Visti i risultati della quattordicesima giornata di campionato, è un campionato “ubriaco” che, giornata dopo giornata, smentisce quelli precedenti. È un campionato che appare più divertente perché ogni squadra può battere le altre 19.
Ne sono la prova i venti punti in classifica di Sassuolo e Cremonese, con ancora cinque gare al giro di boa: paradossalmente per entrambe la differenza è di una rete, 19 gol fatti e 18 subiti. Il campionato conferma che è difficile vincere le gare casalinghe, c’è difficoltà a fare gioco. Tanti gol ma pochi bomber nella classifica cannonieri.
Lezione di calcio dell’Inter al Como, sbandamento di Gasperini in Sardegna e di Palladino nella “Fatal” Verona. Il Diavolo è in testa alla classifica e darà fastidio, vista la carica di Allegri, anche senza il supporto di Leao in campo nel 2026. Squadre che dovranno attrezzarsi perdendo molti calciatori impegnati nella Coppa d’Africa.
Sempre più nera che viola la squadra di Firenze, ultima in classifica senza una vittoria, con Verona e Pisa in zona rossa. Nel prossimo turno Fiorentina–Verona, Lecce–Pisa: chi salirà e chi scenderà?
Intervista quasi onirica del presidente della FIGC Gravina, che addossa la colpa ai settori giovanili perché non giocano i giovani italiani in campionato: “c’è troppa tattica e meno tecnica”. “Via io e vinciamo il Mondiale?“. Probabilmente no, ma se avesse fatto le riforme promesse – per l’ennesima volta rinviate al prossimo marzo – chissà.
La classe arbitrale, anche con i più esperti, continua a essere condizionata dal VAR. Il fallo di mano è diventato una componente che decide le gare senza applicare il regolamento. Nel presepe di Napoli vengono rappresentati i calciatori senza braccia e mani.
Il presidente della Lega Calcio Simonelli e l’amministratore delegato De Siervo hanno portato l’Assemblea della Lega dentro i locali di Lissone per far vedere come funziona il VAR. “C’è la massima trasparenza”. Tutti i partecipanti si sono chiesti se la difficoltà di decidere davanti al video sia superiore rispetto al campo: “sul campo l’errore può essere tollerato, davanti al video l’errore non è accettato”. Per tutti è colpa del protocollo VAR, da cambiare.
Sassuolo–Fiorentina 3-1
L’inferno è viola per Vanoli e la squadra fiorentina. Senza carattere, con tanta paura. I gigliati vanno in vantaggio con un calcio di rigore, sprecano il raddoppio con Kean e poi vanno in crisi contro un Sassuolo tutto carattere, che prende in mano il pallino del gioco e dei gol, controllando la partita con facilità dagli attacchi di Mandragora e compagnia. Sassuolo a 20 punti in classifica. Dura contestazione dei tifosi toscani. La moglie di Dodô ha denunciato alla polizia minacce di morte arrivate al marito.
Inter–Como 4-0
Che lezione di calcio alla presunzione calcistica di Fabregas e del Como. Chivu ha semplicemente adottato la stessa strategia tattica dei lariani, con un pressing ultra-offensivo che non ha permesso il palleggio dal basso. Como che si è perso, incassando quattro reti quasi tutte in contropiede. Inter 30 punti in classifica. Como 24 dopo 12 risultati utili consecutivi: quattro reti subite oggi, solo sette nelle precedenti tredici gare.
Verona–Atalanta 3-1
La Dea di Palladino si è persa nella nebbia della fatal Verona, che vince la prima gara in campionato in modo cinico. Una Dea gonfiata dai titoli “la cura Palladino funziona” dopo le tre vittorie in Champions, in campionato e in Coppa Italia, torna con i piedi per terra e nella realtà della classifica, con gli errori del passato e 16 punti con quattro gare perse. Verona non solo cinico, ma anche diverso rispetto alla sconfitta con il Genoa: più pratico, più concreto.
Cremonese–Lecce 2-0
I salentini, più intraprendenti nel primo tempo, sprecano due reti da dentro l’area di porta. Nel secondo tempo l’opposto: la Cremonese, dopo la “cura” Nicola nell’intervallo, spinge e segna due reti. Lecce sparito. Il primo gol è merito del VAR dopo che Mucera di Palermo, al debutto in Serie A e vicino all’azione, aveva fatto ampi gesti indicando che il difensore salentino aveva colpito il pallone. Nicola, con cinque vittorie in campionato, sale a 20 punti; il Lecce rimane a 13, con una differenza di -9 tra gol fatti (10) e incassati (19).
