Si è conclusa l’assemblea degli azionisti rossoblu. Presenti l’amministratore delegato Zarbano, il vicepresidente Blondet e i piccoli azionisti. Non presente il Presidente Preziosi.

Ora, come si usa dire, parliamo un po’ di Genoa“. Alla voce varie ed eventuali, alcuni piccoli azionisti hanno preso la parola chiedendo del futuro del Genoa, dopo che la discussione era stata molto accesa per quanto riguardava l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016. Effettivamente si è trattato di un’assemblea durata circa un’ora e mezza, dove alla voce “approvazione bilancio” sono state diverse le richieste e domande.

Riportando le parole dell’amministratore delegato del Genoa, Alessandro Zarbano, riconfermato anche nel consiglio d’amministrazione (era uno dei punti all’ordine del giorno, ndr), ci si è avvicinati ulteriormente al pareggio di bilancio con sei milioni in meno di perdita rispetto a quelli del 2016, che erano 10,5 milioni.

Le perdite del passato sono state coperte con l’ingresso di una cifra intorno ai 13 milioni di euro, tre dei quali risultanti attraverso un’operazione di aumento del capitale a conto di prossima ricapitalizzazione. Lo stesso amministratore delegato ha poi spiegato, nel rispondere ad alcune domande provenienti dai piccoli azionisti, che “il Genoa ha sempre pagato tutte le tasse IRPEF per i giocatori, altrimenti avrebbe subito delle sanzioni“. Nello stesso tempo ha ribadito come la società rossoblu abbia una rateizzazione fiscale sull’IVA per la quale paga all’erario circa 10 milioni all’anno in un piano di ammortamenti, comprensivi di sanzioni e interessi, che durerà sino al 2021 per un debito residuo di poco più di 43 milioni di euro. Si tratta di una rateizzazione che incide sui circa 60 milioni di debiti che derivano dal sommare la cifra rateizzata appena segnalata, i debiti verso istituiti previdenziali (1,9 milioni, ndr) e l’esposizione con gli istituti bancari (solamente Banca Carige).

Il Genoa ha la capacità finanziaria per fare fronte a questi costi – ha quindi precisato Zarbano – che nel caso vengono coperti dall’azionista di riferimento (Fingiochi, di cui presenziava un delegato), che ha fatto anche quest’anno un altro investimento importante“. Segnalare a questo punto, alla voce debiti residui, l’esposizione bancaria con Carige per una cifra di 10 milioni di mutuo, estinguibile entro il 2021. Da evidenziare come permangano crediti maturati e maturandi a favore del Genoa.

Una volta approvato il bilancio con undici piccoli azionisti contrari, quattro astenuti e tre votanti a favore, si è parlato della determinazione del numero dei consiglieri e della nomina degli stessi. In tal senso riconfermati Preziosi, Zarbano, Abagnara e Blondet. Riconfermata anche Audirevi (di cui era presente un rappresentante, ndr) come società di revisione dei conti (riceverà un compenso intorno ai 42mila euro, ndr): accordo rinnovato con tre voti contrari e molte astensioni.  Confermati anche il consiglio sindacale e il mantenimento, da parte della Fondazione, del 25% delle azioni.

Toccato anche il capitolo licenza UEFA, sul quale l’amministratore delegato Zarbano ha risposto come segue: “quest’anno non è stata chiesta, ma l’avessimo chiesta ci sarebbe stata concessa visto che i debiti con l’estero sono stati estinti“.

Sul futuro societario risponde in chiusura sempre Zarbano. “È sotto gli occhi di tutti che dovremo migliorare. Sulla squadra che verrà allestita si terrà conto anche degli aspetti caratteriali dei calciatori. Sulla vendita del Genoa? Non mi è dato sapere quali siano gli obiettivi del socio di maggioranza. Se ci saranno le condizioni, cederà la società“.