31esima giornata, 7  gare alla fine, mai così interessante il Campionato italiano negli ultimi anni. Altalena di risultati un mal di mare artificiale.

Merito della Pasqua di resurrezione, merito della capocciata presa con la Svezia, merito dei risultati europei negativi, merito soprattutto delle difese eroiche non solo del Genoa ma anche di Torino, Fiorentina, Sassuolo. Merito dei 109 rigori decretati e dei 68 cartellini rossi sventolati. Merito del VAR. Alla fine si faranno i conti.

Tutto aperto in testa alla classifica, nella zona Champions, in quella Europa League e nelle zone salvezza. Dieci punti di distanza dal decimo all’undicesimo posto. Salvezza racchiusa in 5  punti per sei squadre. In qattro  si giocano la Champions, le due romane e le due milanesi; altre 4 invece sono in corsa per l’Europa League e rispetto a prima di Pasqua c’è un invitato in più, il Torino.

In testa, nel mezzo, e in fondo si deciderà tutto nel prossimo trittico di gare con il turno infrasettimanale della prossima settimana?

Juve non Real a Benevento. Non ha accampato scuse Allegri dopo le scoppole dei blancos e neanche contro le streghe che ha visto nel Sannio, che hanno tirato in porta più delle zebre. Dybala nel campionato italiano fa la differenza, in Europa per adesso no. Eroico il Benevento.

Sotto il Cupolone, Fiorentina rinata con 6 vittorie consecutive: si rilancia in Europa League superando Atalanta e Samp. L’altalena della Roma è riferita a un rendimento incostante in casa e in trasfert: perde 6 volte all’Olimpico, non succedeva da prima degli anni ’50. Un record da non peggiorare senza la Coppa con le orecchie nella testa: da martedì sera per non perdere la Champions futura e il derby di domenica prossima. Della Fiorentina dice Pioli: “la morte di Astori ci ha unito. Con tutto il grande rispetto per la dipartita del centrale viola sono anche i numeri che certificano che va tutto bene oltre le 6 vittorie consecutive: 3 tiri due gol contro i giallorossi, 3 minuti e 49 secondi il tempo effettivo giocato nella metà campo di De Rossi e compagnia. Solo il risultato determina se una squadra è difensivista o offensiva.

La Dea di Gasperini si è inceppata a Ferrara. Guadagna un punto in una gara sofferta. Le assenze sono importanti per l’Atalanta. Il sogno Europa bis è ancora aperto. Spal arrivata a 4 pareggi consecutivi: sono solo piccoli passi verso la salvezza.

Samp e Genoa pareggiano. Per i neutrali è stato il derby degli sbadigli. Per le  società, i tifosi rossoblucerchiati, guai ai vinti. Derby sul campo senza né vincitori né vinti. A Genova esiste solo una gara. Peccato  Sono più gli sfottò, anche dopo tanto tempo dalla fine della gara, che gli spettatori presenti nelle altre gare dei rosso blucerchiati. Scenografia da cultura in gradinata Nord. Bisognava avvertire gli avversari di tornare al ginnasio e seguire le lezioni.

Alla domenica indigesto il pranzo a Spalletti e quello dell’Inter in casa del Torino. Il Biscione ha avuto la possibilità per la terza vola di portarsi al terzo in posto in classifica invece si ritrova fuori dalla Champions anche dopo aver tirato quasi venti volte verso Sirigu. Il Toro alla Mazzarri, con reminiscenze da Premier senza il classico 3-5-2 ma con un 3-4-1-2 con Iago, Belotti, Ljajc, incorna l’Inter, andato in vantaggio ritorno al passato con robusto Verrou, chiavistello.

Alle 15 Napoli da infarto che vince al 93’ con il Chievo . Due panchinari fanno rivedere il sole a Sarri (Milik e Diawara). Finisce male per Maran che ha spaventato il Ciuccio senza risollevare la sua panchina in bilico.

Kroton al peperoncino contro il Bologna tortellino di Donadoni. Chiusa e lesta la squadra di Zenga, inizia con il 4-3-3 e chiude con il 5-4-1. Bologna spento e senza sale anche con 4 punte in campo.

Cagliari a picco senza la difesa titolare in casa del Verona contestato fuori e dentro il  Bentegodi. I sardi mai in partita lasciano in vita l’Hellas fischiata anche quando va in vantaggio. Miracolo salvezza difficile per Pecchia in un clima difficile. Cagliari che conferma Lopez. Domenica  prossima occasione per tirare nel calderone che brucia anche l’Udinese. Sardi fortemente contestati dagli ultras all’arrivo in Sardegna.

Alle 18 della domenica la vetrina di tutta la 31esima giornata di campionato è per la Lazio, Inzaghi e Immobile. L’Aquila si gioca Europa League e il campionato con 4 stelle luminose di qualità contemporaneamente. Balza al terzo posto in classifica con Immobile, Anderson, Milinkovic, Luis Alberto e 108 reti realizzate. Immobile con 27 reti concretizzate a fine campionato potrebbe essere il calciatore italiano ad aver realizzato più reti da prima della seconda guerra mondiale. Oddo sulla strada del Pescara dello scorso anno sale a 8 sconfitte consecutive per i friulani, fermi a 33 punti da due mesi.

Alla sera Politano e il Sassuolo  ammutoliscono San Siro.  Iachini all’antica in serie positiva da 5 gare con il continuo ostruzionismo porta via un punto d’oro per la salvezza e due a Gattuso per il sogno Champions. Pochi per Ringhio 2 punti in tre gare, si consola con il ritorno al gol di “Egidio Kallonic”, il soprannome dato dai tifosi a Kalinic.

Da sabato prossimo 21 punti pesanti da giocarsi in cima e in fondo alla classifica. Visti i risultati ad oggi può succedere di tutto. Non esiste più il fattore campo. La prossima giornata potrebbe confermare tutto. Quasi tutti in ritiro da oggi in fondo alla classifica.

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