Il direttore sportivo del Genoa, Stefano Capozucca, è intervenuto ai microfoni di Telenord direttamente dalla sala stampa della sala stampa dello SportPlatz di Kampl.

Il direttore si è detto “contento per vari motivi di essere qua: la mia storia parla molto rossoblu, quello del Genoa. La passione per questi colori è stata trasmessa da due persone per me molto importanti: Spartaco Landini e Riccardo Sogliano. Vorrei nominare anche un’altra persona che purtroppo non c’è più, ovvero Pippo Spagnolo. Come disse lui, la passione per il Genoa ti entra ma non ti esce più. Il mio ritorno mi fa felice”.

Su Neustift:

“Assieme a Sacco siamo venuti qui e, vedendolo, lo abbiamo ritenuto idoneo per il ritiro. Sono migliorate poi tante cose: ricordo i primi ritiri quando c’era l’invasione dei tifosi genoani”.

Sull’ambiente:

“In questo momento non vorrei parlare del passato: bisogna guardare al presente. Bisogna fare il più possibile a partire dal sottoscritto, non volevo essere maleducato a non rispondere ai messaggi dei giornalisti: sarà una mia costante. Quest’anno il Genoa deve parlare il meno possibile e cercare di far parlare il campo, sperando che parli nella maniera giusta”.

Sul mercato:

“Vogliamo fare le cose con una logica, poi è il campo che dirà se abbiamo lavorato bene o male. Dal 25 agosto in poi il giudice sarà il campo: è inutile dire oggi se abbiamo fatto un grande acquisto o un brutto acquisto. Il regista? Io sono molto contento di come si sta lavorando, in sintonia fra tutte le componenti della società, con calma e con molta attenzione perché abbiamo una minima percentuale d’errore per vari motivi. Sappiamo che serve completare la squadra e lo faremo ma vogliamo farlo con calma: non aspettando certe settembre o il mercato di gennaio. Abbiamo le idee chiare e vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni.”

Su Andreazzoli: 

“A lui chiediamo di far giocare bene la squadra, così come faceva l’Empoli l’anno scorso.”

 Sui sogni nel cassetto: 

“È normale che ho un sogno: questi colori li ho dentro. Ho tanto entusiasmo, come devono averlo tutti colori che lavorano nel Genoa. Anche chi dovrà scendere in campo dovrà avere un entusiasmo particolare.

Questa maglia rappresenta qualcosa di importante per tutti quanti. È la società più antica d’Italia, conosciuta in tutto il mondo. In passato abbiamo fatto bene, dobbiamo farlo ancora adesso. Spero che a fine anno il mio sogno si realizzi.”


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