Il dopo gara di Sampdoria-Genoa si è focalizzato soprattutto su alcuni aspetti, che solo in parte le conferenze stampa hanno sviscerato. Intanto il capitolo difensivo: qualunque giornale sportivo questa mattina sottolinea la prova difensiva di entrambe le formazioni, che alla vigilia si presentavano rispettivamente come il sesto attacco del campionato, la Sampdoria, e la quinta difesa “in trasferta”, il Genoa. I due dati si sono affrontati poi sul campo e, andati allo scontro, hanno fatto sì che maturasse un pareggio. Il tutto alla luce di un equilibrio che già alla vigilia avevamo provato a descrivere in numeri.

LE STATISTICHE DEI CALCIATORI ROSSOBLU NEL DERBY CON LA SAMPDORIA

Cosa ha raccontato il 116° derby della Lanterna? La domanda è lecita e rispondere è cortesia. In primo luogo ha detto che i princìpi di gioco di Ballardini, quelli che predicano compattezza e costanti raddoppi di marcatura (ieri fino a tre uomini su Zapata in alcuni frangenti di gara, ndr) oltre ad un rapido recupero del pallone per dare il via alle ripartenze, non sono cambiati nell’immediato futuro. Tanto più alla luce di un derby. Sicuramente, a posteriori così come in cronaca diretta, ci si sarebbe aspettati una gestione dei cambi diversa, in qualche modo più rischiosa, per cercare di lanciare un messaggio alla squadra: oltre difendersi con ordine, cerchiamo di vincere contro una Sampdoria contenuta con grandissima attenzione. Alla fine, alla luce probabilmente di un quadro fisico e di una conoscenza approfondita delle condizioni della sua squadra dopo gli impegni ravvicinatissimi con Spal e Cagliari, la direzione intrapresa è stata un’altra e per la prima volta in diciannove gare Ballardini e il proprio staff non hanno usufruito dei tre cambi a disposizione (in una gara dove la Sampdoria ne aveva spesi due forzatamente entro i primi 50′ di partita, ndr).

Detto questo, la Sampdoria ha provato a giocare la sua partita imponendo per tutti i novanta minuti un netto predominio nel possesso pallone (65% contro 35%), costringendo il Genoa a manovrare nella metà campo blucerchiata per poco meno di sette minuti. Sette minuti che hanno prodotto due gol annullati a Pandev e Galabinov per centimetri, un tiro in porta di Hiljemark servito da Rigoni e un sinistro di Lapadula murato in area di rigore da Silvestre nel primo tempo. Inoltre, le offensive avversarie sono state arginate da 13 falli commessi e da un predominio nei palloni recuperati (26 contro 24) a favore del Grifone, guidato in questo dato da Zukanovic (5).

Il possesso pallone sampdoriano, se non sarà da definirsi soltanto impreciso alla luce dei suoi 21 passaggi sbagliati (contro i 19 del Genoa) e delle sue 35 palle perse (contro le 27 rossoblu), andrà comunque parafrasato, citando Pereira, come “inoffensivo” dal momento che Perin scalderà i guanti solamente con tiri da fuori area e mai particolarmente pericolosi, salvo una conclusione di Linetty e la successiva di Caprari ad inizio secondo tempo. Statisticamente si conteranno alla fine 8 conclusioni blucerchiate nello specchio su un totale di dodici, ma di pericolose se ne ricordano poche. La partita ha insomma raccontato che, malgrado le 24 azioni manovrate sampdoriano contro le undici rossoblu, raggiungere l’area di rigore o tirare con pericolosità entro i sedici metri non è stato compito facile per la Sampdoria, un po’ per l’imprecisione dei calciatori blucerchiati, un po’ perché i tre difensori rossoblu e chi li supportava dagli esterni e dal centrocampo non hanno mai permesso che il pallone, anche se calciato, raggiungesse Perin. In questo senso, prova di forza e solidità della fase difensiva genoana che conferma la retroguardia genoana come una delle migliori del campionato (5°) e la consolida come primo propulsore salvezza del Grifone. Non sarà un caso se il pareggio di ieri sera coincide, per Ballardini, con la nona partita senza subire gol dal suo ritorno in rossoblu. In assoluto, l’undicesima clean sheet della stagione. Tradotto, la squadra rossoblu è riuscita a non subire gol in più di un terzo delle gare.

Se ci si domandasse perché, nonostante questa capacità di restare sempre in partita sottolineata anche alla vigilia da Giampaolo, il Genoa abbia faticato così tanto a racimolare 35 punti ritornerebbe a galla il capitolo sull’attacco, che da mesi rincorre soluzioni diverse dal creare occasioni e non concretizzarle. In questo senso il Genoa, anche dopo la stracittadina, mantiene numeri che vengono peggiorati, a turno, solo da quelli di Sassuolo e Benevento. Il tutto nel contesto di una stagione che si mantiene con freno a mano tirato in zona gol e alla quale rimane più questo ultimo mese e mezzo di Serie A per risollevare numeri e statistiche, oltre che prospettive future. Concludendo con altri dati che possono racchiudere l’essenza della partita disputata da Genoa e Sampdoria, risultano quattro i calciatori rossoblu ad aver percorso più di 11 chilometri durante tutta la partita (e almeno 7 di corsa): si tratta di Bertolacci, Rigoni, Hiljemark e Laxalt, con Pereira in quinta posizione. Pressoché tutto il centrocampo rossoblu, la cui prerogativa sarebbe stata quella di arginare la manovra blucerchiata nella zona centrale del campo rubando, tra l’altro, 18 dei 26 palloni riconquistati alla Sampdoria. Sul fronte doriano ha risposto a questo dato solamente Torreira, fanalino centrale del gioco di Giampaolo e miglior recupera palloni blucerchiato (5) seguito a ruota da Ferrari, Praet e Caprari.

Da segnalare un’ultima curiosità statistica: il punto conquistato rinnova la “collezione” di clean sheet di mister Ballardini quando allena il Genoa: sono 26 su un totale di 64 partite, in un calcolo percentuale che ritorna sopra il 40 per cento. Inoltre quella del “Ferraris” è stata la gara che ha chiuso un girone di campionato targato Ballardini: da quando venne richiamato dopo la sconfitta del derby d’andata, il tecnico ravennate ha collezionato 29 punti e viaggia ad una media di un punto e mezzo a partita.

I NUMERI DEL GENOA (aggiornati alla 31° giornata)

  • GOL FATTI: 24 (19° attacco della Serie A)
  • GOL FATTI IN CASA: 16 (15° attacco della Serie A)
  • GOL FATTI FUORI CASA: (19° attacco della Serie A)
  • GOL SUBITI: 31 (5° difesa della Serie A)
  • GOL SUBITI IN CASA: 21 (13° difesa della Serie A alla pari col Crotone)
  • GOL SUBITI FUORI CASA: 10 (3° difesa della Serie A alla pari con l’Inter)
  • RIGORI A FAVORE: 4
  • RIGORI CONTRO: 3
  • VITTORIE: 9
  • PAREGGI: 8
  • SCONFITTE: 14

I NUMERI DI BALLARDINI DA TECNICO DEL GENOA (aggiornati alla 31° giornata)

  • PARTITE TOTALI: 64
  • VITTORIE: 23 (36,5%)
  • PAREGGI: 21 (31,8%)
  • SCONFITTE: 20 (31,7%)
  • GARE A PUNTI: 44
  • % GARE A PUNTI: 68,7%
  • GOL FATTI: 68
  • GOL SUBITI: 66
  • CLEAN SHEET: 26 (40,6%)