Parlare di Genoa il 3 di Luglio è difficile. Il cantiere non è solo a Villa Rostan: lì sicuramente si vedranno i risultati. A parlare invece del futuro della squadra, che è un altro  cantiere,  si potrebbero pestare i piedi della nostra anima.

La scelta di Andreazzoli come tecnico è da condividere. La sua esperienza e l’età dovranno renderlo consapevole che sotto la Lanterna a Ponente non bisogna costruire una povera  casetta, stando bene accorto ad utilizzare le rovine del palazzo – più di marmo che d’oro – dello scorso anno. Un palazzo che nello scorso luglio e agosto aveva ospitato le illusioni di molti genoani.

Andreazzoli, sparito dal calcio fino a quando si è risieduto ad Empoli in Serie B al posto di Vivarini, ha dimostrato attraverso il gioco di essere stato solamente sfortunato considerato come sono state occupate tante volte le panchine della Serie A.

Il Genoa che sta nascendo dà l’impressione che, se avrà l’impronta giusta del gioco, si potrà rivalutare la lunga gavetta del tecnico dalla seconda categoria fino alla Serie A.  L’Empoli lo scorso anno nella prima parte di campionato ha recitato nel girone di andata il ruolo dimesso delle neopromosse. Andreazzoli è stato bravo a capire di avere a disposizione parecchi giovani da tenere d’occhio e poco a poco, sempre attraverso il gioco, si è preso le sue soddisfazioni tante volte non condite da risultati.

Anche se ancora non a colori, l’identica foto toscana potrebbe vedersi anche a Pegli. Il Genoa presenta al nostro di partenza in avanti giovani interessanti .

Per tale motivo leggere che il futuro Grifone giocherà con il 3-5-2 lascia perplessi con il materiale a disposizione del tecnico nato a Massa.

Prima non prenderle” sembra il ritornello di questo inizio del calciomercato da parte di tutte le squadre e il Vecchio Balordo con l’ingaggio di Zapata, la conferma di Romero, l’esperienza di Criscito e la voglia di emergere di Biraschi, anche con le seconde linee, appare ben messo  davanti a Radu.

È a centrocampo che sorgono i dubbi maggiori. Lo scorso anno l’Empoli faceva male con un gioco verticale molto rapido di cui ne beneficiavano le punte con centrocampisti anche loro rapidi e veloci e qualcuno bravo nel cuore del gioco a fare le due fasi di gioco (Bennacer). L’intuizione di Andreazzoli, dopo aver iniziato con il freno a mano tirato, è stata quella di trasformare un trequartista (Traorè) in mezzala sinistra e un altro giovane come Zajc in trequartista bravo nel distribuire assist. Senza dimenticarsi di Krunic, uno che con Andreazzoli ha occupato almeno tre dei quattro vertici del rombo. Per niente Giampaolo appena arrivato al Milan lo ha voluto a Milanello.

Attualmente al Genoa, anche con Sturaro e Hiljemark ai box, mancano centrocampisti con quelle caratteristiche. Manca il solito regista da anni: non si parla di Pirlo o Milanetto, ma di un trequartista trasportato davanti alla difesa. Lo scorso anno si individuò Sandro, ma le sue condizioni fisiche condizionarono anche il campionato del Genoa. E prima di ipotizzare che un calciatore possa fare il regista, bisognerebbe averne visto partite e conoscerne le caratteristiche non essendo un ruolo semplice da ricoprire.

Senza regista non si potrà vedere il film di Andreazzoli. Al Vecchio Balordo serve un centrocampista non spettacolare ma efficace che sappia difendere bene, che sia un lottatore preciso nel gioco verticale: centrocampista box-to box. Serviva Bennacer e non è venuto, ma Andreazzoli potrebbe averlo in casa il calciatore con le stesse caratteristiche, giovane e con meno esperienza, minuto come l’ex centrocampista dell’Empoli: Rovella della Primavera, che lo  scorso anno si è dimostrato facilitatore di gioco ripulendo palloni, dando ritmo al palleggio e aiutando l’uscita del pallone. D’altronde si faranno tante scommesse in avanti e si può provare a crescere qualcuno della “cantera rossoblu“. Altrimenti in Europa, seduti in panchina, ci sono parecchi calciatori con quelle caratteristiche che probabilmente lo scouting del Genoa in passato ha già scovato. Non è fantacalcio ma qualsiasi calciatore del centrocampo dell’Under 21 spagnola potrebbe avere quelle caratteristiche.

In attacco più che scommesse bisognerà aspettare la qualità di Pinamonti, di De La Vega, la conferma di Kouame se rimarrà.

Gumus, che ha giocato poco con Prandelli, è stato più utilizzato da centravanti che da esterno. Sul turco-tedesco bisognerà essere bravi nel gestirlo nei carichi di lavoro. Dalla Turchia arrivano notizie che ha sofferto per i carichi di lavoro pesanti di mal di schiena e per tale motivo ha dato poca continuità durante le partite ufficiali.

Con questo ben di calcio futuribile davanti difficile pensare che Andreazzoli non giochi con il rombo magico, la propria coperta di Linus. Il Genoa avrà una identità di gioco se Andreazzoli non si spaventerà del gap tecnico che gli avversari gli metteranno davanti.

Il Vecchio Balordo è sulle spalle del tecnico di Massa: su di lui in questo momento poggiano le nostre speranze affinché si possa vedere un laboratorio di calcio.

La gestione del pallone sarà la priorità del nuovo Genoa. Andreazzoli diceva: “è con il pallone che si attacca attraverso combinazioni fluide, ma è soprattutto con il pallone che si controlla la partita“. Per farlo ha bisogno dei calciatori giusti al posto giusto e Capozucca, vecchia conoscenza del calciomercato, potrebbe soddisfarlo anche se non dormirà la notte per sfoltire la rosa del Genoa.

Dopo il ritiro di Neustift e dopo aver seguito gli allenamenti qualcosa di più si potrebbe intravedere sul futuro dei rossoblu a quarti.

BUONCALCIOATUTTI: una speranza, una cambiale tratta sull’avvenire, che da troppo manca tra gli artigli del Grifone.