Da tre giorni è iniziato il calciomercato estivo 2017 e il mondo del calcio della Serie A è preoccupato, indipendentemente dagli scoop da prima pagina che ogni giorno si leggono. Inquieti e nervosi i Presidenti delle società di calcio: la Lega è ferma senza nessun progetto a lungo termine.

Dopo gli anni di godimento, l’assenza di Galliani incomincia a farsi sentire. Galliani aveva infatti visto Mediaset e la Lega alleate in nome della concorrenza “anti Sky” dove c’erano tanti interessi tra Infront e la Confindustria del Pallone. Due interpreti del mondo del pallone che devono decidere cosa fare nei prossimi anni dopo che Pier Silvio Berlusconi ha annunciato la progressiva uscita di Mediaset dal calcio, portando come paragone la trasmissione di “Amici”, la quale ha fatto più audience della Champions.

A meno che le società non vogliano rinunciare al miliardo di euro, il loro bancomat dei diritti televisivi, dovranno trovare una soluzione per soddisfare Mediaset e Sky. Il messaggio lanciato da Pier Silvio Berlusconi è stato chiaro nei confronti di Infront: vuole un pacchetto preparato su misura per loro, a basso costo e buon rendimento.

Un colpo basso per la Lega secondo la quale “i diritti del calcio non possono esser considerati sostituibili né dai diritti relativi ai programmi aventi natura differente da quella sportiva, né dai diritti degli eventi sportivi diversi dal calcio”.

Tutto nelle mani di Infront dunque almeno fino alla prossima primavera quando ci si dovrà decidere sui diritti del campionato dal 2018 al 2021. Infront deve garantire come minimo alla Lega Calcio 1.040 milioni di euro e sarà dura se mancheranno i 373 milioni del Biscione, quello che ancora verserà nella stagione che sta per iniziare.

Il mondo delle grandi piattaforme Facebook e Twitter ha capito che può incrementare i loro introiti attraverso il calcio della Lega Prof e l’esperimento della gara trasmessa nella stagione appena finita ha avuto un grande successo. Twitter ha invece rivolto il suo sguardo al Football americano. Infront vorrebbe a sua volta buttare nel calcio Vodafone e Tim ma le grandi delle telecomunicazioni difficilmente saranno coinvolte.

Tutti sperano di vendere più diritti all’estero con i cinesi a Milano e di aumentare i 185 milioni ricevuti nell’ultimo bando di gara. Trema la Lega e con lei le società di calcio. Non a caso il 61% del loro fatturato arriva dai diritti televisivi e senza questi soldi,  considerato che solo tre squadre sono proprietarie di stadi (Juventus, Sassuolo, Udinese), per qualche società nelle prossime stagioni dal 2018 sarà difficile iscriversi al campionato.

L’iscrizione di Radio, televisioni e testate online ogni giorno slitta, da inizio a luglio alla fine del mese, portando a ridosso del campionato a versare cifre consistenti anche per le piccole realtà che desiderano offrire il diritto di cronaca ai lettori e garantire un servizio che, seppur minore, la gente sa ancora apprezzare.

Ne nascerà un calciomercato più povero? Chissà: senz’altro ne nascerà un parente povero del futuro calcio italiano, che per i sognatori resterà invece un parente lontano.

Calciomercato Genoa: ieri sera abbiamo annunciato l’arrivo di Galabinov, bulgaro di Sofia, che dovrebbe essere la riserva del numero uno (?) e del numero due Pellegri,  giovanissimo bomber rossoblu. Per quanto riguarda invece il passaggio di società, dedicandogli solo un minimo spazio per i motivi già spiegati nei giorni scorsi, chi ha voglia di fare ricerche sul futuro proprietario del Vecchio Balordo scandagli non la politica, ma la finanza medio alta.