voce, ma con i fischi e la rabbia di tutti i presenti in tutte le zone del campo, che ricordano e rivedono lo stesso film horror di questi tempi nello scorso campionato, con la partita di Coppa Italia alle porte e poi altre due gare: Lecce e Derby. Partite che fanno paura, non per il valore degli avversari.

Altra domenica di consulti da parte di Preziosi sulla posizione di Thiago Motta. Anche per lui fiducia a tempo? Preziosi in tanti anni di carriera qualche volta dovrebbe anche chiedersi come mai quando il Genoa boccheggia il cerino acceso rimane sempre in mano solamente a lui e tutti i suoi consiglieri, famigliari, agenti, procuratori, consulenti, amici privati, spariscono nell’ombra, pronti a riapparire solo per questione di acquisti di calciatori. Gli unici esenti da questa considerazione, anche se sono con la bocca cucita, sono quelli che non si nascondo lavorando sodo al Pio Signorini. Il tempo dei buoni propositi al Genoa è finito: servono punti e per fare punti bisogna fare gol, qualcosa che al Vecchio Balordo sta risultando difficile. Oltre che nella liturgia cristiana, anche al Genoa oggi è iniziato l’Avvento, il periodo di quattro settimane che porta al S.Natale. Al Grifone invece dovrà portare al calciomercato. Calciomercato che dovrà già essere pronto nei prossimi giorni e non aspettare la fine del mese di gennaio, anche se Thiago dice che alla fine del campionato mancano ancora più di 70 punti.