Panta Rei: “tutto scorre”, intendendo che anche i problemi, gli ostacoli e la sofferenza possono essere sorpassati, in quanto soggetti anch’essi a trasformazioni. I calciatori del Genoa devono partire per Empoli con una sola idea, valida anche nel calcio: “non ci possono essere notti (risultati senza vittorie) tanto lunghe che impediscano al sole di sorgere”.

Domani si tratterà della prima partita in trasferta per Mandorlini e la citazione “Panta Rei” non dovrà essere un filosofico divenire, ma dovrà ispirare concretezza. Il tecnico rossoblu non terrà conto dei tabellini asfittici dei toscani in fase realizzativa e riguardando Juventus-Empoli avrà visto per un tempo una squadra elastica, anestetizzante, rognosa, compatta, gommosa, con un centrocampo credibile e lesto. La Juventus per averne ragione ha dovuto accelerare, alzando i ritmi per far sfaldare la resistenza dei toscani.

Con il Genoa l’Empoli non farà lo stesso gioco espresso con i bianconeri. Sarà interessante vedere e capire se vorranno fare il gioco o subirlo attendendo nella propria metà campo e poi ripartendo in contropiede. Mandorlini e compagnia dovranno studiare la strategia giusta per stare attenti ai ribaltamenti di fronte portati dagli avversari, anche se la formazione toscana sarà ancora orfana di Mchedlizde, unico finalizzatore delle precedenti gare. Nelle ultime tre sconfitte l’assenza del georgiano si è sentita dal momento che si è vista solamente una rete realizzata da un centrocampista.

Un occhio particolare anche per El Kaddouri, l’unico ad aver dato fastidio anche al centrocampo bianconero presentandosi nei momenti giusti con palleggi e scambi, cercando la profondità per fare male alla difesa avversaria.

Mandorlini in queste due settimane di lavoro ha cercato un sistema di gioco pensando alla dislocazione di base attraverso i compiti e le funzioni che dovranno svolgere i calciatori in campo. I numeri tattici saranno sempre una sola funziona statica del lavoro del tecnico ravennate e per fare risultato si avrà più bisogno della dinamicità che della staticità.
Si è visto un solo allenamento in settimana, quello del martedì, e il lavoro del tecnico ravennate era impostato sopratutto sugli esercizi spazio-tempo per sbagliare meno transizioni della sfera in fase di possesso e non sulla ricerca di equilibrio. Contro l’Empoli non si potrà stare tutti dentro la propria area a difendere, se non per attimi di partita, e quando il pallone sarà rilanciato dovrà esserci qualcuno a recuperarlo.

Il Grifone in Toscana dovrà essere anche elastico adattandosi subito al gioco dell’avversario, ormai molto conosciuto da qualche anno. Mandorlini dovrà valutare prima della partita se vorrà mantenere lo stesso sistema di gioco cambiando solo qualche calciatore in campo rispetto a domenica scorsa. Sarà difficile.

Sicuramente il modulo del Genoa sarà razionale in base agli uomini a disposizione, al loro stato di forma sia atletico che psicofisico. Per fare risultato in terra toscana non servirà della magia o incantesimi da salvezza: Mandorlini in due settimane dovrà essere stato bravo a trovare la “pozione” giusta per il suo gioco sfruttando la rosa a disposizione.

I moduli sono importanti, ma quello che conterà al “Castellani”, dove le sorprese sono state tante anche negli anni di gloria, saranno la fame che si metterà in campo, la determinazione, la grinta, la voglia di sacrificarsi, di voler correre e di acchiappare il risultato.

La probabile formazione rossoblu dovrebbe essere la seguente: Lamanna, Izzo, Burdisso, Munoz, Lazovic, Rigoni, Cataldi Hiljemark, Laxalt, Simeone, Pinilla.

