Al termine della sfida di questa sera tra Genoa e Atalanta (clicca QUI per leggere la cronaca del match), Daniele De Rossi, tecnico rossoblù, ha parlato ai microfoni di DAZN:

Si è vista una straordinaria organizzazione difensiva, è difficile recriminare qualcosa a questa squadra?

Gli errori fanno parte di questo sport, non mi soffermo mai ad analizzare il singolo errore ma la prestazione della squadra. Hanno lottato in dieci, ma direi in venti e in trenta e tutti quelli che erano lì. Qualcuno ha preso qualche cartellino, ma c’era una partecipazione incredibile. Nel cuore c’è stata organizzazione, ossia quello che avevo chiesto loro. Dal punto di vista dell’attenzione e difensivo, è stata la nostra miglior partita“.

Prendere gol subito e restare in parità numerica sarebbe stato meglio?

In qualsiasi modo rispondo butto la croce addosso a qualcuno, non lo faccio e non lo farò mai. Magari prendi gol subito, attacchi e poi in contropiede prendevi il 2-0. Siamo rimasti in dieci a Bergamo e abbiamo preso quattro gol. Con l’Atalanta in dieci ci sta perdere, ma se devo farlo sono orgoglioso di farlo così. Entrando negli spogliatoi guardo i miei giocatori e riconosco la mia squadra, questo è quello che voglio far vedere. Quando non mi prendeva nessuno avevo organizzato una sorta di video per presentarmi ai direttori sportivi e c’erano pezzi di Roma-Brighton e Roma-Milan. D’ora in poi vorrei presentarmi con questa squadra qui, al netto di imperfezioni e di errori e delle cose che abbiamo sbagliato. Questa squadra ha fatto una prestazione che rispecchia il modo in cui io vedo il calcio e la vita“.

Nonostante l’inferiorità numerica avete difeso bene e costruito, avendo grande coraggio. Il primo segnale l’hai dato tu col cambio. Era solo una scelta tattica o anche un segnale alla squadra?

Attraverso le scelte diamo sempre dei segnali. Mi è dispiaciuto levare Martin perché avrebbe fatto la stessa identica partita degli altri. Non volevo abbassarmi troppo e sapevo che l’avremmo fatto. In più volevo tenere due giocatori offensivi in più là davanti, poi l’ho potuto fare perché ho Vitinha che fa tre partite in una: fa trequartista, centrocampista e attaccante. Quando hai giocatori così sai che puoi fare un cambio che non ti compromette e non ti lascia troppo sguarnito o spregiudicato. Gli allenatori danno i segnali ai giocatori, ma in questo caso sono loro che mi danno segnali e mi permettono scelte anche un po’ azzardate, come a Udine quando ho messo Messias a centrocampo. Mi fanno dormire sereno. Questo gol all’ultimo mi ha spezzato il cuore, ma quello che ho visto oggi mi ha fatto pensare che questa squadra festeggerà la salvezza dentro questo stadio, che se lo merita soprattutto per come ci accoglie dopo aver portato a casa zero punti“.

Nel finale di partita abbiamo visto una bellissima immagine di lei con Sommariva: come sta?

Ha fatto una partita incredibile: ha parato, è uscito e ha giocato bene con i piedi. Non lo rincuoravo, anche perché nel gol non era facile uscire e aveva tanti giocatori davanti. Non era facile uscire ed entrare in campo così a freddo in una partita come questa per un portiere che è battezzato come terzo portiere. E’ un personaggio importantissimo per il nostro spogliatoio, non andavo a rincuorarlo ma a ringraziarlo. Secondo me è stato uno dei migliori. La prossima partita a Roma? Sarà particolare, la preparerò con grande freddezza. Non posso garantire sull’effetto che mi farà entrare lì dentro con altri colori addosso che rappresento e difendo con orgoglio gigante, li rappresenterò con grande orgoglio e senza lesinare neanche un centimetro di impegno. Tornare davanti a quella gente lì non posso raccontarvi che sarà indifferente“.