Le prime pagine dei quotidiani catalani, negli ultimi giorni, avevano ricordato a gran voce la rete che consegnò Leo Messi alla leggenda nella finale di Champions League del 2009, dimenticandosi forse della gara di ritorno contro la Roma in uno stadio Olimpico stracolmo per l’occasione. “Un corridoio verso la Liga” recitava un titolo di Sport, esaltatosi per la tripletta della stella argentina nel 3-1 contro il Leganes. Se in campionato la strada è davvero spianata, in Champions è stata clamorosamente sbarrata da un’avversaria spietata ed assennata.

Si partiva dal 4-1 dell’andata, serviva una rete in avvio e una rete in avvio è arrivata. Si partiva con un inedito 3-4-1-2 con la coppia Schick-Dzeko e la prima firma ha portato proprio il nome dell’attaccante bosniaco, che in gennaio aveva scelto con fermezza di restare a Roma per snobbare il Chelsea (eliminato, guarda caso, proprio dal Barcellona). Il vantaggio repentino ha aperto le porte ad una gara vietata ai cuori deboli, con gli Azulgrana scombussolati ed avviliti da un climax ascendente, conclusosi alla rete del definitivo 3-0 giallorosso, sudato ma ampiamente meritato. Prima un rigore di capitan De Rossi, poi un’incursione repentina e fulminante di Kostas Manolas, le cui lacrime dimostrano il fatto che forse ha metabolizzato una volta per tutte la scelta di non approdare a San Pietroburgo in estate: “La Roma merita tutto il meglio che possa ottenere, con questo pubblico diventerà la squadra più forte d’Italia” saranno le parole del centrale. Se il profilo Twitter della Juventus si è immediatamente congratulato con i rivali nazionali per l’impresa, quello romanista perderà completamente le staffe al momento del fischio finale. Stessa storia per Carlo Verdone ed Antonello Venditti:

Impresa “che ci toglie il respiro e ci parla d’amore”, come avrebbe cantato proprio Venditti. L’anno scorso era stato il Barcellona a capovolgere un ottavo di finale contro il PSG, questa sera i giallorossi entrano di diritto nella leggenda. “Barça goleado y eliminato” tuonano dalla Spagna. Di uomini travestiti da gladiatori, durante i giri turistici per la capitale, se ne vedono a bizzeffe. In questa pazza serata di Primavera l’Olimpico è tornato ad ospitarne 22, compreso un Eusebio Di Francesco immarcabile in panchina nel dare indicazioni ai suoi giocatori. Anzi, gladiatori. Gladiatori veri. E che spinta per prepararsi al derby.

A MANCHESTER – A trionfare è, anche nella gara di ritorno, il Liverpool di Jurgen Klopp. Fra le proteste accesissime di Guardiola per una rete annullata sul punteggio di 1-0 (“Ho solo detto all’arbitro che era gol buono, quello di Sané, per questo mi ha espulso”) ed il gol in avvio di Gabriel Jesus si è inserito ancora una volta Mohamed Salah, dopo di lui Roberto Firmino. La città dei Beatles si colora così di rosso, come la lingua degli Stones, avviandosi verso una semifinale difficile da pronosticare alla vigilia: chi accompagnerà Roma e Reds verso la finale di Kiev?