Il Genoa parte per Ferrara con l’idea e la voglia di fare un risultato da tre punti che manca da troppo tempo in trasferta e dare continuità al gioco visto contro il Napoli prima della sosta per le nazionali.

Occorre un buon risultato, anche senza rincorrere la salvezza, giocando la tredicesima giornata, ma non ottenerlo sarebbe come sbucciare una cipolla sul proseguo del campionato alla luce non solo del calcio giocato.

Inutile rincorrere il calciomercato: occorre fare punti e dopo fare analisi di quello che si ha in casa prima di portare a Pegli altri calciatori che potrebbero non dare subito il contributo richiesto.

La partita con la Spal dovrà essere la somma del lavoro fatto e del gioco visto, al di là degli errori dei singoli e dalla tecnica, giocando bene dall’arrivo di Thiago Motta. Domani al “Mazza” di Ferrara sarà una partita impegnativa contro un’altra squadra in crisi, in particolare dal punto di vista mentale. Il Vecchio Balordo potrà fare risultato esprimendosi  al massimo già da oggi quando salirà sulla Freccia rossoblu.

Thiago ha dimostrato di saper leggere bene le gare con le cosiddette “grandi” del campionato. A Ferrara, anche senza Kouamè, è chiamato a non concedere spazi, gestione e ritmi della fase di manovra alla squadra di Semplici, operazione che preferiscono da parecchie stagioni anche se in quella attuale con alcuni cambi nel calciomercato estivo non hanno avuto  gli stessi risultati.

Dovrà essere il Grifone a cercare spazi tra le linee avversarie, azione che i ferraresi hanno patito in queste 12 giornate di campionato, e non il contrario.

La forza del gioco di Thiago Motta nelle quattro gare giocate, anche in quella persa tra le mura amiche, è stata quella di prendere le redini della partita, dominando il gioco e muovendo il pallone e gli uomini e di conseguenza i difensori avversari. Insomma, per dirla con un frase fatta, il Genoa dovrà ripetere le gare giocate affermando le proprie caratteristiche: principi di gioco e qualità superiore.

Oltre a prendere le contromisure agli avversari, domani al Genoa occorreranno pazienza, concentrazione, giusta risposta mentale, tecnica e tattica soprattutto del risultato, mancato in altre partite non per colpa del gioco, ma per troppi errori davanti alle porte avversarie.

La formazione del Genoa contro la Spal si potrebbe affermare, anche se gli avversari stanno studiando  qualcosa di diverso rispetto alle gare precedenti giocate alla ricerca del gol. Non dovrebbe essere stravolta rispetto a quella che ha giocato a Napoli, già senza Kouamè, con il rientro di Criscito e un Sturaro in più pronto a giocarsi minuti partendo dalla panchina: Pandev e Agudelo sono in grado di fare la differenza con la fase difensiva degli estensi.

Dopo due salvezze consecutive definite miracolose, la ricetta Semplici(tà) del tecnico spallino non ha funzionato in queste dodici giornate di campionato.

Non si è capito se il tutto non ha funzionato per la partenza in particolare di Lazzari, visto e considerato che hanno puntato sulla continuità confermando l’intera rosa dello scorso anno cercando di arricchirla in particolare con Di Francesco dal Sassuolo, Berisha tra i pali dall’Atalanta, Reca polacco dall’Atalanta, Tomovic dal Chievo e Strefezza dalla Cremonese, con quest’ultimo visto come sostituto ideale di Lazzari.

È mancato all’appello la stella pronosticata da molti, Andrea Petagna, e sono mancati i suoi gol, in particolare il rigore mancato al 92’ di gioco in casa dell’Udinese prima della sosta. Semplici ha puntato molto anche sui 37 anni di Floccari sperando che il calciatore potesse ripetere l’exploit dello scorso anno quando fu l’uomo salvezza nel finale del campionato.

Durante questa sosta Semplici ha provato altre soluzioni rispetto al 3-5-2 mandato a memoria da tempo. Pensiamo che siano state prove perché ha perso in difesa per squalifiche i due centrali Cionek e Tomovic.

La difesa a quattro, se utilizzata, sarà probabile a gara in corso se troveranno difficoltà nel  proporre uno dei principi di Semplici: costruire l’azione dal basso sempre in maniera continua e ripetuta con i tre centrali difensivi. La Spal rispetto allo scorso anno è cambiata dal punto di vista concettuale e il suo calcio è sembrato diluito dalla e nella necessità del risultato.

Il gap rispetto agli standard della Serie A colmato attraverso l’organizzazione e riuscito lo scorso anno, in queste dodici giornate di campionato è mancato per una fragilità difensiva che parla di 18 gol subiti suddivisi equamente tra casa e fuori casa continuando a concedere, come lo scorso anno, numerose conclusioni agli avversari, in particolare con conclusioni oltre i 16 metri.

Se a tutto aggiungiamo lo sviluppo del gioco offensivo che non è riuscito a trovare la chiave giusta con sole 7 reti realizzate viene fuori la classifica degli estensi in piena zona retrocessione al penultimo posto.

L’operazione che lo scorso anno ha mietuto anche successi, oltre la ripartenza da dietro con l’appoggio al play basso non riuscita bene, è stata quella di manipolare il sistema difensivo avversario cercando spazio oltre la prima linea di pressione aprendo sugli esterni dove l’assenza di Lazzari non è stata ancora digerita mancando i suoi tagli con Kurtic.  Petagna e Floccari sono sempre propensi a fare gli attaccanti di movimento e di rifinitura, ma vedono meno la porta avversaria. L’altra soluzione tattica di Semplici è il lancio lungo per il fisico di Petagna pronto a giocare con le spalle alla porta per far salire i compagni.

Anche la formazione della Spal la lasciamo allo speaker dello Stadio. Anzi no, prima: adesso arrivano via internet. Si dica che i dubbi di Semplici sono particolarmente in difesa e in avanti.

Se giocherà con la difesa a tre i nomi sono obbligati con Igor, Felipe e Vicari, mentre con quella a quattro aggiungerà Sala. In attacco dovrebbe rientrare dall’infortunio Di Francesco e accompagnare Petagna sia col 4-4-2 sia col 3-5-2 .

Arbitra Giacomelli di Trieste, fischietto classe 1977 non più ristoratore a Trieste. Per lui 124 gare in Serie A con 41 rigori e 26 espulsi. In stagione 5 gare dirette con 5 rigori e 1 rosso. Giacomelli è arbitro dall’età di 15 anni e ha debuttato in Serie A nel 2011.

Giacomelli rientra ad arbitrare dopo due settimane di fermo con il fischietto in bocca. Solamente VAR alla dodicesima giornata in Inter-Verona, punito per gli errori in Napoli-Atalanta che hanno creato tante polemiche anche nell’ultima riunione tra arbitri e società con la dura presa di posizione di Ancelotti, più che contro l’arbitro di Trieste, contro il VAR  Banti e Rizzoli.

Il curriculum di Giacomelli con la Spal è di 6 gare equamente divise tra vittorie, pareggi e sconfitte. Con il Genoa 14 gare: 3 vinte, 6 pareggiate e 5 perse, l’ultima la vittoria in questa stagione con la Fiorentina.

Primo assistente Passeri di Gubbio, secondo assistente Margari di Latina (serie B), quarto uomo Piccinini (Forlì), VAR Valeri di Roma, AVAR Fiorito di Salerno.

Diffidati: Kurtic, Missiroli, Strefezza (Spal).