Cagliari–Roma 1-0
Una battaglia più che una partita di calcio, dominata dall’arbitro Zufferli di Udine, che ha ricevuto i complimenti di Gasperini anche per il rosso a Celik. Gasperini è preoccupato del secondo KO di fila, non per la classifica, ma per i passi da gambero improvvisi della squadra. Difficile vedere una squadra del tecnico di Grugliasco lenta, molle, ad aspettare il Cagliari in parità numerica e sofferente in inferiorità. Gasperini non azzecca i cambi; Pisacane invece si porta a casa tre punti che mancavano da nove giornate.
Lazio–Bologna 1-1
Pareggio divertente sotto il Cupolone. I gol solo nel primo tempo, ma occasioni da entrambe le parti fino alla fine. Protagonista il portiere Ravaglia dei felsinei. Rosso a Gila della Lazio e squadra di Sarri costretta a reggere per portare a casa un punto che non permette il sorpasso sulle due neopromosse Sassuolo e Cremonese.
Napoli–Juventus 2-1
Il Napoli non si ferma più: dopo la Roma batte un’altra big, la Juventus. Il Napoli ha vinto non solo perché aveva la prima punta Hojlund, ma perché ha messo in campo intensità e attenzione. Conte ha vinto la gara tatticamente. Napoli a 31 punti in classifica senza avere un cannoniere nei primi dieci della graduatoria. Spalletti ha tentato un vecchio esperimento del 2005, quando al Ferraris inventò Totti falso centravanti: ha provato Yildiz, esperimento fallito, e ha poi inserito David per alzare il baricentro e spaventare il Ciuccio.
Pisa–Parma 0-1
Un Parma “crudo” dopo la sconfitta casalinga del turno precedente con l’Udinese, e un Pisa “cotto”, vittima dei propri errori sotto porta e anche del più esperto arbitro della Serie A, Doveri, che non concede un rigore e poi si fa convincere dal VAR per un fallo di mano involontario. Pisa generoso, ma è la qualità davanti che manca e frega Gilardino, portandolo al terz’ultimo posto in classifica. I ducali cambiano modulo, un inedito 3-4-3 che crea poco ma porta tre punti importanti in Emilia. Per il Pisa, settima gara casalinga senza segnare.
Torino–Milan 2-3
Diavolo in testa alla classifica con il Napoli. Batte il Torino in rimonta dopo essere stato sotto di due reti. Succede dopo l’uscita di Leao per problema muscolare e l’ingresso di Pulisic, autore della doppietta. Allegri, con il solito gioco senza spettacolo, cerca concretezza. Il Toro gioca un tempo, poi entra nella stalla e permette al Milan di godersi il primo posto dopo 14 giornate davanti ai cugini.
Udinese–Genoa 1-2
Genoa, vittoria che conta. Una vittoria che pesa. Una vittoria, un pieno importante non in uno scontro diretto vista la classifica prima della gara, ma fondamentale non solo per fermare i friulani, ma anche per cambiare la lotta retrocessione e accorciare sulle neopromosse Cremonese e Sassuolo a 20 punti. Il Vecchio Balordo non ha faticato a fare gioco, considerando le occasioni create. Importante non sminuire i meriti del Genoa: squadra viva e organizzata per il quinto risultato utile consecutivo, non solo con il cuore ma anche con le idee di De Rossi e del suo staff.
Una “roulette” di Messias per portare via il risultato, una “roulette russa” per DDR con i suoi cambi, sapendo che non era un gioco d’azzardo ma poteva essere letale, posizionando tre colpi – non uno – nella pistola che hanno deciso la partita. De Rossi ha in mano la ridondante rosa genoana, e tutti sperano di dare una mano.
Arriva l’Inter nel Tempio domenica all’ora dell’aperitivo, e De Rossi preparerà uno “Spritz Grifone alcolico” per fermare la candidata numero uno alla vittoria dello scudetto.
Udinese-Genoa | Le pagelle: chi subentra e chi segna si prende la scena. Sette in pagella per DDR








