Si disputerà questa sera il 19esimo Genoa-Palermo della storia (il 36esimo nel computo generale degli scontri diretti, ndr), partita che quest’anno si profila come uno scontro frontale fra statistiche profondamente contrastanti. A un Genoa in ottimo stato di forma per quanto riguarda l’andamento casalingo, che lo vede imbattuto nelle prime otto uscite al “Ferraris”, si contrapporrà il Palermo di Eugenio Corini, ultimo in classifica e capace di fare punti soltanto lontano da casa. Punti che non hanno mosso più di tanto la classifica, ma che hanno dato qualche minimo sussulto ai tifosi rosanero.

Nelle precedenti 18 sfide disputate a Genova, che ha ospitato questo incontro dal 1932 al 2016, il Palermo non ha mai vinto. Solo in 9 occasioni, contrassegnante dal segno X, la formazione siciliana è stata capace di ritornare nella terra della Trinacria con qualche punto in saccoccia; per il resto, l’inerzia delle partite si è sempre sbilanciata a favore del Grifone, stasera chiamato a una fantomatica “prova del 9”: restare imbattuto in casa per nove sfide consecutive. Raggiungere eventualmente questo traguardo non rappresenterebbe alcun record, ma permetterebbe di avvicinarsi al dato della stagione 2008/2009 quando il Genoa non perse in casa per 12 giornate consecutive fino a quando i nerazzurri Ibrahimovic e Balotelli non fecero svanire l’imbattibilità dei rossoblu il 7 marzo 2009.

GENOA: DATI CASALINGHI IN COSTANTE AGGIORNAMENTO (E MIGLIORAMENTO)

Nella foto, i dati statistici principali che inquadrano il Grifone delle prime 16 giornate (fonte: WhoScored.com)

Sfatato il tabù Fiorentina, il Genoa si gode un più che positivo 70% di punti conquistati in casa. È ormai materia di dibattito da diverse settimane l’imbattibilità rossoblu, che riflette un buonissimo momento della stagione per gli uomini di Juric. Più che altri reparti, nell’ultimo mese è la difesa del Grifone ad aver serrato i ranghi e aver ritrovato un suo equilibrio col trio Izzo-Burdisso-Muñoz. Con questo tridente difensivo schierato da titolare contro Milan (3-0, ndr), Juventus (3-1, ndr), Chievo (0-0, ndr), Inter (2-0) e Fiorentina (1-0, ndr) il Genoa ha vinto tre partite, pareggiandone una e perdendo a “San Siro” con l’Inter. Numericamente parlando, in queste cinque occasioni i gol subiti sono stati 3, uno ogni 142 minuti, mentre quelli segnati, tutti in casa, sono stati addirittura 7, ossia una rete ogni 60 minuti.
E se salgono dunque le statistiche casalinghe dei rossoblu, non mancano senz’altro i confronti con le passate stagioni. Classifiche alla mano, giunti alla 16esima giornata dello scorso campionato, il Genoa si trovava quartultimo a 16 punti con 15 gol realizzati (-3 rispetto a questa stagione, ndr) e 21 reti concesse agli avversari (+4 rispetto alla stagione in corso, dove se ne sono incassati 17). La stagione precedente, quella 2014/2015, la squadra allenata da Gasperini gravitava invece al sesto posto con 26 punti, 21 gol fatti (+3, ndr) e 15 subiti (-2, ndr). I numeri di questo primo Genoa plasmato da Juric sembrano quindi situarsi in una zona mediana rispetto alle due stagioni precedenti: sono migliori di quelli dell’anno scorso, peggiori rispetto a quelli di due anni fa.

Nella foto, l’andamento del Genoa nel corso dell’intero campionato 2015/2016. Si segnala la lunga striscia negativa tra novembre e dicembre 2015 (fonte: Football-Lineups.com)

Migliorano invece i numeri relativi all’andamento casalingo se rapportati alle due stagioni passate. Il Genoa europeo del “Gasperini bis”, dopo 8 partite in casa, non solo aveva perso già tre partite, ma era stato trafitto sei volte, due in più rispetto all’attuale formazione allenata da Juric. Particolarmente marcato anche il solco tracciato con la stagione passata, quando dicembre si contraddistinse per essere un mese particolarmente difficile per l’umore di tutto l’ambiente rossoblu: arrivati al 12 dicembre 2015, il Genoa aveva infatti collezionato 13 punti (-3 rispetto al dato di questa stagione, dove i punti guadagnati in casa sono 16), mettendo a referto 9 marcature (- 3 rispetto alle 12 realizzate quest’anno) e subendone 8 (+4). Le sconfitte consecutive in casa erano però state addirittura quattro contro Carpi, Bologna, Alessandria e Sampdoria. Neppure il Genoa 2008/2009 che chiuse il campionato al quinto posto con 68 punti avrebbe fatto meglio in casa da agosto a dicembre: quella formazione avrebbe segnato 17 reti, ma ne avrebbe subite 6, quindi due in più del Genoa made in Juric.
Proprio il tecnico rossoblu si trova dunque fra le mani una delle difese più solide del torneo ed è chiamato a mantenere tale questo fiore all’occhiello. Si pensi che, acquisiti i risultati delle partite di questo pomeriggio, il Genoa è ritornato al secondo posto come miglior difesa della Serie A potendo godere dei tre gol subiti dal Napoli e di quelli incassati da Chievo e Roma.
Perin, che fino a prima del recupero con la Fiorentina subiva un tiro ogni 42 minuti, messi in serbatoio gli altri 66′ della partita coi Viola ha aumentato lievemente questo dato salendo a una parata ogni 39 minuti. Quel che è certo è che con una difesa così rocciosa al “Ferraris”, come già si è evidenziato, possono anche bastare poche parate nell’arco dei 90 minuti per poter portare a casa la vittoria. Una vittoria che tra le mura amiche si materializza nel 50% dei casi, lasciando spazio al segno X nella restante metà delle occasioni.

