All’ultimo secondo l’Italia di Mancini ha interrotto il digiuno dal gol contro gli Stati Uniti, una squadra che questa volta non poteva essere più forte considerato che giocano calciatori tutti militanti in Europa nelle serie B tedesche e inglesi, che qualcuno ci era arrivato tramite un reality e che i restanti giocano nel campionato americano.

L’avversario poteva essere perfetto, la location della gara anche coi tifosi italiani in delirio quando vedono il tricolore. Delirio anche sulla panchina azzurra dopo il gol di Politano essendo l’ultima gara del 2018, l’anno sprofondo del calcio italiano non solo sul terreno di gioco.

Ci sono state buone parate, più che altro d’istinto, da parte del portiere degli USA, molto aiutato dagli errori di Lasagna e Chiesa. Lasagna in campo per 90′ e Pavoletti in panchina un mistero di Mancini.

Hanno debuttato Kean e Grifo, bello solo per il nome ai genoani. Ha giocato Emerson Palmieri che gioca poco con Sarri e Criscito a Pegli. Bene il trottolino Sensi che ha sostituito Jorginho, Verratti poco preoccupato del fatto che sabato gioca con il PSG. Acerbi e Bonucci ci sarebbe mancato che non fosse successo così vista la forza degli attaccanti americani.

Mancini dovrà cercare un centravanti perché oltre non fare gol, quando rivedrà i dati della gara, dovrà capire perché con il 70% in più del possesso pallone, prendendo come esempio il primo tempo, hanno tirato solo tre volte e battuto solamente tre corner. Mancini deve insistere perché il gioco alla lunga porta risultati ma tutti quanti in Federazione, in previsione dell’Europeo 2020, devono riempire il serbatoio azzurro con riforme che permettano ai calciatori italiani di giocare e crescere nel campionato italiano ed europeo,  non solamente sulle panchine.

La terza vittoria nella stagione in 11 gare con 5 pareggi e tre sconfitte non lascia tranquillo l’ambiente azzurro in vista del sorteggio del 2 dicembre prossimo venturo del Campionato Europeo, anche se Mancini baldanzoso ha dichiarato che “da marzo dovremo vincerle tutte“.

Il Festival delle riserve e lo sguardo al futuro del calcio italico contro gli USA ha lasciato intravedere poco in attacco e senza i gol non si va da nessuna parte. Mancini è stato bravo a cercare una identità di gioco, la FIGC adesso deve intervenire perché la Nazionale italiana da tutto il campionato di serie A non venga vissuta come uno fastidio per poi dopo piangere lacrime di coccodrillo.

Cosa è servito mandare a casa i titolari che giocano nelle cosiddette grandi che si giocano l’Europa? A nulla. Questo atto di obbedienza da parte del tecnico e della FIGC a poteri che sanno solo di business, far debuttare semi sconosciuti oppure fare amichevoli che non contano nulla non faranno crescere il calcio azzurro.

Mancini in questa fase prova a ricostruire, segnale incoraggiante, ma nessuno dalle poltrone della FIGC e quelle di Presidenti, manager di serie A può fare lo struzzo per quello visto in questo 2018, avendo toccato con mano che tutto ciò è figlio non solo della sconfitta svedese, di Ventura ma delle disastrosa gestione del calcio italiano da più di un decennio.


Italia 1-0 Stati Uniti, ancora una vittoria al fotofinish. Decide Politano