Questo pazzo, pazzo, pazzo campionato, come il film di Stanley Kramer del 1963, è alla ricerca di una disperata classifica, di qualcosa di nascosto a quattro giornate dal giro di boa, sia in testa sia in fondo alla classifica.
Fuga dell’Inter, inseguita dagli alti e bassi di Milan e Napoli, con Roma e Juventus distanziate di pochi punti. Si ha l’impressione che la lotta scudetto interessi solamente al Biscione e al Ciuccio; per le altre big l’obiettivo principale sembra non perdere la zona Champions.
In fondo, il terremoto inatteso è viola: la Fiorentina perde anche tra le mura amiche nello scontro diretto con il Verona. In una forbice di sei punti ci sono sette squadre, dai 14 punti del Genoa, Parma e Cagliari, ai 20 della Cremonese, con in mezzo Atalanta, Torino e Lecce.
I tre turni di campionato da Natale alla Befana non saranno da panettone e spumante per tutte le 20 squadre, considerando anche i turni a cavallo di San Silvestro.
Per le quattro impegnate in Supercoppa Italiana a Riad — Inter, Napoli, Milan e Bologna — a caccia di dollari sarà ancora più duro, con gare di Europa e il recupero della sedicesima giornata, con calendario già deciso dopo l’Epifania.
Altro campionato dal prossimo turno: l’incubo della Coppa d’Africa incombe su molte squadre. Sono quasi 30 i calciatori impegnati in Marocco dal 21 dicembre.
La FIGC non è riuscita a trovare, senza l’ok della Lega Serie A, la possibilità di anticipare o rinviare le gare della 30ª giornata, in programma il 22 marzo, per permettere a Gattuso e alla Nazionale di preparare meglio la semifinale contro l’Irlanda del Nord del 26 marzo.
La Juventus non si vende: la volontà della famiglia Agnelli ha rimandato al mittente l’offerta di Tether, il gigante delle criptovalute.
Continua il gocciolamento arbitrale e del VAR. In occasione di Torino-Cremonese è stato negato un rigore ai lombardi al 98’, dopo revisione VAR. Marinelli, graduato importante dell’Esercito Italiano, non ha accettato la valutazione del VMO Meraviglia, confermando che non fosse rigore e fischiando subito la fine della gara. Interessante sarebbe sentire la conversazione davanti al monitor. L’episodio è proseguito con “l’elogio del furto” a gara finita: non è comparso negli highlights e il giorno dopo sui giornali si è letto il commento del presidente Cairo, motivato da un presunto colpo di spalla prima che il braccio andasse incontro al pallone.
Lecce-Pisa 1-0
Il Pisa di Gilardino perde nel Salento e questa volta ha poche attenuanti. Il Lecce ha dominato e tirato di più alla ricerca del gol. La dura legge del calcio, tra due squadre con soli 10 gol all’attivo, ha premiato Di Francesco alla seconda vittoria casalinga. Gilardino incassa la settima sconfitta stagionale e la terza consecutiva in zona rossa.
Torino-Cremonese 1-0
Il Torino, dopo tre ko, vince nuovamente al Grande Torino una gara che la Cremonese non meritava di perdere. L’episodio chiave è il rigore non concesso al 100’ ai lombardi per un fallo di mano di Simeone, con braccio largo, giudicato non volontario. Marinelli va al VAR ma non cambia idea rispetto al VMO Meraviglia, e non si capisce il motivo della chiamata. Nicola furioso, Cremonese ferma a 20 punti.
Parma-Lazio 0-1
Il sabato del Villaggio calcistico arriva nella terra del parmigiano. La Lazio, in nove uomini, segna e vince. Sarri gestisce meglio la gara anche in doppia inferiorità numerica rispetto a Cuesta, che non trova la mossa giusta per segnare: Parma inchiodato a 10 reti realizzate. Lotito resta in zona Europa.
Atalanta-Cagliari 2-1
Fa tutto Scamacca: gol di tacco in mischia, mezza rovesciata sbagliata e recupero palla. Il Cagliari va ko. I sardi pareggiano, ma un altro colpo di fortuna della Dea li lascia vicini alla zona retrocessione. Palladino sale a 19 punti, ma dovrà lavorare molto senza illudersi dei risultati europei.
Milan-Sassuolo 2-2
Al Diavolo le neopromosse risultano indigeste. Senza Leao, il goleador è il terzino Bartesaghi, autore di una doppietta. Rossoneri forti in avvio, ma al primo contropiede passa il Sassuolo. Pareggio, vantaggio Milan, due reti annullate. Grosso non molla e con Laurienté trova il pari. Senza Leao non è il Milan “a muso corto” di Allegri, considerando le 13 reti incassate.
Fiorentina-Verona 1-2
Ormai la Fiorentina è uno psicodramma. Si parla di cambiare anche Vanoli: prima di farlo, meglio rivolgersi al Gesù Bambino, alla Befana o, meglio ancora, a uno psichiatra. Il Verona espugna Firenze con la doppietta di Orban, sfruttando le lacune difensive viola. Ultimo posto solitario per i gigliati, terz’ultimo per gli scaligeri.
Udinese-Napoli 1-0
Il Ciuccio non digerisce la Champions: arriva in Friuli scarico ed Ekkelenkamp punisce con un super gol. Annullate due reti a Zaniolo e Davis per fuorigioco. Il Napoli prova a pareggiare con il cuore. Conte si lamenta per aver schierato la stessa formazione per tre gare consecutive: gli infortuni non aiutano San Gennaro. Udinese tosta, poco digerita, mentre l’Inter tenta la fuga.
Bologna-Juventus 0-1
Spalletti cambia la Signora con i cambi e la Juve vince a Bologna. Cabal e Openda sbloccano una gara ricca di occasioni. Dopo il gol di Cabal, i felsinei restano in dieci e l’Europa League giocata giovedì pesa sul recupero. Spalletti supera Italiano e sale al quinto posto.
Roma-Como 1-0
Vince la Roma, ma soprattutto Gasperini contro Fabregas. Gaspepressing a tutto campo e marcature a uomo annullano il palleggio comasco. Nico Paz mai in partita. Chivu e Gasperini hanno mostrato come fermare il calcio spagnolo di Fabregas. Roma quarta con la miglior difesa (8 gol subiti), Como settimo dopo due sconfitte consecutive.
Genoa-Inter 1-2
Chivu rimette la freccia e torna per la prima volta in vetta da solo. Fa i complimenti al Genoa e all’atmosfera del Tempio mai domo. Il gollonzo dopo sei minuti non stordisce il Vecchio Balordo, ma il palleggio nerazzurro intrappola il Grifone. La rete di Lautaro, uomo partita, complica tutto. Nell’intervallo DDR scuote la squadra: l’Inter prova a gestire, ma il Genoa con Vitinha dimezza lo svantaggio. Gol “Gerovital” che riaccende il Ferraris e spaventa il biscione. Peccato per gli errori non da Serie A in difesa e tra i pali: un regalo natalizio anticipato che l’Inter gestisce con pressione alta.
Il Genoa di De Rossi c’è, e lo ha dimostrato anche contro l’Inter, come nelle gare con Verona e Udinese. Contro le cosiddette grandi e non solo: i dettagli — come scritto ieri — fanno la perfezione, e la perfezione non è un dettaglio. DDR lavora per questo.
Rassegna Stampa | Genoa, Østigard verso recupero. Calciomercato: spuntano altri tre nomi









