Italia–Norvegia doveva essere la partita dell’autostima azzurra. Tutto è naufragato dopo i primi 45’ di gioco, dove l’illusione di vincere e arrivare primi a pari merito con i nordici in classifica, ma secondi per differenza reti, è svanita all’inizio del secondo tempo. Avrà fatto capire agli azzurri, in campo e in panchina, che eravamo in vantaggio per demeriti degli avversari, troppo rilassati. È bastato un solo tempo alla Norvegia per asfaltare gli Azzurri.
Prima sconfitta amara per Gattuso, non solo per il risultato, ma perché avrà capito da ieri sera che allo spareggio di marzo, anche nella semifinale che dovrebbe essere più abbordabile, non sarà solo il gioco a fare la differenza, ma il carattere, e che non si può rimanere in braghe di tela alle prime difficoltà.
La Norvegia è più forte: Haaland e il suo sostituto Larsen hanno toccato tre palloni dentro l’area azzurra e hanno realizzato tre reti.
La Norvegia ha ribaltato il gioco e il risultato con i cambi. L’allenatore norvegese non ha avuto dubbi a mettere in campo i giovani che, con i dribbling, hanno ubriacato gli azzurri, e con la grinta di Thorsby ha rivitalizzato il centrocampo; una sua percussione in mezzo a due azzurri ha fruttato l’assist al secondo gol di Haaland, con un cross rasoterra al bacio.
Gattuso e i suoi tanti consiglieri in panchina, ma anche in piedi, non hanno capito dopo i primi 10 minuti di gioco, con due reti sfiorate dai norvegesi, di dover fare dei cambi per arginare nella fase di non possesso la loro forza.
Poco altro da raccontare sulla gara, solamente che Thorsby e Ostigard, in campo nei minuti finali, alla ripresa dei lavori porteranno la loro gioia dentro lo spogliatoio e sul campo del Genoa: andranno a un Mondiale, cosa che non succedeva per la loro nazione dal 1998.
I problemi per Gattuso non sono pochi in vista degli spareggi di marzo. La gara con la Moldova, vinta a fatica, ha dimostrato che le seconde linee fanno fatica, probabilmente perché era anche la prima volta che giocavano tutte insieme. Contro la Norvegia ne ha cambiati 10, solo Mancini in campo.
Nello spareggio di semifinale, che giocheranno in uno stadio italiano, Gattuso dovrà mettere in campo i titolari ricordandosi di non ripetere l’errore del 2021, quando si pensava in anticipo alla seconda gara con il Portogallo e mister Mancini rimase con il cerino in mano contro la Macedonia di Pandev.
Nella semifinale le squadre potrebbero essere più abbordabili; nel calcio attuale è difficile cullarsi nelle sensazioni, trovando quelle che sono state premiate dallo scarso successo nella Nations League. Guai a pensare che siano avversari di seconda fascia.
Attenzione: non saranno addomesticabili facilmente, in particolare se il sorteggio punirà gli azzurri. Tra queste nazioni ci sono due incubi azzurri: Svezia, Macedonia del Nord, Galles; altre due più accessibili come Moldova e San Marino.
Giovedì 20 novembre 2025 alle ore 13 il sorteggio. Anche nel prossimo giovedì si capirà, oltre all’avversario, se la Dea del sorteggio farà giocare la finale playoff in casa o fuori casa. Gattuso è preoccupato dal sorteggio, ancor di più dal calendario del campionato italiano.
Il 26 marzo giorno della semifinale, il 31 marzo della finale: le squadre italiane, vista la formazione contro la Norvegia, oltre a essere impegnate nella 30ª giornata di campionato, potrebbero avere i titolari della Nazionale impegnati negli ottavi di Champions, Europa League e Conference. Preparare le due gare di playoff da spareggio in sette giorni non sarà facile, e oltre al gioco sarà determinante verificare lo stato di forma.
Questo fu l’errore di Ventura nel 2018 con la Svezia e di Mancini nel 2022 contro la Macedonia del Nord: puntare sui titolarissimi che erano fuori giri, tanto che qualcuno pensò: perché non far giocare calciatori della cadetteria o della Serie C (vecchio nome), probabilmente con meno gioco ma con la carica giusta e soprattutto la cazzimma di vestire la maglia azzurra.
Nazionali Genoa | Thorsby e Østigard si qualificano al Mondiale con la Norvegia








