Dopo 12 giornate e solamente sei punti conquistati, il Genoa cambia guida tecnica e vede ritornare a Villa Rostan Davide Ballardini e il suo staff. Il tecnico che già due salvezze centrò col Genoa nella sua lunga carriera da allenatore si presenterà tra pochi minuti agli organi di informazione. Seguiteci per conoscere le sue prime parole da tecnico del Genoa. Per la terza volta.

Presente anche il direttore generale Giorgio Perinetti, che esordisce con un ringraziamento a Juric. “Non siamo certo qui a presentare Ballardini, che tutti conoscete. Mi sia consentito fare un doveroso ringraziamento a Ivan Juric per quanto fatto e per il lavoro svolto su questa squadra. Abbiamo deciso di voltare pagina e affidargli la squadra: quando abbiamo deciso di cambiare l’abbiamo fatto con decisione unanime. Ballardini l’unica persona a cui abbiamo pensato e i motivi sono la qualità del professionista, lo spessore della persona e la partecipazione affettiva di cosa sia il Genoa. Non possiamo che auguragli buon lavoro e il supporto necessario per fare il migliore lavoro possibile”.

Queste invece le parole del nuovo allenatore rossoblù (riportiamo le domande della stampa in grassetto):

Sue prime impressioni dopo il ritorno?

“I giocatori li conosco, penso siano interessanti. Le difficoltà sono tante però c’è molta voglia e molto entusiasmo nell’incontrarli e nel lavorare assieme a loro. C’è la convinzione di poter fare un buon lavoro”.

Ha trovato un ambiente cambiato? E lei negli anni è cambiato?

“Con piacere ho notato che c’è il ristorante qui (sorride, ndr). Le persone restano più o meno le stesse: persone buone per affrontare tutte le difficoltà, che sono enormi”.

Su 36 punti il Genoa ne ha fatte sei. Hai già qualche idea che ti passa per la testa? Questa è una squadra che la rosa la ha, ma bisogna buttarla dentro

“La mia idea di gioco è proporre una buona qualità di gioco. Per farlo devono giocare quelli più vicini alla mia idea di gioco. In questa rosa ci sono tanti aspetti buoni per poter fare un buon lavoro. Sono arrivato anche altre volte che la squadra non si era espressa al meglio: capisci col tempo che puoi svolgere con loro un buon lavoro. In quest’occasione la nostra idea è più o meno la stessa. Abbiamo ragazzi seri, con qualità e voglia di dimostrare che non meritano questa posizione in classifica. Ma va dimostrato”.

Questa squadra può salvarsi?

“Ma chi lo sa. Facile dire “sì”. Io dico che ha tutte le caratteristiche umane e tecniche per farlo. Fra un po’ di tempo ti dirò se è così. Diversi di loro lo ho allenati, da Bertolacci a Rigoni passando per Perin, Pandev, Laxalt, Veloso. Ora la sensazione è che si possa fare un buon lavoro”.

Bisogna lavorare più sulla testa o sulle gambe?

“Lei le separerebbe? Io no. Non si possono separare. Devi metterci tutto quello che hai, dalla testa al fisico. Credo che questi ragazzi abbiano cuore, testa, generosità e anche buone qualità tecniche”.

Si inserisce anche Perinetti su questa domanda: “La squadra è sempre stata disponibile al lavoro in tal senso. È rammaricata per non aver fatto più punti e raccolto di più. Il mister quindi troverà disponibilità”.

Nelle passate esperienze si sono visti il rombo a centrocampo ma anche il 3-5-2. Lei ha già un’idea tattica?

“Un’idea la abbiamo già, ma è pericolosa un’idea quando è l’unica che abbiamo. Se hai solo un’idea, non va bene. E quest’idea non ve la dico”.

Ha parlato con Rigoni e Pandev?

“Non ancora, ma non vedo l’ora di poterli utilizzare in campo. In passato mi era stato chiesto di non utilizzare Pandev per problemi di rinnovo di contratto e ho mantenuto quella parola malgrado fosse un ottimo giocatore. Cosa simile per Rigoni. Sono per ambedue giocatori di valore assoluto, che oltre a questo sono anche persone a posto. Sono contento di averli al 100%”.

Dal dodicesimo posto in giù La Rosa del Genoa è quella più attrezzata?

“Ad oggi le cose dicono di no. Dovremo essere bravi a dimostrare che non è così”.

Quanto sarà importante la presenza e la tranquillità del direttore generale e del resto della dirigenza?

Uno il suo carattere non lo può cambiare. La tranquillità viene dopo e con tante altre cose che si devono fare”.

Lavorare per così dire “a tempo determinato” può essere una difficoltà in più?

“Tanto per cominciare le precedenti stagioni a tempo determinato qui le abbiamo chiuse e concluse. E non è da poco. Oggi il nostro pensiero è alla salvezza e altri non ne esistono”.

Anche Perinetti risponde a questa domanda: “Ci ha colpito la sua volontà nel tornare qui. Abbiamo apprezzato la sua volontà di raggiungere un obiettivo e svolgere un compito ben preciso”.

Lei è allenatore molto amato qui: quanto può darle una mano questo rapporto col tifoso genoano? E quanto la responsabilizza?

“Il tifoso genoano mi conosce come persona, sa come lavoro da allenatore. Hanno capito che sono stato così, bravo, nel capire la difficoltà e risolverla. Sarebbe ancor più ripartire da lì e valutare bene il lavoro quando si è partiti a lavorare dall’inizio. Penso mi vogliano bene per la persona che sono stato”.

Come si recuperano Bertolacci e Lapadula?

“Per la nostra realtà devono essere d’aiuto a tutti. Mi aspetto molto da loro, ma in realtà molto da tutti. Ognuno ha capacità utili per dare bene. Bertolacci è un ragazzo che ha davvero qualità importanti e non deve fare altro che fare ciò che sa fare con cuore, testa e ciò che il suo corpo esprime”.

La sua storia anche personale si lega molto a Italia-Svezia. Oltretutto ha allenato anche Immobile e Granqvist

“Spero si qualifichi l’Italia. Mia moglie però tiferà Svezia”.

Pregi e difetti di questo Genoa?

“Mi sono fatto un’idea, ma preferisco non dirlo. Per tornare a fare punti serve non fare errori, giocare con attenzione e concentrazione. Sappiamo che le difficoltà ci sono, ma c’è anche la convinzione che si possa fare un buon lavoro”.

DI SEGUITO RIPORTIAMO L’AUDIO CON LE PAROLE DI MISTER BALLARDINI: