La sfida del Dall’Ara teneva incollati alla televisione perché rappresentava, con quattro turni d’anticipo, un passaggio quasi determinante della corsa salvezza. Un’ultima spiaggia per l’Empoli di Andreazzoli, un deciso jolly per i felsinei, imbattuti in casa da oltre due mesi e ai quali una vittoria assicurerebbe un notevole balzo in avanti.

L’Empoli entra meglio in partita, conquista subito un angolo e cerca di giocare la sua gara sugli esterni, in particolare su quelle sinistro dove Pajac, tornato in estate dal prestito al Perugia, crea diversi grattacapi a Mbaye. Andreazzoli, come già fatto a Udine, predilige la qualità del palleggio a centrocampo per arrivare rapidamente sul fronte avversario. Il Bologna risponde con Pulgar e Dzemaili cerniera davanti alla difesa, con compiti difensivi e offensivi fondamentali.

Talmente fondamentali che un pallone perso sulla trequarti avversaria innesca, al 17esimo, la transizione a sinistra di Pajac, il cui tiro-cross è forte, a fil di palo, e beffa Skorupski, nell’occasione tutt’altro che ben posizionato. Un gol alla Audero. Il Bologna deve rincorrere e lo fa per quasi tutta la restante mezz’ora, trovando un Empoli in modalità “Bergamo”: tutto chiuso dietro la linea del pallone in un 5-3-2, chiamato a fare densità davanti a Dragowski e, quando proprio non ce la si fa, costretto a rifugiarsi nei guantoni del portiere toscano. Suo il miracoloso intervento sul destro a girare di Sansone al 27esimo.

Per tutto il primo tempo regge il fortino empolese, anche se gli uomini di Andreazzoli diventano una squadra quasi sempre pericolosa quando riesce ad orchestrare ripartenze in velocità e in verticale. Alla ripresa, invece, è uno schema da calcio d’angolo tra Palacio e Sansone a farlo crollare dopo soli 6‘: il cross mancino di quest’ultimo raggiunge Soriano, il cui inserimento è coi tempi giusti. Il suo colpo di testa è imparabile per Dragowski.

All’ora di gioco, dopo un quarto d’ora di solo Bologna, i padroni di casa raddoppierebbero con Palacio, ma Valeri – e successivamente il VAR – confermano che c’è un leggero fuorigioco. Sarebbe stato il primo gol al Dall’Ara in questa stagione per il Trenza. Al gol annullato, si aggiunge l’occasione sprecata al 67esimo da Orsolini, che cerca il sinistro anziché il destro da dentro l’area.

 All’nnesima avvisaglia, Andreazzoli accelera il primo cambio e toglie Farias, non al meglio già alla vigilia, per inserire un centrocampista, Acquah. Krunic si porta alle spalle di Caputo.Il pareggio aleggia sul Dall’Ara, ma all’82esimo Orsolini raddoppia per i padroni di casa con un potente sinistro dal limite dell’area. Il VAR revisiona due contatti a centrocampo tra Sansone e due avversari, ma il recupero del pallone, che già Valeri aveva giudicato regolare, viene confermato dal silent check.

Mchedlidze è il cambio del tutto per tutto in casa Empoli: la sua fisicità e i suoi centimetri in area di rigore portano ad un tris di calci d’angolo che mettono in pressione la difesa emiliana. Una pressione momentanea, estinta del tutto quando al 95esimo, al termine del recupero, Sansone mette anche il proprio sigillo sul 3-1 finale.

Al triplice fischio, il Bologna salirà a 37 punti. L’Empoli, invece, resterà fermo a 29 e si dovrà aggrappare ai risultati della domenica per poter dire ancora la sua in ottica salvezza, rimanendo peraltro l’unica formazione a non aver vinto una gara in trasferta.