Apriamo anticipatamente il nostro martedì (giorno in cui seguiremo anche la conferenza stampa di Davide Ballardini ed il primo allenamento al Pio Signorini di Pegli) di resoconto sui campionati italiani ed oltrefrontiera. Scendeva in campo la Serie B, con un posticipo bagnato e frizzante fra Perugia ed Avellino. Risultato finale: 1-1, al grande ex Ardemagni risponde Cerri. Novellino, espulso nel recupero, dà ancora spazio al rossoblù Raul Asencio.

Chi tocca la vetta resta bruciato? Lecito porsi questa domanda, visto e considerato che nelle ultime giornate sono state tantissime le squadre a farsi largo in cima alla classifica ed assurgere a prima della classe per restarvi solamente una settimana. Perugia, Empoli, Venezia e Palermo hanno lasciato spazio al Frosinone di Moreno Longo, che grazie a un 2-1 sul Parma con una perla di Ciano su punizione sale in testa con 23 punti da 6 vittorie e 5 pareggi. Rottura del crociato per Sammarco, operato a Roma quest’oggi. “Visto l’andamento della Serie B forse forse meglio non essere primi, visto che chi ci arriva ci resta molto poco” dirà poi – sorridendo – proprio il tecnico gialloblu.

PINATO&FALZERANO – Clamoroso al Rigamonti, dove accade di tutto nel finale: prima un capolavoro di Caracciolo porta in vantaggio il Brescia, poi due guizzi improvvisi capovolgono il risultato lasciando 3 punti al Venezia e tanto amaro in bocca a Pasquale Marino, che con una vittoria sarebbe salito a metà classifica: “Abbiamo avuto un calo di attenzione, nel primo tempo avevamo giocato male e regalato molto mentre nella ripresa abbiamo creato davvero tanto. Ho rabbia per la mancata gestione del vantaggio” dichiarerà proprio il tecnico al termine della partita. Dall’altra parte, Filippo Inzaghi spende parole al miele per la rimonta dei suoi ragazzi, che restano attaccati al treno di testa.

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Se l’Empoli viene fermato domenica pomeriggio dallo Spezia, il Palermo non va oltre il 2-2 contro il solito Pescara imprevedibile, capace di passare in doppio vantaggio prima di farsi recuperare. Nota di merito per il solito, giovanissimo, Christian Capone. Stesso risultato dell’Adriatico anche a Salerno fra gli uomini di Alberto Bollini ed il Bari di Fabio Grosso: gol e spettacolo, entrambe le compagini restano nelle zone alte di classifica a -3 dal Frosinone. La coppia Galano-Improta continua a sorprendere: 9 reti per il primo, 7 per il giocatore in prestito dal Genoa.

Vittoria pirotecnica per la Cremonese, dolorosa sconfitta per un Foggia davvero nei guai: dal sogno dei tre punti al profondo rosso, complici i risultati positivi delle inseguitrici in coda alla classifica, eccezion fatta per l’Ascoli. “Al termine della gara il direttore generale Giuseppe Colucci si è dimesso personalmente, mentre il direttore sportivo Beppe Di Bari è stato sollevato dall’incarico” dichiarerà il presidente Fares.

Super rimonta dell’Entella su un Cesena in crescita: 4 reti in 66 minuti, un punto a testa che lascia entrambe le squadre nelle sabbie mobili del fondo classifica. Risultato che non soddisfa la dirigenza della Virtus, motivo per il quale Castorina è stato costretto a fare le valigie prima del previsto: al suo posto è tornato mister Aglietti, con un percorso simile a quello che intraprenderà Davide Ballardini nella non distante Pegli.

Pari anche fra Cittadella e Ternana, i rossoverdi rimangono parte integrante del quartetto che chiude la classifica insieme a Cesena, Ascoli e Pro Vercelli. Capolavoro proprio dei bianconeri, caparbi nel vincere grazie alla rete di Morra su un Novara ancora in via di costruzione sotto la gestione Corini: “Festeggeremo il derby con la panissa, a Morra ho detto che se Mandzukic gioca esterno d’attacco può farlo anche lui”, parola di mister Grassadonia.

Scrivevamo sopra dell’Ascoli, vittima di un Carpi targato Giancarlo Malore, autore di una tripletta: “Ricorderò questa giornata per parecchio tempo” dirà il 23enne in zona mista. E come dargli torto.

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