Non è bastata una morte, che Koulibaly facesse nero il calcio italiano con le sue dichiarazioni perché Bolognesi e Torinesi diretti a vedere due partite di calcio a Roma e Napoli non si affrontassero a colpi di bottiglie e cinghie in un autogrill sull’Autostrada del Sole con famiglie dirette al sud a festeggiare l’anno nuovo. Più che violenza, la deficienza è andata nuovamente in onda e non si fermerà perché non c’è nessun confine di spazio fuori e dentro degli stadi.

È il momento della galera e non più delle parole per questi deficienti che non devono più entrare dentro uno stadio per tutta la vita, che non si  possono chiamare ultras. Ultras sono coloro che cercano di portare con il calcio gioia, ad altri non dolore.

Diecimila maschere di Koulibaly a Napoli non hanno cancellato a Roma i soliti “buu” razzisti contro i ragazzi di colore del Torino, questa volta subissati dai fischi e dagli applausi del 90% dello Stadio Olimpico. Basta parole. E se l’unico provvedimento sarà quello di vietare le trasferte non porterà dei risultati come successo in passato, ma servirà solamente a svuotare gli stadi.

Il campionato al giro di boa ha confermato che la Juventus è la più forte lo dicono i numeri: 17 vittorie su 19 gare, record di 53 punti nel girone di andata, 101 punti nell’anno 2018. L’unico primato che stona è quello di CR7 capocannoniere, non tanto perché ha tirato più rigori di tutti ma perché anche Piatek, senza il furto della Lega in Genoa-Atalanta, dovrebbe condividere questo successo. La Samp ci ha provato ha sfiorato il pareggio e Giampaolo ha interpretato la gara con i cambi giusti, ma tutto è inutile contro questa Juventus. Quagliarella altro gol ad inseguire il record di Batistuta, 11 reti consecutive.

Napoli e Inter inseguono la Signora con elogio all’avarizia contro un Bologna e un Empoli mai remissivi. Per l’Inter basta un gol per piegare i toscani, per Ancelotti le due M, Milik e Mertens, per battere il Bologna e mandare Inzaghi all’Inferno. Napoli senza Koulibaly difesa colabrodo. Il gioco non è brillante per entrambe.

La Lazio rimane al quarto posto, ritrova Milinkovic-Savic, pareggia con il Torino e con un rigore di Belotti. In una gara tra espulsi e recriminazioni, il segno X accontenta di più il  Toro. A Milano il Pipita salva il Milan, può darsi Gattuso, dopo quasi 900’ minuti di digiuno. Il Diavolo torna quinto in classifica ma ancora a secco di gioco. Gli estensi nel finale hanno sbagliato gol clamorosi .

Pur trascinandosi arriva anche la Roma a sentire l’odore della Coppa con le orecchie. Il profumo della via Emilia del Lambrusco e del Parmigiano rilancia Di Francesco con due vittorie con Sassuolo e Parma in tre giorni. Per il Parma è meglio giocare in trasferta, difficile fare gol tra le mura amiche senza praterie a disposizione.

Al Wimbledon Stadium Mapei di Reggio Emilia l’Atalanta del Gasperini a forza sei. De Zerbi alla Guardiola dovrebbe aver capito che gli spazi sono più importanti dei tocchetti. Ilicic in 20’ minuti, entrato dalla panchina, si è portato a casa il pallone realizzando 3 reti mentre il Sassol cercava il pareggio lasciando praterie davanti al portiere Consigli. Gasperini ha il miglior attacco del campionato: un gol in più di Madama Juve e CR7.

In fondo alla classifica Giaccherini porta alla vittoria per la prima volta il Chievo contro il Frosinone e accende speranze di risalita. Nicola torna alla vittoria al Friuli contro il Cagliari da trasferta, sempre anonimo.

Genoa e Fiorentina unico 0-0 dell’ultima giornata del girone di andata. Entrambe le squadre sono alla ricerca di una identità di gioco. Il Grifone nel cuore del gioco, i Viola in attacco. Chiesa è bravo, ma rispetto al padre gli manca il cinismo nei 16 metri. Con un centrocampista giusto nel cuore del gioco in grado di fare non solo la fase difensiva,  non un Pirlo perché non esiste nel campionato italiano e Europeo, il Genoa può togliersi qualche soddisfazione visto e considerato il potenziale d’attacco: la foto degli ultimi 10’ di gioco contro la Fiorentina.

La classifica al giro di boa? Sempre nove squadre si giocano la Champions in 7 punti, Cagliari e Genoa a 20 punti galleggiano ma dietro inseguono in tre punti Udinese, Spal e Empoli. In fondo rincorre solo il Chievo a 8 punti con Frosinone e Bologna al palo dei 10 e 13 punti.

Il girone di andata del campionato 2018/2019 finisce come è iniziato, con il VAR nella bufera anche se c’è stata una abbuffata di video-moviola che ha lasciato lo stesso tutti scontenti…


VAR Sport, gli episodi del 19° turno. Polemiche per Samp e Lazio, inconcepibile giallo a Piatek