Ancora presto, dopo due sole giornate di campionato, per dire che la cura De Rossi funzioni, anche se la crescita nelle due gare con Fiorentina e Cagliari si è notata: due pareggi che hanno lasciato l’amaro in bocca, con la soddisfazione di aver fatto gol ma anche la scontentezza per i gol incassati.

Due pareggi che non devono far dimenticare quanto di buono fatto, per come si sono sviluppate le due gare e per come la band di DDR le ha volute e affrontate. Due piccoli mattoncini che hanno alimentato la classifica verso la corsa salvezza.

I due ultimi pareggi devono diventare ulteriore benzina domani pomeriggio con il Verona, con la prima vittoria al Ferraris per alimentare il serbatoio della classifica, uno stimolo in più che non sembra certo ai confini della realtà.

L’approccio quasi perfetto alle gare del piano gara del Mister, sviluppato su un binario quasi tattico differente nelle due fasi di gioco, è saltato per errori come sempre nelle due aree.

De Rossi avrebbe voglia di cambiare qualcosa tatticamente, ma è consapevole che in questi momenti occorrono punti per uscire dalla zona rossa e probabilmente anche con i veneti metterà in campo la stessa strategia, con il neo di non avere Norton-Cuffy a disposizione.

Nelle due gare non si è perfezionata la costruzione dal basso con il coinvolgimento del portiere e dei difensori centrali, vivendo di un forte sviluppo del gioco sulle corsie laterali, la forza dell’attuale Grifone. Da migliorare, in fase di non possesso, la compattezza e il pressing. Le cinque reti incassate saranno state sotto osservazione da parte del tecnico, per capire se si tratta di errori singoli o collettivi.

Il Genoa ha fatto fatica nella fase di non possesso a trasformarsi in un compatto 5-3-2: gli esterni, meglio ripeterlo, la forza del Grifone, hanno fatto fatica dovendosi dividere tra difesa e attacco.

Contro l’Hellas è importante non pensare che possa essere facile, visti gli ultimi risultati. I veronesi sbagliano, ma la verve di attaccare non è mai mancata, anche se rispetto alla scorsa stagione mancano soprattutto i gol.

Contro l’Hellas DDR non cercherà la rappresentazione grafica numerica, sempre insufficiente a illustrare il sistema di gioco, ma elasticità e non staticità. Saranno importanti i compiti e le funzioni assegnati ad ogni singolo giocatore, anche in funzione delle caratteristiche dei calciatori stessi.

Più importante del modulo sarà il movimento senza pallone di Vitinha e Colombo, che dovranno crearsi spazi per ricevere tra le linee.

Nelle due gare giocate da De Rossi la quantità ha sostituito la qualità, mettendo da parte un pallino di Vieira.

Contro il Verona, per sostituire Norton-Cuffy, lo stesso interrogativo: quantità o qualità?In conferenza stampa ha detto: “Ho due/tre dubbi di formazione, uno è la sostituzione dell’inglese con un calciatore più offensivo o più difensivo”.

Ci sono diverse possibilità con la rosa a disposizione e DDR, con lo staff, avrà cercato nuove idee per far funzionare la squadra. Dopo queste considerazioni, formazione e tattica a domani pomeriggio al fischio d’inizio.

A Verona non è stato digerito il pranzo calcistico di domenica scorsa. I gialloblu hanno perso al Bentegodi contro il Parma. Gara che gli emiliani hanno meritato di vincere, anche se fortunati per l’errore del calciatore Giovane che ha servito a Pellegrino, centravanti del Parma, un ammazzacaffè con un retropassaggio al portiere.

La classifica racconta tutto il disagio del Verona: 12 gare, mai una vittoria, 6 pareggi e 6 sconfitte, realizzando 7 reti – meno di tutti – con una differenza reti di -11 avendone incassate 18.

Negli ultimi due scontri diretti con Lecce e Parma, un’involuzione inaspettata in riva all’Adige. Con i salentini graziati di un punto non meritato; con il Parma, al di là dell’erroraccio, sconfitta meritata.

L’Hellas e Zanetti avevano ricevuto complimenti dai cronisti, a inizio stagione, per il gioco espresso, migliore rispetto allo scorso anno anche se molto meno concreto: creando gioco, illudendo, ma concedendo troppo agli avversari, il tutto per distrazioni che la Serie A non perdona. Nelle ultime due gare sono partiti forte e si sono smarriti alle prime difficoltà.

Alla fine della gara con il Parma, in molti si aspettavano il cambio in panchina, ma il DS Sogliano, che difficilmente ha allontanato tecnici, lo ha subito confermato a fine gara, mettendo a tacere le solite notizie da ultima spiaggia nel terzo scontro salvezza con il Genoa di domani.

Zanetti ha confermato il progetto tattico dello scorso anno, un 3-5-2 dove bisogna sudare in difesa, anche se quella della passata stagione è stata smobilitata nel mercato estivo cedendo i due giovani di più valore, Coppola e Ghilardi. Al loro posto sono arrivati Numez dal Celta Vigo, Enzo Ebosse dall’Udinese e Nelsson dal Galatasaray, e per ora Sogliano non sembra aver avuto l’intuizione geniale degli scorsi mercati.

A centrocampo il più concreto è Bernede, arrivato dal Losanna, e Santiago dal Getafe. A fine mercato due svincolati: Gagliardini e Akpa Akpro.

Davanti ha perso il centravanti che lo scorso anno aveva dato più sicurezza, Tengstedt, e Sogliano ha puntato su Santana Giovane, brasiliano prelevato dal Corinthians, oltre a Orban, nigeriano dall’Hoffenheim. Zanetti sperava nella maturazione di Mosquera e Serdar, ad oggi in ritardo sul piano tecnico e fisico, soprattutto Sarr, riscattato per tre milioni e mezzo di euro. Dalle corsie laterali sono usciti Lazovic e Tchatchoua ed è arrivato Belghali, algerino dal Mechelen. La sfortuna dei gialloblu è aver perso a inizio stagione Suslov, lo slovacco più talentuoso in rosa.

Setti, il Presidente, ha venduto la società alla americana “Presidio Investors”, rimanendo Senior Advisor, mentre le funzioni da Presidente le svolge Italo Zanzi, dirigente nella Roma di Pallotta. Arrivato sotto il balcone di Giulietta ha fatto subito il Romeo, non gradito ai tifosi con una dichiarazione: “Ogni dollaro guadagnato dal Verona resterà al Verona”. Tutto rinfacciato al termine della gara con il Parma.

A Verona sperano in un’altra rivoluzione di Sogliano a gennaio che stravolga la rosa, come in passato, per tentare un altro anno in Serie A.

La probabile formazione dopo la sconfitta con il Parma è difficile da capire. In settimana Zanetti li ha fatti girare tutti, sperando di recuperare Serdar.

Arbitra Fabbri di Ravenna, classe 1983, debutto in Serie A maggio 2013. Internazionale dal 2021/23, VMO internazionale dal 2021. 153 gare dirette nella massima serie, solamente 2 in stagione. Sospeso per errori in campo e al VAR. Con il Genoa 13 gare: 1 vittoria, 3 pareggi, 9 sconfitte. Con il Verona 19 gare: 2 vittorie, 7 sconfitte.

Primo assistente Lo Cicero (Brescia), secondo assistente Politi (Lecce), quarto uomo Bonacina (Bergamo), VAR Mazzoleni (Bergamo), AVAR Maggioni (Lecco).

Diffidati Genoa: Østigard. Diffidati Verona: Akpa-Akpro, Belghali.


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