Calcio in crisi. Si cercano compromessi su ricorsi, canali, diritti TV. Malagò è da tempo che lavora per far avvicinare Mediapro e Sky, pochi i risultati.

Preoccupati i Presidenti dei club, che spingono per accelerare la trattativa, non solo  le medio e piccole società.  Sbloccare il muro contro muro tra spagnoli e Sky per salvaguardare, problema secondario, la partenza del prossimo campionato in TV, e   principalmente per incassare i soldi della fideiussione e far fronte a scadenze e impegni finanziari già concordati e programmati.

Oggi o nei prossimi giorni la decisione del Tribunale di Milano sul ricorso presentato da Sky. Il canale satellitare a metà aprile aveva presentato ricorso chiedendo che il bando emesso da Mediapro per la rivendita dei diritti Tv fosse passato al vaglio della magistratura con ciò che stabiliscono la legge Melandri e l’Antitrust.

A Sky è indigesto che Mediapro abbia tenuto segreti i minimi d’asta, ma lo sono anche i pacchetti da 270 minuti con telecronaca della partita, interviste e soprattutto raccolta pubblicitaria solo da parte degli spagnoli. Semplicemente Mediapro non vuole essere intermediario indipendente ma vero e proprio attore nel mercato degli operatori della comunicazione. Sky e anche Mediaset adesso fanno “comunella” non solo nel calcio:  non lo digeriscono.

Quando decideranno i giudici milanesi, il terrore delle società di calcio in occasione dell’udienza definitiva, conoscendo i tempi della Giustizia italiana, è quella che una delle parti possa chiedere un rinvio.  Ipotesi che non è da escludere e che atterrisce i Presidenti dei club sempre più nervosi senza quella fideiussione spagnola che avrebbe consentito di ottenere liquidità con le banche.

Mediapro in questa situazione di stallo non rispetterà le scadenze per il pagamento della garanzia di 1,2 miliardi di euro se non saprà di poter esercitare l’esclusiva sui diritti secondo le proprie intenzioni e prerogative. Le sollecitazioni della Lega di farlo entro 15 giorni lasciano il tempo che trovano se nel frattempo i giudici non avranno emesso la sentenza. Dove vedremo dunque la prossima serie A? Lo deciderà il tribunale di Milano.

Se i giudici milanesi daranno ragione a Sky, in Lega per superare questa impasse – non da poco considerati i conti delle squadre italiane – si cercheranno altre vie con la creazione del canale della Lega attraverso un escamotage italico: Lega calcio editore e Mediapro affidatario della gestione e dell’organizzazione del canale stesso. Fatta la legge, trovato l’inganno.

Ad ogni modo, laddove la sentenza del Tribunale non avesse essere positiva per il bando degli spagnoli, in Lega c’è chi sta già  lavorando per un addio a Mediapro e per una trattativa privata con Sky allo scopo di chiudere a cifre inferiori rispetto a quelle che avrebbe investito il gruppo spagnolo cinese. Per le squadre è questione di milioni, non di spiccioli.

Altra battaglia in Lega, altre riunioni roventi che non faranno bene al calcio. Preoccupato il capo del Coni Malagò che questa volta si sente con le mani legate e dichiara che “il caso non rientra tra le mie possibilità di soluzione, posso solo mediare“.

Il verdetto del Giudice milanese Claudio Marangoni non è atteso solo dalle società di calcio che fremono per incassare la parte di torta spettante e necessaria per affrontare fra le altre cose le scadenze per iscriversi al campionato e il calciomercato di questi giorni, perché gli affari si fanno adesso e non quando sarà aperto ufficialmente: verdetto atteso anche dai poltronisti casalinghi o da bar del calcio italiano.