Vecchio Balordo beffato dall’Atalanta, per i propri errori nelle due fasi di gioco e raggirato dal direttore di gara e dal VAR, che non hanno sanzionato Zalewski con il cartellino rosso al 72’ di gioco per un colpo, una gomitata, a Frendrup. Solo giallo di Abisso, coperto, che il VAR Gariglio avrebbe dovuto correggere. Venticinque minuti in parità numerica avrebbero potuto cambiare qualcosa. La moviola di Buoncalcioatutti lo mostrerà.

La prima analisi è stata fatta sul comportamento disciplinare del direttore di gara, perché la lingua batte dove il dente duole, senza dimenticare però la partita del Grifone, tatticamente e tecnicamente valida.

Il risultato, però, non è giusto. Addirittura anche il pareggio, consultando il tabellino delle occasioni, lascia tanto rammarico per come è maturata la vittoria a favore della Dea. Troppo facile criticare i due gol mancati da Vitinha e Colombo: sul primo c’è il palo, sul secondo la parata di Carnesecchi su Colombo.

La seconda analisi riguarda le reti che vedono protagonisti i due portieri e Norton-Cuffy. NortonCuffy voleva stoppare il pallone invece di colpire di testa, permettendo a Maldini di rubarglielo. Leali è uscito d’istinto sulla trequarti con un intervento coi piedi: forse sarebbe stato meglio temporeggiare?

A fine gara la sensazione di molti è che, pur facendo gol, la Dea avrebbe perso contro il Genoa. Protagonista sul gol orobico Sommariva, per un’uscita maldestra dopo aver però pennellato palloni con i piedi: unico tra i portieri in rosa a usarli bene, con lanci lunghi per innescare ripartenze. Thorsby non ha potuto aiutarlo nella mischia, con una spalla fuori uso e un braccio penzoloni: altra “chicca” di Abisso in occasione del fallo che ha causato l’incidente a TT2 (Turbo Thorsby 2), ammonito addirittura per simulazione. Sommariva è stato giustificato da DDR: terzo portiere, fermo da tre anni.

Bravo De Rossi e bravo il suo staff nel gestire l’espulsione di Leali per fallo da ultimo uomo: fuori a sorpresa Martin, lasciando in campo le due punte e passando a un 5-3-1 per sfruttare la duttilità di Vitinha tra i centrocampisti e il fisico e la corsa di Ekuban.

Rispetto alle precedenti partite, Malinovskyi non ha fatto il metronomo-mezzala con i tempi giusti, non riuscendo a entrare nel vivo del gioco e sbagliando passaggi semplici che, se sfruttati meglio, avrebbero potuto lanciare il Grifone in contropiede.

Il calcio è fatto di schemi geometrici e quelli del Genoa, che qualcuno definisce catenaccio e contropiede, sono invece un modulo di base tecnicamente ben definito, probabilmente studiato a tavolino da De Rossi e dallo staff, soprattutto in inferiorità numerica. Tutto fondato su pressione, intensità ed equilibrio, per occupare lo spazio nel tempo giusto, pronti a chiudere i varchi agli avversari e ad aprirli ai compagni.

Le belle sorprese, oltre ai piedi di Sommariva contro la Dea, sono stati Marcandalli e Otoa. De Rossi li ha elogiati in conferenza stampa: “Hanno giocato da veterani, integrandosi con Vásquez con grinta, peso, tecnica e gamba“.

Palladino, il “fortunello” del campionato, tre vittorie che lui stesso definisce “sporche” contro Fiorentina, Cagliari e Genoa. Le assenze c’erano ed erano importanti, ma in superiorità numerica non aver mai avuto, in 89 minuti di gioco, la possibilità di allargarsi sulle corsie laterali o centralmente, rifugiandosi in un gioco di posizione sterile, dovrà far riflettere: non tutte le ciambelle escono col buco senza un gioco.

A tutte queste “ballate” tattiche e tecniche va aggiunto che il Grifone, probabilmente, in questo campionato è rimasto l’unico a non essere baciato dalla fortuna, in particolare nei primi 10’ di gara.

La partita contro l’Atalanta ha confermato, mettendoli in evidenza, i limiti della rosa a disposizione di DDR. Alla luce del girone di ritorno e di un calciomercato che inizierà tra dieci giorni, non si potranno più fare esperimenti: nel prossimo mercato invernale si dovranno ingaggiare calciatori utili in entrambe le fasi di gioco. La priorità è sicuramente un portiere, dal primo giorno di mercato.

Nei racconti di Natale, per tradizione, si rappresentano nevicate. Per il Popolo genoano, invece, servono punti e gol. L’atroce beffa della Dea è stata subito digerita, con la Nord e la Zena che alla fine cantavano: “Vi vogliamo così”.

Un Buon Natale a tutti!


Serie A | Genoa 0-1 Atalanta, rossoblù perdono immeritatamente. Hien decide al 94′