Lo zio, l’architetto, il geometra, il salvatore: nei suoi anni a Genova, Davide Ballardini si è costruito un ventaglio di nomignoli, soprannomi e frasi fatte su cui ogni tifoseria e città che si rispetti ha bisogno vivere per avere qualche certezza in più, qualche appiglio a cui affidarsi nei momenti di difficoltà. Nomi che forse lasciano il tempo che trovano, fatto sta che ieri sera l’allenatore del Genoa si è definito “proprio come un politico” in sede di conferenza stampa. “E dopo maiale, Majakowsky e malfatto continuarono gli altri fino a leggermi matto” scriveva De André, a cui vengono tributati da anni gli stessi applausi che proprio Davide Ballardini si è visto porgere da tutto lo stadio in un sabato pomeriggio di Primavera.

Ballardini ha il merito di aver messo a dura prova la fantasia di sostenitori, addetti ai lavori e semplici amanti del pallone, con la finezza e la pacatezza di chi subentra in un lavoro senza mai permettersi di criticare il predecessore. Anzi, ad aver fatto scoccare la scintilla decisiva è stato proprio quel “gruppo di giocatori straordinariamente bravi” trovato nel primo giorno al Signorini. Che poi proprio il primo non era.

Ballardini si è definito “come un politico” per via delle “tante cazzate” dette in merito a un gruppo, una squadra e uno spogliatoio che probabilmente ha tolto le parole ad un allenatore più bravo a trattare i numeri e gli schemi. Come un chimico? Se Mandorlini, a suo tempo, si era definito “un medico”, Ballardini si era già rivelato al termine di Genoa-Inter come un geometra del calcio e degli stati d’animo. Da geometra a politico del vecchio conio, uomo che in nome di un partito e di 30 militanti “seri, umili e disponibili” ha preferito parlar bene di loro e lasciare tutto il resto nell’ombra. Persino sui rivali storici ha avuto parole di rispetto, elemento non del tutto scontato nella politica 3.0: “Alla Sampdoria sono seri e hanno dimostrato di lavorare bene. Hanno la loro storia e la gente che è innamorata di quei colori: io mi tengo l’affetto, l’amore, i colori, la storia, le sofferenze e la gioia di allenare il Genoa”.

A volte ci sono frasi che lasciano il tempo che trovano, apparentemente poco importanti o da far scendere a piano terra, perché le cose da tenersi davanti gli occhi sembrano dover essere altre. I punti, i moduli, i derby. E se i momenti chiave lasciassero davvero il tempo che trovano? Nella prima di Ballardini, a Crotone, c’era il sole quando disse “abbiamo tutte le caratteristiche umane per salvarci”. Ieri la stessa storia, con un Ferraris verso il tramonto in una giornata di rara maccaja. Ballardini, storia di un politico che rispetta le promesse, che lascia il tempo che trova: dal sole di Crotone a quello della Superba.