Nella giornata di ieri ci siamo fatti raccontare telefonicamente la prossima avversaria del Genoa, il Bologna di mister Pippo Inzaghi, dal collega e firma de La Repubblica di Bologna, Simone Monari. Ecco le sue parole sul momento dei felsinei e su cosa rappresenterà domani la gara contro il Genoa al “Ferraris”.

Cos’è cambiato dal Bologna di Donadoni a quello di Inzaghi, in positivo e negativo?

“In negativo sono cambiate alcune cose. In queste prime tre partite intanto la squadra non ha ancora segnato, e mai era successo in oltre cent’anni di storia calcistica. L’assenza di Verdi è stata in estate il tema dominante: l’anno scorso fece dieci gol e altrettanti assist e fu ceduto al Napoli. Come è stato rimpiazzato? Da due giocatori, Santander e Falcinelli, che sono i due terminali dell’attacco. Il primo è un attaccante paraguaiano che giocava nel campionato danese. Ha dimostrato di essere un grande lottatore e combattente, bravo nello stacco aereo, ma anche un giocatore che, all’impatto con la Serie A, ha mostrato limiti tecnici abbastanza evidenti. È ancora un’incognita. Falcinelli è invece un faticatore d’attacco che non segna tanto. Per adesso il fatturato è modesto: un punto a Torino in campo neutro col Frosinone e due sconfitte interne con Spal e Inter. La gara di domani assume quindi una certa delicatezza vedendo anche le sfide che attenderanno il Bologna dopo, ossia quelle contro Juventus e Roma”.

Il Bologna ha dimostrato di riuscire a tenere le partite in piedi anche per 60’/70′ minuti, pur fra tutte le difficoltà.

“Sicuramente il Bologna è una squadra pensata per giocare sulle ripartenze. Una squadra alla quale Inzaghi sta cercando di dare un’organizzazione difensiva molto precisa, sulla base delle sue due positive stagioni al Venezia. Vero che con l’Inter si è difesa molto bene, tuttavia le partite durano novanta minuti. E devo aggiungere che il divario tecnico fra Bologna e Inter è apparso molto evidente. La partita col Genoa è una gara più equilibrata e alla portata. Perché malgrado il Genoa abbia dimostrato di avere azzeccato il centravanti Piatek, partito molto bene, si tratta di due squadre molto più vicine che non il Bologna e l’Inter”.

Dopo tre partite viene difficile pensare che quella del “Ferraris” possa essere già una gara decisiva per la panchina di Inzaghi.

“Mi sento di escludere che Inzaghi possa rischiare la panchina in caso di sconfitta: sarebbe veramente irrispettoso nei confronti di un allenatore che con grande entusiasmo è venuto ad allenare una squadra francamente debole, con tante lacune e che probabilmente – quasi certamente – non è stata rinforzata. Temo addirittura possa essere stata indebolita con le cessioni di Verdi e Di Francesco. Mi auguro che ad Inzaghi venga dato ancora tempo. Inzaghi è un allenatore quasi al debutto in Serie A e non è chiaro quanto possa dare: è un tecnico che ha fatto molto bene a Venezia in Serie C e Serie B e sul quale la società ha puntato molto anche da un punto di vista mediatico, scaricandogli tante responsabilità e tanto peso. Mi auguro che adesso non venga scaricato perché se il Bologna è in così grande difficoltà a rispondere devono esserne i dirigenti, non certo l’allenatore“.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI SIMONE MONARI (REPUBBLICA)


Inzaghi: “Credo molto in questo Bologna. Falcinelli sta bene, lo valuterò domattina” – VIDEO