Il Senegal ha portato sorrisi, chiarezza e certezza di divertimento nel Gruppo E di un Mondiale aperto, arrivato anche agli sgoccioli della seconda giornata. Al Central Park di Ekaterinburg arriva il Giappone delle schegge, capace di annichilire la difesa colombiana nella prima gara della competizione. Honda ancora dalla panchina, Kagawa al centro del gioco.


LA PARTITA

Il Giappone scende in campo in versione samurai, salvando già nei primi minuti di gioco la porta coperta da Kawashima con una deviazione di Sakai su tiro di Mané. Gioia della rete solamente rimandata, perché un vero e proprio regalo confezionato dall’estremo difensore nipponico (complice un pessimo intervento con la testa di Haraguchi) consente alla stella del Liverpool di appoggiare comodamente in rete un pallone non trattenuto. Ismaila Sarr centra la porta in acrobazia, ma è Yuto Nagatomo a guidare la riscossa in maglia viola, facendosi spazio in grande stile sulla fascia sinistra prima di servire Inui, che con un colpo a giro radente riesce a freddare Ndiaye al minuto 33.


Il Senegal tenta schemi di varia natura sui calci piazzati, ma né le incursioni di Sarr e Niang né la presenza Koulibaly e Sané in area di rigore creano evidenti pericoli alla squadra di Akira Nishino, che anzi sfiora la rete del vantaggio con Osako prima che Niang getti al vento un paio di potenziali palle gol per rimettere la partita su binari favorevoli. L’attacco del Giappone riprende vigore, Osako fa tremare la traversa con un altro colpo a girare ma è il Senegal a tornare avanti a meno di 20′ dal termine: Sabaly tiene vivo un pallone e cerca Niang nel bel mezzo dell’area di rigore, l’attaccante del Torino non riesce a controllare e sul secondo palo sfreccia il terzino Moussa Wague che appoggia in fondo alla rete.

La difesa senegalese fatica ma tiene botta, e a dimostrarlo sono le statistiche: Salif Sané, prossimo acquisto dello Schalke 04 di Domenico Tedesco, non perderà un contrasto fino al termine della partita. C’è però lo zampino di un portiere anche nella rete che chiude di fatto i conti, quando al 78′ Khadim Ndiaye si lancia con estremo vigore in uscita bassa, colpisce il neo-entrato Okazaki e vede il pallone venire recuperato da Inui. L’autore del pareggio giapponese vede libero al centro dell’area Keisuke Honda, che spiazza Koulibaly e riporta il risultato in parità. Ad Ekaterinburg finisce 2-2: entra Honda, decide Honda. Per la gioia di sua altezza Hisako Takamado, che riporta un membro della famiglia reale in Russia dopo quasi cent’anni. Il suo Giappone volerà ai Quarti?


IL TABELLINO

GIAPPONE (4-2-3-1): Kawashima; H.Sakai, Yoshida, Shoji, Nagatomo; Haraguchi (Okazaki 76′), Hasebe; Kagawa (Honda 72′), Shibasaki, Inui (Usami 87′); Osako A disposizione: Okazaki, Usami, Honda, veda, Endo, Higashiguchi, Muto, Yamaguchi, Ohshima, Makino, G.Sakai, Nakamura. Allenatore: Akira Nishino;

SENEGAL (4-3-3): K.Ndiaye; Sabaly, Koulibaly, Sane, Wague; P Ndiaye (Ndoye 81′), A.Ndiaye (Kouyate 66′), Gana; Ismaila, Niang (Diouf 86′), Manè. A disposizione: Ndoye, Kouyate, Diouf, Diallo, Mbengue, Sow, Kara, Konatè, Sakho, Keita Balde, Gassama, Gomis. Allenatore: Aliou Cissé;

RETI: Mané 11′ Inui 33′ Wague 71′ Honda 78′

AMMONIZIONI: Inui, Sabaly, Ndoye, Hasebe, Niang

ARBITRO: Gianluca Rocchi (Italia)


LA CLASSIFICA DEL GIRONE 

  1. Giappone 4 [4:3]
  2. Senegal 4 [4:3]
  3. Polonia 0 [1:2]
  4. Colombia 0 [1:2]

GLI HIGHLIGHTS