PALERMO: IL “FERRARIS” ROSSOBLU RIMANE UN TABÚ. E NESTOROVSKI DIVENTA LA SOLA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Nella foto, i dati generali del Palermo calcolati sulle prime 16 uscite stagionali più le partite di Coppa Italia con Bari e Spezia (fonte: Whoscored.com)

Tra poche ore non parlerà la carta, ma parlerà il campo, e la sfida non si caratterizzerà certamente per la sua semplicità. Non è quasi mai la classifica a rendere le partite più facili o meno facili. Se il Genoa saprà mantenere la concentrazione e la minuziosità in fase difensiva, probabilmente il Palermo farà grande fatica a creare apprensioni a Mattia Perin. Non si dimentichi però che i rosanero possono contare su giocatori di grande affidamento, da Diamanti a Nestorosvki. Proprio quest’ultimo rappresenta una delle poche note positive dell’inizio fallimentare del Palermo in campionato.
Coi suoi sette gol stagionali, segnati con estrema regolarità ogni 180 minuti, il centravanti macedone ha contribuito al 64% dei gol rosanero e si è conquistato un posto di tutto rispetto in chiave europea diventando il 37esimo attaccante d’Europa per media realizzativa, immediatamente dopo l’ex rossoblu Iago Falque, oggi in gol su calcio di rigore, e due posizioni prima rispetto al partenopeo Callejon, oggi autore di un assist.
A voler partire da questa statistica si intuisce subito come il Palermo faccia un’estrema difficoltà a segnare e creare occasioni da gol. Con una media di 0,6 gol a partita (dato relativo al solo campionato di Serie A, coppe nazionali escluse) la squadra del presidente Zamparini è infatti il secondo peggiore attacco del torneo dopo l’Empoli (9 gol, ndr). E il dato più interessante è che 8 di questi 11 gol sono stati siglati lontano dalla Sicilia e che il 62,5% di queste reti è firmato Nestorovski, il quale trova la via del gol lontano dal “Barbera” ogni 141 minuti. Considerato lo stato di forma del Palermo, si tratta di una media invidiabile.
Di cosa dovrà preoccuparsi il Genoa? Senza ombra di dubbio gli uomini di Juric non potranno vanificare troppe occasioni sotto porta. I rosanero sono infatti formazione che concede molto all’avversario (15,3 tiri a partitandr). Se poi l’undici rosanero si allontana da casa, le insidie per la porta di Posavec si avvicinano vertiginosamente ai 16 tiri a partita. Si parla chiaramente di medie che inquadrano una situazione generale, non sempre riflesso diretto della realtà di campo, ma è indubbio che Nestorovski e compagnia siano stati capaci di offrire prestazioni migliori in trasferta che non in casa, dove perdono da ben otto partite consecutive e dove sono stati capaci di segnare solamente 3 reti subendone 17 (54% del totale, ndr). Preso atto del tabù Barbera, in trasferta il dato si mantiene migliore con 14 reti subite (una rete ogni 51 minuti, ndr).
Il Palermo, malgrado la “bontà” dei dati in trasferta, non fa comunque punti fuori casa dal 2 ottobre scorso quando il “Ferraris” blucerchiato aprì le porte ai rosanero. La sfida finì uno a uno: da quella data sono passati ormai due mesi e mezzo e le aquile del capoluogo siciliano non hanno più raccolto punti aprendo a una striscia negativa di risultati che dura da nove partite consecutive. Nel periodo che va dal 17 ottobre all’attuale 17 dicembre, data proprio di Genoa-Palermo, i rosanero della parentesi De Zerbi hanno segnato soltanto sei reti e ne hanno incassate 23, dodici delle quali al “Barbera” e undici fuori casa. Si parla, in altre parole, di due mesi da incubo che avrebbero fruttato il 75% dei gol subiti in queste prime 16 giornate di Serie A e fotografato una chiara involuzione dal punto di vista difensivo: il Palermo infatti subiva poco più di un gol a partita nelle prime sette giornate, ma nonostante tutto riusciva ad andare a segno con costanza e trovare qualche punto utile alla salvezza. La situazione si è tuttavia presto stabilizzata – e in negativo – al punto che risulta emblematica l’unica vittoria conquistata a Bergamo contro l’Atalanta il 21 settembre scorso: da quel giorno nessuno nel nord-ovest della Sicilia ha più festeggiato i tre punti, che si giocasse in casa o in territorio continentale.