Una dieta che consiglierei? Ricca di dolci sperando in un anno ricco di festeggiamenti“. L’augurio è di un sorridente Antonio Ventura, biologo nutrizionista del Genoa, che oggi ci ha un po’ raccontato del suo lavoro. In particolare, di cosa significhi mettere in parallelo l’attenzione nel curare la dieta personalizzata di un calciatore e la preparazione fisica, l’alimentazione e il dispendio energetico.

Le vittorie nel calcio arrivano anche da tavola?

“Detto così è riduttivo, ma seguire tutti i particolari per quanto riguarda l’atleta è essenziale per andare a migliorare la prestazione del singolo. E quindi possiamo dire che le vittorie, nel calcio, arrivano da più fattori: l’alimentazione è uno di questi”.

Se un calciatore arriva in sovrappeso di 5/6 chili, lo mettete a dieta?

“Bisogna prima valutare la composizione corporea del calciatore. Nel senso che i chili si valutano, certamente, ma bisogna capire di cosa sono composti questi chili, se da massa grassa o magra. Dopodiché, dopo un’attenta osservazione, si va a personalizzare uno schema dietetico sul singolo atleta. Uno schema che riguarda anche uno schema d’integrazione. Ad ogni modo, la maggior parte dei calciatori ha già una base, mentre alcuni vanno inizialmente un po’ seguiti seguendo un’educazione alimentare. Alcuni partono veramente da zero, mentre altri sono abbastanza preparati”.

Si può monitorare una performance alimentare?

C’è una performance alimentare correlata a quella atletica: gli apporti energetici andranno a cambiare in base al dispendio energetico, al tipo di allenamento oppure in base alla gara. Se c’è un doppio allenamento si mangia diversamente? Sì, a meno che non venga stabilito un piano alimentare assieme al giocatore in base all’allenamento che deve svolgere. Allora l’apporto cambierà rispetto al dispendio energetico”.

I piani dietetici, durante una preparazione dove il menù sarà probabilmente generalizzato, vengono poi personalizzati anche sul singolo?

“In ritiro si parte con un menù generico per tutti gli atleti, poi si va a personalizzare il tutto sul singolo, sia alimentazione sia integrazione, se ce n’è bisogno”. 

Qui, in Austria, è specificato bene quale alimento può fare bene o male e quali sono gli allergeni. Ma gli atleti cosa possono mangiare?

“In linea generale possono mangiare tutto, se non ci sono patologie particolari. Ovviamente è da quantificare questo “tutto”, specialmente nell’arco della settimana”.

Quante calorie deve incamerare un atleta?

“Il conteggio delle calorie è solamente una stima, che va preso con le pinze. Dopo ci si muove con più dati per cercare di fare un lavoro ottimale. Assieme ai professori Gatto e Stellatelli cerchiamo di migliorare sempre alimentazione e integrazione dei calciatori”. 


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