La dodicesima giornata di campionato ha confermato che il miglior allenatore è Giampiero Gasperini, un tecnico speciale nel manovrare e manipolare la rosa a disposizione alla ricerca del gioco, anche senza il bomber avuto in passato. Premiato dal primo posto in classifica in solitario, inseguito a tre punti da Milan, Napoli, Inter e Bologna. Gaspe non ha centravanti: la sua fortuna, ad oggi, è che chi insegue invece sì, ma fatica a fare gol.
Non è una sorpresa il Como al sesto posto in classifica davanti alla Juventus e alle spalle di Inter e Bologna, distanti 3 punti. Fa scalpore, nella parte destra della classifica, alla tredicesima posizione, la Dea senza Gasperini. In fondo Fiorentina e Verona, penalizzate dal non aver ancora vinto una gara. Fanno classifica, in positivo e in negativo, i rigori parati e quelli sbagliati. Sono 33 le reti realizzate, senza un gol dei più gettonati bomber.
Fanno sempre rumore gli errori arbitrali e del VAR e le loro interpretazioni del Regolamento del gioco del calcio e delle revisioni davanti ai monitor di Lissone. Inutile fare nomi: sono quasi sempre gli stessi i protagonisti, basta leggere le cronache o guardare gli highlights delle gare.
Il designatore Rocchi manda in campo la nouvelle vague arbitrale: non dispiace per come dirige, non si fa condizionare neanche dal VAR, confermando ciò che vede sul campo. Sbaglia però assegnando rigori assurdi per giocate involontarie di mano.
Occorre una presa di posizione di FIGC e Lega Calcio di A e di B: l’autonomia arbitrale non può mettere in discussione il campionato. Il regolamento non è cambiato alla Regola 12, il protocollo Var neppure, ma non vengono utilizzati nel modo giusto.
Cagliari-Genoa 3-3
Tutti i titoloni sulla gara sarda sono per il “paperone” del portiere Caprile, senza mai fare un’analisi giusta sugli errori del Vecchio Balordo nelle due fasi di gioco, che potrebbero essere incartati alla stessa maniera.
Il Black Friday della difesa genoana ha regalato il pareggio al Cagliari. Daniele De Rossi poteva sbancare la Domus Arena vista la superiorità tattica, oltre al buon funzionamento di gambe e testa. Il Vecchio Balordo in Sardegna ha continuato a sbocciare in gagliardia, “cazzimma”, non c’erano dubbi vista la grinta e la carica di DDR. Il Genoa, nelle ultime tre gare con il cambio modulo, ha realizzato 7 gol degli undici complessivi, ma ne ha incassati 6. In gol Colombo, Vitinha e il gigante Ostigard.
La difesa a tre è in balìa di errori da cancellare subito, non solo sui palloni inattivi. I tre centrali devono imparare e assimilare alla svelta, giocando a zona, i concetti della difesa nello spazio, pronti a marcare a uomo quando gli avversari entrano nella loro zona di competenza indipendentemente dal possesso palla, senza dimenticarsi delle diagonali difensive per aiutare il compagno in difficoltà. Il problema del Genoa potrebbe essere che, con gli ottimi esterni a dare ampiezza e profondità, fa fatica a difendere a cinque, non permettendo ai tre centrali di ottenere superiorità numerica con uno che funga da libero.
I 5 punti in tre gare dal cambio allenatore sono ottimi. Il calcio, ripetiamo, non è una scienza: i numeri sono freddi per definizione. Il Genoa, peccato, conferma — senza se e senza ma — che la coperta è corta: se fai gol, li subisci. DDR, pensaci tu!
Udinese-Bologna 0-3
Vola il Bologna in classifica e si attacca al carro Champions. Sbaglia un rigore con Orsolini e Pobega, il centrocampista, con una doppietta lo salva. I friulani, dopo due successi consecutivi e dopo un primo tempo di buon livello, crollano nel secondo tempo, dopo aver regalato almeno un gol a Italiano.