La formazione schierata contro il Bologna. Mandorlini non dovrebbe stravolgerla in vista di Empoli

Capitolo Empoli. Se Giampaolo, ora tecnico della Samp, aveva raccolto la pesante eredità di Sarri riuscendo fare andare l’Empoli sulla stessa careggiata precedente anche senza Valdifiori e Rugani, Martusciello, da allenatore esordiente in assoluto – e mica soltanto in serie A – ancora non ci è riuscito. Il Presidente Corsi avrà calcolato l’azzardo confidando che spesso gli era andata bene grazie alla tranquillità della piazza e la solidità del club.

Dopo 26 giornate di campionato l’operazione non è riuscita e per di più la perdita nell’ultimo calciomercato invernale di Saponara alla Fiorentina, l’unico che poteva fare la differenza anche se non aveva fatto sfracelli nel girone di andata, è sembrata alimentare ancor di più la crisi dei toscani. Chi lo doveva sostituire, El Kaddouri, sta andando a rilento e stenta ad inserirsi nei concetti di gioco che sono nel DNA della squadra sin dai tempi di Sarri. Altro guaio dei toscani in questa stagione è stato lo stop realizzativo di Maccarone alle prese con i suoi 37 anni.

L’Empoli ha realizzato solamente 15 reti in 26 giornate, di cui 9 in casa e 6 in trasferta, subendo 37 gol in parità tra casa e fuori casa (18 – 19). Per tale motivo i blu di Martusciello sono preoccupati dei 22 punti in classifica. Sole quindici reti realizzate sono un triste record per i toscani che sono in fondo alla classifica di tutti i campionati europei spartendosi l’ultima piazza con i tedeschi del Darmstadt. Vero che il Palermo è a 14 punti, ma l’Empoli è inchiodato ai 22 punti da 3 giornate .

Al guaio realizzativo bisogna aggiungere che senza Mchedlidze nell’ultima partita, anche se contro la Juventus, i toscani hanno tirato solamente una sola volta in porta con Mauri, un centrocampista. Tatticamente Martusciello non ha mai cambiato una virgola rispetto a Sarri, come aveva fatto Giampaolo lo scorso anno: sempre 4-3-1-2. I toscani dopo l’uscita di Saponara sono ancor di più un gruppo operaio e l’imprevedibilità, come già detto, la può portare solo l’africano El Kaddouri: le sue fiammate possono essere in grado di cambiare il verso della gara.

Contro il Genoa difficile il recupero del capocannoniere georgiano. Anche Maccarone è in dubbio per scelta tecnica. La probabile formazione di Martusciello potrebbe essere la seguente: Skorupski; Laurini, Bellusci, Costa, Pasquale; Buchel (Krunic), Diousse, Croce; El Kaddouri; Pucciarelli, Maccarone (Marilungo).

Empoli-Genoa verrà diretta da Doveri di Roma, il Big Jim degli arbitri italiani con il fisico da palestra. 40 anni lo scorso dicembre, impiegato. Arbitro dal 1996, alla Can dal 2009. Per lui 104 gare dirette con 40 rigori e 33 rossi. Domani dodicesimo gettone in stagione. Sei rigori fischiati, di cui tre con la Doria due a favore e l’ultimo contro a Palermo domenica scorsa. Mai diretto Empoli e Genoa in questo campionato.
Con Doveri come direttore di gara sono state 8 le gare arbitrate con i toscani (4 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte). L’ultima è il pareggio di Sarri al Castellani contro l’Inter. Con il Genoa invece 11 le gare con 5 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. L’ultima è la vittoria casalinga del marzo 2016 conto il Torino.

Marrazzo di Tivoli primo assistente, Vivenzi di Brescia il secondo. Quarto uomo Vuoto di Livorno, quinto addizionale Pairetto di Nichelino e sesto addizionale Rapuano di Rimini.

Diffidati dell’Empoli: Costa. Diffidati del Genoa (in ottica Derby): Orban, Burdisso, Laxalt.