“Rialziamoci tutti insieme” è stato l’appello di Perin. Altra partita non facile per il Genoa domani pomeriggio al Franchi di Firenze. Grifoni che non dovranno sbagliare l’approccio contro una squadra che ha del potenziale ma ancora non è in grado di gestire le gare contro il gioco rodato, compreso quello dopo 5 giornate da Ballardini.

Il Vecchio Balordo a Firenze dovrà da subito tenere sotto controllo il pallone e il ritmo e se anche non imporrà il proprio gioco dovrà giocare per prevenire e non per curare in corso di partita. Opzione difficile vista la classifica che vede le streghe quando il risultato va male.

Il Genoa per uscire dai marosi della classifica utilizzerà sempre il modulo 9-1. Mourinho o Capello con quella strategia hanno vinto quasi tutto.

La “corriera” davanti alla difesa di Perin esalta la difesa e il contropiede ma quelli davanti, coadiuvati da esterni ficcanti, centrocampisti diga e suggeritori devono sbagliare meno ghiotte occasioni.

Il Grifone ha dimostrato nelle ultime gare di poter interpretare bene il nuovo atteggiamento tattico, incassando pochi gol (solo uno su errore difensivo su pallone inattivo) ma mandando tutto all’aria ciccando rigori in movimento davanti i portieri avversari.

Anche a Firenze occorrerà il fondamento tattico di Balla, l’organizzazione, discriminante basilare ai fini del risultato. Nelle precedenti gare, quando i giocatori del Genoa si sono dimostrati organizzati nel capire le stesse cose nella stessa situazione, la squadra rossoblu ha sempre ottenuto risultati nelle due fasi di gioco.
La forza di Ballardini e il suo staff resta quella di non dimenticare mai che i protagonisti sono i calciatori, quelli che vivono la situazione, che la devono interpretare e che, di conseguenza, devono compiere l’azione.

I palloni lunghi visti quando sono andati in difficoltà contro l’Atalanta saranno stati approfonditi in questa settimana e non dovranno essere dimenticati. Con gli attaccanti davanti il Vecchio Balordo deve giocare con palloni rasoterra, tanto più che contro la Viola si troveranno altri due marcatori centrali il cui colpo migliore è la giocata aerea e che hanno piedi non docili , con l’altezza che supera il metro e 85. La formazione rossoblu sempre la stessa? Oltre il dubbio Pandev/Lapadula, qualche chance anche per Omeonga.

Ballardini valuta poi allenamento dopo allenamento lo stato di forma in crescendo di Migliore. Non sono ancora i tempi ma prima o dopo Balla sposterà Laxalt o Migliore  a destra, un vecchio insegnamento dei piedi invertiti del maestro Liedholm.

Capitolo Fiorentina. La squadra viola dopo la rivoluzione estiva si è rifatta il trucco: via i top (Kalinic, Borja Valero, Bernardeschi, Rodriguez, Vecino, Ilicic) e trattenuto Badelj all’ultimo giorno di mercato, è ripartita con Stefano Pioli in panchina dopo la grande delusione alla Gasperini in casa Inter.

La Viola si è rinnovata con tanti giovani i cui leader sono Federico Chiesa e l’ex Gio Simeone, all’ultimo giro di orologio rimpolpati con Thereau dall’Udinese. La fatica di Pioli è stata molta nell’assemblare tanti giovani, in gran parte con poca esperienza del campionato italiano. I risultati (6 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte) ne sono la testimonianza.

Sono arrivati anche altri calciatori giovani come Sportiello, Pezzella, Biraghi, Benassi, Veretout, Eysseric, Gaspar e il più anziano last minute Laurini.

L’ultima partita col pareggio in casa del Napoli ha tirato su il morale di Pioli e compagnia accompagnato anche dal passaggio agli ottavi di Coppa Italia ai danni della Sampdoria.
Fiorentina dal braccino corto al San Paolo con Thereau a fare il marcatore di Jorginho, una sorta di 4-4-1-1 con il centrocampista Veretout ex Saint-Etienne allargato sulla corsia laterale. Strategia tattica di Pioli che ha messo in crisi un Napoli stanco mentalmente, che ha permesso ai gigliati di accorciare bene sui mediani azzurri ripartendo con Chiesa e Simeone. Tutto apprezzabile da parte dei viola con il difetto di altre gare, ossia la mancanza di concretezza davanti.

Tutto il positivo toscano è anche avvenuto perché il Napoli ha fatto meno possesso del solito. Pioli dopo lo spocchioso 4-2-3-1 europeo con risultati alternanti è passato al 4-3-3 per esaltare Chiesa libero di svariare da destra a sinistra utilizzando Thereau alle spalle di Simeone o Babacar in modo tale da partecipare all’azione con movimenti da classico centravanti in maniera laterale. L’ex Udinese è quello che nelle statistiche gioca più palloni.

La Fiorentina gioca in prevalenza sulla corsia di destra con Laurini, Pezzella e Chiesa alla ricerca della transizione positiva con uno sfruttamento intermedio del possesso pallone, cercando sempre la conclusione ma non solo da dentro l’area di rigore. Un difetto viola è in fase difensiva: volendo sempre privilegiare l’intensità giocano con un baricentro alto e vanno in difficoltà ad affrontare le squadre in grado di attaccare compattamente e organicamente.

Da qualche domenica – meglio dire giornata di campionato visto lo spezzatino – Pioli si è affidato in difesa ad Astori e Pezzella, corazzieri con piedi non molto educati, e a centrocampo Badelj in regia sostenuto da Benassi e Veretout. La formazione Viola :  Sportiello, Laurini, Pezzella, Astori, Biraghi, Benassi, Badelj, Veretout, Chiesa, Simeone, Thereau.

Calvarese di Teramo sarà il direttore di gara. Nato nel 1976, è ingegnere. Arbitro alla CAN dal 2008 promosso alla Can A nel 2012. 94 gare in serie A con 25 rigori e 31 rossi. In stagione 5 gare: è ritornato a dirigere una gara l’ottobre scorso dopo un incidente al tendine d’Achille alla prima giornata di campionato. Nove gare dirette con la Viola con 4 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, l’ultima il pareggio in casa della Spal il 9 novembre 2017. Col Genoa 7 le gare (1 vittoria, 2 pareggi 4 sconfitte): l’ultima la sconfitta in casa della Juventus nell’aprile scorso.

Primo assistente Longo di Paola, secondo Galetto di Rovigo, 4° Sacchi di Macerata. VAR: Valeri di Roma. AVAR: Rapuano di Rimini.

Diffidati: Astori (Fiorentina); Rossettini, Taarabt, Veloso (Genoa).

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