Al termine della sfida del Ferraris, in cui il Genoa è caduto sotto i colpi di Icardi e compagni, Davide Biraschi, tornato in campo oggi dopo tre partite consecutive in panchina, è intervenuto ai microfoni di Radio Nostalgia e Buoncalcioatutti. Di seguito le parole del difensore rossoblu, intervenuto dopo essersi sottoposto ai controlli antidoping.

Complimenti per essere venuto a raccontarci quello che hai visto prima dalla panchina e poi dal campo 

“Sapevamo di incontrare una squadra molto forte, con grandi individualità. Penso che loro si siano comportati bene soprattutto a centrocampo: facevano girare bene il pallone e noi siamo andati in difficoltà nelle uscite, non riuscivamo a leggerli bene. Il loro tasso tecnico era più elevato e si è visto. Noi abbiamo passato gran parte del primo tempo a provare a prendere il pallone ma non ci siamo riusciti: quando accadono queste situazioni perdi tante energie e quando ti infilano poi fai fatica. Penso che in queste partite sia importante non fare figuracce, non prendere tanti gol oppure cercare di riaprire la partita con una palla inattiva, non ci siamo riusciti. La partita è finita così, c’è tanto rammarico.”

Oggi hai dimostrato di essere subito pronto dopo tanto tempo in panchina  

“Sono entrato a freddo dopo tre partite, per me non è stato facile: sono rimasto spaesato vedendo rigore, espulsione e squadra in difficoltà. Per me è bello ritornare a giocare, il mister ha fatto le sue scelte: in questo periodo non ho giocato e mi sono allenato al massimo. Oggi ho avuto le possibilità di rimettermi in gioco. La situazione non era delle migliori: ho dato il massimo, sia io che la squadra.”

Non giocavi per colpa della difesa a quattro?

“Questo non lo so, sono domande da fare al mister. Come professionista e giocatore mi presento al campo tutti i giorni, mi alleno e do il massimo per questa squadra, per rendermi a disposizione dell’allenatore. Se serve faccio anche il centrale o l’attaccante. Il mister ha fatto le sue scelte ed evidentemente in questo momento non ero nei suoi piani. Quando c’è bisogno cerco di mettermi in qualsiasi condizione per aiutare mister e squadra.”

Chicco Evani ha detto in tribuna che Biraschi era nel mirino della Nazionale. Quanto ti dispiace non esserlo più? 

“Mi dispiace tanto. Dispiace perché stavo dando continuità, stavo giocando anche terzino destro. Come ho detto le scelte sono quelle del mister: cerco di dare sempre il massimo e farmi trovare pronto. Ovvio che ci sia rammarico quando non si gioca, però finché la squadra va bene sono contento. Ero in grande considerazione anche per Preziosi? Il presidente per noi è una grande figura e una grande persona: cercheremo sempre di ascoltarlo. È sempre presente e si fa sempre sentire anche se al campo non può venire.”

Alla fine Prandelli ti ha abbracciato sotto la Nord? Potrebbe essere un cambio di pagina?

“Io non ho niente contro il mister. Da capitano ovviamente siamo andati sotto la Gradinata, dove qualcuno applaudiva e altri fischiavano. È giusto andare lì, perché quando facciamo bene veniamo applauditi, quando facciamo male fischiati. Siamo andati da squadra perché la Gradinata è la nostra forza: nel bene o nel male sarà sempre con noi.”

Bisogna trasmettere qualcosa a tutti i compagni. Oltre a te, anche altri hanno vissuto questa situazione negli anni passati

“Le squadre sotto vincono, come ha fatto oggi l’Empoli. Siamo tutti sotto assieme e sicuramente ne usciremo fuori con i nostri tifosi, come abbiamo fatto in questi anni.”


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