Il derby, quando ti contagia, non te lo levi più. Non di dosso, ma da dentro. Basta leggere e ascoltare le prime quattro testimonianze di ex calciatori rossoblu che hanno giocato il derby di Genova, sponda rossoblu, assaporandolo per quello che è in campo e, soprattutto, per quello che è fuori. Abbiamo raggiunto, nell’ordine, il Capitano Marco Rossi, Omar Milanetto, Vincenzo “Tarzan” Romano e Giuseppe Sculli.

Ricordi da derby: le parole di Rossi, Milanetto, Sculli e Romano – AUDIO

Alla vigilia della sfida numero 116 fra Genoa e Sampdoria, restando sempre sulla sponda rossoblù, abbiamo invece sentito i racconti e le previsioni di Cristian Stellini, Claudio Onofri, Marco Nappi e Massimiliano Tangorra. Ecco cosa ci hanno raccontato.

CRISTIAN STELLINI – “Io non ho mai giocato un derby: l’anno in cui siamo andati in Serie A con Gasperini ho pianto e una delle ragioni per cui ci sono rimasto malissimo è stata proprio la mancata possibilità di giocare una partita come quella dopo 4 anni passati al Genoa. Avrei voluto godermi anche io un’esperienza del genere, che mi è stata in realtà raccontata molto spesso dai miei compagni. L’aspetto più importante dei derby è il fatto che, anche per i giocatori, arrivare con troppa fiducia o dopo grandi vittorie mette grande paura. Ci si aspetta sempre che a vincerlo sia la squadra più in difficoltà, anche per il Genoa è stato così: una delle soddisfazioni più grandi è stato proprio quel derby che condannò la Sampdoria. O, almeno, per i miei ex compagni come Marco Rossi è stato così. Sabato sera mi aspetto un derby molto simile a quelli visti negli ultimi anni, derby molto lottati ed equilibrati, che solo episodi dovranno e potranno sbloccare. In questo momento il Genoa ha una solidità difensiva notevole e per la Samp, che contro chi si difende bene ultimamente va un po’ in difficoltà, non sarà facile. Mi aspetto un derby accorto da parte del Genoa, tosto e bello acceso. Il Genoa è in fiducia dopo una vittoria che ha rasserenato la vista sulla lotta salvezza”.

Anche nelle squadre Primavera durante i derby c’è grande tensione, per loro è come quello della prima squadra. Ci sono state partite combattutissime, con me in panchina tutti e due i derby sono finiti in pareggio. Ci hanno dato grande consapevolezza, perché la Samp era davanti a noi e noi giocammo grandi partite che ci diedero fiducia. Se fra i grandi difficilmente trovi giocatori di Genova, nelle Primavera ce ne sono tanti e capita di avere anche giocatori sampdoriani che giochino un derby con la maglia del Genoa. I ragazzi lo sentono tantissimo e non vogliono sfigurare, sentono la responsabilità addosso sapendo che i compagni potrebbero dire ‘tu sei doriano ma oggi devi giocare comunque alla morte”. Anche questo è il bello del calcio giovanile con gli allievi. Sarebbe bellissimo un derby della Lanterna con giocatori genovesi in campo, ragazzi esemplari come Michele Bruzzo o Tazzer: mi piacerebbe che un giocatore di Genova come loro giocasse un derby con la maglia del Genoa”.

 

CLAUDIO ONOFRI – “Credo che possa essere, stranamente, un derby spettacolare. Con le due vittorie di Genoa e Sampdoria nei recuperi ci sarà la possibilità di giocare davvero con maggiore tranquillità, anche se ovviamente la tensione che dà questa partita rimane differente rispetto a tutte le altre. C’è poi la possibilità che il Genoa, con questo Medeiros ritrovato o con Lapadula, possa aver voglia di vincere una gara che sarebbe il fiore all’occhiello di un finale di campionato che si sta rivelando positivo, in particolare dopo la vittoria contro il Cagliari.”

“Di aneddoti ne ho tantissimi, dal primo derby giocato e vinto nel 1977 ad altre dimostrazioni simboliche vissute sul campo. Quella fu una partita che costò la retrocessione alla Sampdoria, alla fine si fermarono 10 mila spettatori, ad aspettarci per applaudire in quanto avevamo vinto il derby rendendola quasi matematica. Anche in campo la tensione è altissima: ricordo ancora uno dei derby giocati al Ferraris in cui, onestamente, in 5 minuti vennero ammoniti quasi 10 giocatori. Ogni volta che schizzava un pallone ci si faceva sentire quasi a dire “di qui non si passa”, una dimostrazione simbolica di quanto – anche a detta di tutti gli sportivi italiani – il derby di Genova sia particolare rispetto a quelli che si giocano a Roma, Torino o Milano. Anche quelle sono partita cariche di tensione, ma non come a Genova. Il perché? Probabilmente perché ci si limita ad ottenere questo obiettivo, visto che altri, ovvero scudetti o ingressi in Europa, sono abbastanza rari da ottenere durante la stagione. Giocare il Derby della Lanterna è fuori portata, andarlo a vedere è uno spettacolo. Incredibile, bello. Bello”.

 

MARCO NAPPI –  “Il derby è sempre una sfida particolare: non esiste una squadra favorita, è duro da digerire in caso di sconfitta ma se lo vinci passi veramente dei bei momenti. Penso sarà un derby fra due squadre tornate in salute, una per la vittoria ottenuta a Bergamo e l’altra per quella contro il Cagliari. Soprattutto il Genoa affronterà quindi il derby di sabato sera con un po’ più di tranquillità rispetto alla classifica, e penso vedremo una gran bella partita. Mi auguro possa anche esser piena di gol, ovviamente del Genoa. Sarà anche un derby fra le tifoserie: penso che a livello di coreografia, quello di Genova sia fra i più belli in Italia”.

L’aneddoto che mi porta più gioia? Un amico mi ha tirato fuori di recente la partita in cui ho segnato due gol alla Sampdoria nel derby di Coppa Italia, ed effettivamente segnare al derby ti dà un’emozione fantastica. Normale quindi che dica sia stato quello il derby che ho assaporato con più soddisfazione e che mi ha dato più gioia, anche perché ci portò al 2-2 e a ripetere un derby vinto poi per 2-0 qualche settimana dopo”.

 

MASSIMILIANO TANGORRA – “Sono passati un po’ di anni, non ricordo un aneddoto in particolare ma come tutti gli altri derby che ho giocato anche quello è rimasta una gara diversa dal solito, dalle altre partite. Il derby di Genova è sempre stato un’eccezione, mentre andavamo allo stadio o a fine partita vedevamo macchine passare con sciarpe rossoblù e blucerchiatefuori dai finestrini, segno di come questa sfida abbia visto contrapporsi amici e familiari.  

Mi è sempre rimasta nel sangue la passione che i tifosi del Genoa mettevano ai loro giocatori e sabato sera mi aspetto il solito derby sentito da squadre e tifoserie. Parliamo di una stracittadina diversa dalle altre, perché la vittoria in un derby ha sempre rappresentato quasi la vittoria di un campionato: anche se una delle due squadre non versava in un buon momento, con un gol si poteva rilanciare e salvare la stagione. Fortunatamente ho perso solo un derby fra quelli giocati, in tutti gli altri sono arrivate solo vittorie o pareggi e spero che anche questa volta a prevalere sia il vecchio Grifone. Il Genoa rispetto alla Sampdoria ha ancora da raggiungere l’obiettivo prefissato: la salvezza”.