Al termine della partita di questa sera contro il Genoa, Raffaele Palladino, tecnico dell’Atalanta, ha parlato in conferenza stampa: “Intanto voglio fare i complimenti al Genoa: ha fatto una grande prestazione, giocando da squadra, con spirito e aggressività. Si sono difesi bene e non era facile scardinare la loro difesa. Noi dovevamo essere più veloci nella manovra, palleggiando meglio e creando più superiorità negli esterni. Nel primo tempo siamo stati sterili. Nel secondo tempo siamo stati anche un po’ fortunati all’inizio perché potevano passare in vantaggio con l’occasione di Vitinha, poi abbiamo cercato di metterli sotto. Abbiamo fatto meglio nella ripresa. Ho messo dentro tutti i giocatori offensivi che avevo. Abbiamo chiuso con un 4-2-3-1 con tanti giocatori offensivi. L’abbiamo sbloccata con un calcio piazzato, potevamo fare meglio ma oggi era importante vincere. Continuiamo questa scalata“.
Come ha visto i subentrati?
“I subentrati sono entrati bene, vincere qui a Genova non è facile. Conosco bene lo stadio e il pubblico, ha fatto fatica anche l’Inter. Era una partita sporca e complicata. Sono entrati bene, abbiamo cambiato sistema di gioco e si sono adattati. Abbiamo cercato di mettere più uomini offensivi e l’abbiamo sbloccata. Era una partita che potevamo anche perdere, il Genoa è stato pericoloso in ripartenza e dai piazzati. Ci portiamo a casa tre punti fondamentali. Siamo contenti, prendiamo tante cose positive e analizziamo ciò che dobbiamo migliorare“.
Quando capita un’espulsione dopo tre minuti, può starci cambiare già qualcosa nel primo tempo?
“Loro giocavano con un 5-3-1, dovevamo creare la superiorità con i terzi e non l’abbiamo fatto bene. Eravamo lenti nella manovra, nel girare il pallone. Quando ero calciatore e la squadra avversaria restava in dieci era come se mi rilassassi, non deve succedere. Ho percepito questo, non deve succedere. Le partite sono tutte difficili e sbloccarle non è facile, ci servirà da lezione. Nel secondo tempo abbiamo aggiustato qualche posizione. Stiamo parlando di una partita sbloccata con un piazzato, ma potevamo anche sbloccarla con De Keteleare e Samardzic. Portiamoci a casa le cose positive e quelle da migliorare“.
Quanto a lungo ha pensato al sistema finale molto offensivo? Ha avuto qualche remora?
“Quando si vince non hai nessuna remora. Ho cercato di aprire la difesa avversaria, creando la superiorità. Ho utilizzato i terzini e gli esterni li ho messi larghi, è andata meglio perché siamo andati più al cross. Non era facile scardinare la difesa avversaria. Quelli che sono subentrati hanno interpretato bene questo sistema di gioco. É andata bene, era fondamentale vincere questa partita per noi e anche per la nostra mentalità: vincere queste partite ti forma. Ci tengo a dedicare questa partita a Pasalic dopo il lutto familiare che ha avuto“.
Come avrebbe vissuto da calciatore perdere in maniera immeritata con il gol di uno dei peggiori in campo?
“Non sono d’accordo, sono contento che Hien abbia fatto gol. Rientrava da un infortunio, aveva clienti difficili da marcare e loro giocavano tanto in profondità e in ripartenza. Sono felice per il gol, al di là di questo per noi rimane un giocatore importante“.








