Allo Stadio di San Pietroburgo, dove ancora un mese fa Mimmo Criscito salutava i tifosi dello Zenit, andava in scena la prima gara del girone B composta da Iran, Marocco, Spagna e Portogallo. Partita ad alta tensione, tirata e solo nel primo tempo capace di regalare qualche emozione in più.

LA PARTITA – Probabilmente la partita più avvincente delle prime tre disputate, permette allo Stadio di San Pietroburgo di divertirsi e non poco e all’arbitro turco Çakir di fischiare quanto basta per renderla poco spezzettata. Protagonisti difese e portieri nel primo quarto d’ora di gioco, dove un assetto tattico più spregiudicato da parte della nazionale marocchina, con un 3-5-2 composto da diversi centrocampisti con predilezione offensiva, sorprende un pur coperto Iran.

In molti leggono nella formazione iniziale iraniana un 3-4-3, assetto tattico difficilmente provato prima da Queiroz, che piuttosto schiera due linee molto strette, quelle di difesa e centrocampo, per permettere alla sua squadra di subire meno affidandosi poi in ripartenza alla velocità di Azmoun, Ansarifard (18 reti stagionali nell’Olympiakos) e Jahanbakhsh (21 gol con l’AZ Alkmaar), trio che complessivamente somma 44 gol stagionali.

E proprio dai piedi di uno dei tre, Azmoun, passa l’occasione migliore di tutto il primo tempo, al 43esimo: un contropiede in campo aperto finalizzato in maniera troppo imprecisa, con doppia parata del portiere marocchino  El Kajoui.

Nel secondo tempo i ritmi frizzanti del primo tempo calano ma il tecnico del Marocco, Hervé Renard, spinge sull’acceleratore e di fatto abbandona Benatia e Saiss come unici baluardi difensivi, lancia Hakimi sulla linea dei centrocampisti e cerca a tutti i costi la rete del vantaggio. L’Iran continua a restare sulla difensiva, non presentandosi quasi mai nella metà campo marocchina, anche se al 65′ sostituisce il centrocampista e capitano, Shojaei (diventato il calciatore iraniano ad aver giocato più Mondiali, ossia 3), inserendo un attaccante, Taremi.

Non cambia lo spartito e la gara diventa dura, fisica, con moltissimi falli e qualche attimo di apprensione quando il fratello maggiore degli Amrabat, Nordin, compagno di squadra di Muñoz al Lèganes, sembra quasi perdere conoscenza dopo un contrasto. Entrerà al suo posto il fratello Soufyan, che prima va a sincerarsi delle condizioni del fratello maggiore.

Al minuto 79′ miracolosa la parata dell’iraniano Beiranvand sul destro di Ziyech a salvare il risultato e mantenere la gara sul punteggio di parità. Risulterà un intervento fondamentale perché al terzo minuto dei sei di recupero, dopo una seconda frazione dominata in maniera sterile dal Marocco, passa l’Iran sfruttando una punizione dalla sinistra che Bouhaddouz incastra nella propria porta. Vantaggio degli uomini di Queiroz che non si faranno rimontare e porteranno a casa tre punti preziosissimi.

Da segnalare attimi di nervosismo anche fra le due panchine prima della rete del vantaggio iraniano e ben tre giocatori usciti per infortunio: gli iraniani Jahanbakhsh (apparentemente crampi ma si teme qualcosa di peggio) ed Ebrahimi (dolore alle costole) e il marocchino Nordin Amrabat (svenimento).


IL TABELLINO

MAROCCO (3-5-2): El Kajoui; Benatia, Saiss, Hakimi; N.Amrabat (75′ S.Amrabat), El Ahmadi, Ziyech, Boussoufa, Harit (81′ Da Costa); Belhanda, El Kaabi (76′ Bouhaddouz). A disposizione: Buono, Mendyl, Da Costa, . Allenatore: Hérve Renard;

IRAN (4-5-1): Beiranvand; Rezaeian, Pouraliganji, Chesmi, Safi; Jahanbakhsh (84′ Ghoddos), Shojaei (66′ Taremi), Ebhraimi (81′ Hosseini), Ansarifard, Amiri; Azmoun. A disposizione: Torabi, Mohammad, Rashid, Khanzadeh, Ghoddos, Montazeri, Reza, Mehdi, Hosseini, Dejagah, Abedzadeh, Ezatolahi. Allenatore: Carlos Queiroz;

RETI: Bouhaddouz (aut.)

AMMONIZIONI: Shojaei (I), El Ahmadi (M), Jahanbakhsh (I), Ansarifard (I)

ESPULSIONI: nessuna

ARBITRO: Cuneyt Cakir (Turchia)


LA CLASSIFICA DEL GIRONE

  1. Iran [1:0]
  2. Spagna 0 [0:0]
  3. Portogallo 0 [0:0]
  4. Marocco 0 [0:1]

GLI HIGHLIGHTS