La Primavera del Genoa era chiamata a una gara già decisiva per non complicare ulteriormente un inizio di stagione già particolarmente travagliato, fatto di una sola vittoria in 8 partite. Carlo Sabatini aveva avvertito i Grifoncini già al termine della sfida contro la Roma, pareggiata con un pirotecnico e convincente 3-3 prima della sosta per le nazionali: “Si tratta di uno scontro diretto”. Nel Chievo occhio a Vignato, già mattatore dei rossoblu nella passata stagione, quando il Genoa volava in classifica e la sua corsa pareva inarrestabile. A circa un anno di distanza, la classifica e gran parte degli interpreti sono cambiati: non la stella gialloblu, leva 2000.

LA FORMAZIONE DEL GENOA – Russo; Bellich, Zanoli, Da Cunha; Piccardo Zvekanov, Karic, Candela, Masini; Szabo, Bianchi. Senza Rovella (espulso contro la Roma) nel cuore del centrocampo, sono 11 i giocatori a sedersi in panchina.

LA PARTITA – Capitan Flavio Bianchi si prende la squadra sulle spalle già nei primi minuti di partita, quando prima sfiora la rete e poi la trova, vedendosi negare la gioia del gol solamente dalla bandierina dell’assistente di linea. Il Chievo reagisce, la partita è vivace ma si sblocca solamente poco dopo lo scoccare dell’ora di gioco: Szabo Levente si conferma fra i ragazzi più in forma nel Genoa Primavera, che passa in vantaggio grazie ad un colpo di testa dell’attaccante ungherese. Gioia e clima più disteso, ma è solamente un preludio alla tempesta gialloblu che si abbatterà sul “Caselle di Sommacampagna” a partire dal minuto 65. A colpo di testa risponde colpo di testa, Kaleba pareggia e poco dopo il già citato Emanuel Vignato porta in vantaggio il Chievo con un colpo insidioso da fuori area.

VEDERE ROSSO – Il KO morale arriva quando il difensore rossoblu Dumbravanu, appena entrato al posto di Da Cunha, si fa espellere dopo pochi istanti per una brutta entrata. Sabatini prova il tutto per tutto, giocandosi anche la carta Denilho Cleonise, classe 2001 arrivato in estate dagli Jong dell’Ajax. I cambi che ribaltano il risultato sono però quelli messi in tavola da mister Mandelli, che lancia in campo Corti e Tuzzo trovando proprio nei piedi del secondo subentrato il gol del 3-1. I giovani clivensi si concedono persino un poker grazie alla rete di Pietro Rovaglia in pieno recupero.

DERBY AL CONTRARIO – Dall’altro lato della barricata, il Genoa crolla a peso morto ed è costretto a dover sperare che la Sampdoria vinca o pareggi contro Empoli nella sfida in programma lunedì pomeriggio. Questo perché i toscani, unica squadra battuta dai Grifoncini in un inizio di stagione davvero in chiaroscuro, in caso di vittoria aggancerebbero proprio la Primavera rossoblu all’ultimo posto in classifica. Sabato ad Arenzano arriva il Palermo.

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