Sugli spalti della Mordovia Arena nella città di Saransk è un totale trionfo biancorosso. E non avrebbe potuto essere altrimenti. A sfidarsi sono infatti Perù e Danimarca, la Blanquirroja con El Barbaro Guerrero relegato solamente in panchina e la Danske Dynamite resa grande dalla tripletta di Christian Eriksen nello spareggio contro l’Irlanda nel novembre scorso. Proprio la Danimarca non perde da uno 0-1 subìto per mano del Montenegro nel lontano ottobre del 2016, i rivali peruviani non pagano dazio dalla sconfitta contro il Brasile arrivata solamente ventina di giorni dopo. Nazionali in forma, stadio colorato, punti da conquistare e colori comuni da difendere: tutte buone premesse per una partita scoppiettante?


LA PARTITA In un primo tempo orfano di occasioni da rete, è la nazionale di Ricardo Gareca a mettersi in mostra per una spiccata determinazione: l’esplosività di Carrillo e la velocità quasi impareggiabile di Advincula sono le spine nel fianco per Stryger Larsen e una Danimarca che fatica a sfruttare le poche ripartenze a disposizione. Da segnalare un infortunio per Kvist, che lascia solo in mediana Delaney. Al 35′ entra al suo posto Lasse Schøne, un vero asso delle punizioni. Yussuf Poulsen, in arte Yurary, si fa spesso trovare nelle retrovie rischiando qualche intervento di troppo; la squadra di Hareide rischia di pagare a caro prezzo i continui ripiegamenti dell’attaccante in forza al Red Bull Lipsia quando il 24enne atterra Cueva in piena area di rigore. Secondo intervento di giornata per il VAR, che fa cambiare idea al direttore di gara Gassama e porta lo stesso Cueva sul dischetto a pochi secondi dal termine di una prima frazione a tratti soporifera. L’errore dagli 11 metri fa cadere nello sconforto la Blanquirroja, strettasi intorno al  26enne nativo di Trujillo al rientro dagli spogliatoi. Non solo Messi sbaglia dal dischetto in quusto primo sabato mondiale.

Nella ripresa non cambia la solfa ma sono i biancorossi del Nord a passare in vantaggio nel primo contropiede orchestrato senza fretta né difficoltà: errore e ripartenza, rapidi scambi in verticale e servizio provvidenziale di Eriksen per Poulsen, che rimedia al fallo da rigore superando Gallese in scioltezza. Esce Christensen per un fastidio, entra Paolo Guerrero e i danesi alzano le barricate: Anche senza il colosso del Chelsea in difesa, Schmeichel salva tutto su una progressione di Carrillo appoggiata in pieno centro per Jefferson Farfàn e vede spegnersi a pochi passi dal palo un colpo di tacco del Barbaro che avrebbe fatto saltare in piedi tutto il popolo peruviano accorso alla Mordovia Arena. La Danimarca getta al vento l’ennesimo contropiede in pieno recupero, ma la fiammella della speranza sudamericana si spegne su un fallo laterale, che consegna al Perù una sconfitta nel giorno del ritorno ad un Mondiale dopo 36 anni di assenza. 17 tiri senza segnare, 7 partite in un Mondiale senza vincere: alla Blanquirroja servirà più concretezza.


IL TABELLINO 

PERU’ (4-2-3-1): Gallese; Advincula, Rodriguez, Ramos, Trauco; Tapia (Aquino 89′), Yotun; Carrillo, Cuevas, Flores (Guerrero 62′); Farfan (Ruidiaz 85′). A disposizione: Caceda, Carvallo, Corzo, Santamaria, Araujo, Hurtado, Ruidiaz, Guerrero, Polo, Cartagena, Loyola, Aquino. Allenatore: Ricardo Gareca;

DANIMARCA (4-2-3-1): Schmeichel; Larsen, Christensen (M.Jorgensen 81), Kjaer, Dalsgaard; Kvist (Schone 35′), Delaney; Y.Poulsen, Eriksen, Sisto (Braithwaite 67′); N.Jorgensen. A disposizione: Lossl, Ronnow, Vestergaard, Knudsen, Dolberg, Braithwaite, M.Jorgensen, Fischer, Lerager, Schone, Cornelius. Allenatore: Åge Hareide;

RETI: 59′ Y.Poulsen

AMMONITI: Tapia (P), Y.Poulsen (D), Delaney (D)

ESPULSIONI: nessuna

ARBITRO: Gassama Bakary (GAM)


LA CLASSIFICA 

  1. Danimarca [1:0]
  2. Francia [2:1]
  3. Perù 0 [0:1]
  4. Australia 0 [1:2]

GLI HIGHLIGHTS