Fiorentina-Juventus 1-1
La Juventus di Spalletti non decolla, la pareggite continua a inseguirla. La Juventus non fa gol su azione da lungo tempo; come la Fiorentina, solo reti da fuori area. Vanoli, all’esordio al Franchi, ha dato l’impressione di aver compattato il gruppo, poco il gioco. Ancora assente la prima vittoria in campionato per i viola, sempre ultimi in classifica. Spalletti, il filosofo, non si dà pace con il parco attaccanti a disposizione che non fanno gol e i passi da gambero di Yildiz che non incide più nelle gare.
Napoli-Atalanta 3-1
Basta un tempo al Napoli per far fuori la Dea di Palladino. Vittoria importante che mette alle spalle le critiche al riposo di Conte. La notte napoletana non è stata nera grazie a Neres, autore di una doppietta. Palladino spaventa il Napoli nel secondo tempo perché il Ciuccio ha tirato i remi in barca. Contestato per non aver schierato Scamacca dal primo minuto, autore del gol della speranza sul 3-0. La Dea vista appare una squadra mal riuscita, con troppi gol incassati e pochi fatti.
Verona-Parma 1-2
Pellegrino, il centravanti, firma lo scatto salvezza del Parma. Scaligeri inguaiati a 6 punti in classifica. Giovane l’attaccante veneto: regala il pallone del 2-0 con un retropassaggio al portiere sbagliato. Il pareggio sarebbe stato più giusto.
Cremonese-Roma 1-3
Show di Gasperini. Baldanzi falso nove che Baschirotto, il gigante cremonese, non ha mai visto. Gaspe non ha il centravanti, anche se nel secondo tempo ha fatto gol Ferguson, e invita a tirare da fuori area: 5° gol di Soulé fuori dai 16 metri. La Lupa e Gasperini confermano la vecchia legge “prima non prenderle”, con i 6 gol incassati. Gaspe, se gli americani lo aiuteranno a gennaio, può continuare a sognare. Gara vinta contro una Cremonese mai doma, sbattuta sulle peripezie tra i pali del giallorosso Svilar.
Lazio-Lecce 2-0
È tornata la nuova Aquila a volare all’Olimpico prima della gara, ma non è riuscita a fermare la contestazione a Lotito. Sul campo Sarri si avvicina alla zona Europa battendo un Lecce difficilmente in partita.
Inter-Milan 0-1
L’Inter è sbattuta sul muro Maignan: non solo per aver parato il rigore a Calhanoglu. Gli interisti fanno la partita, ma il “muso corto” di Allegri vince. Modric, 40 anni, sempre titolare in tutte le gare del campionato per 100’, affiancato da Rabiot nel cuore del gioco e davanti con Pulisic e Leao con licenza di far male in contropiede. Biscione con un rigore concesso dal Var che ha fatto discutere dopo alcuni minuti, ma Maignan lo ha respinto in modo cinico come tutta la gara dei compagni. Allegri ha battuto tutte le squadre che si giocano la Champions. Lautaro in crisi di gol: questa la notizia.
Torino-Como 1-5
D’accordo, il Torino era imbottito di riserve: con Simeone, Adams, Ilic su tutti. La grinta del Toro mai pervenuta, come i cambi di Baroni. Il Como si è meritato la vittoria con il suo gioco e palleggio. Fabregas, oltre al gioco, non ha paura di schierare la generazione Z: i cinque gol rifilati al Torino portano la loro firma. Qualcosa che altrove scalda le panchine. Attenzione al Como: il proprietario indiano, gongolante allo Stadio Grande Torino, aprirà nuovamente il portafoglio a gennaio per raggiungere l’Europa.
Sassuolo-Pisa 2-2
Bella gara, avvincente sul piano del gioco, delle ripartenze e dell’intensità. Gilardino, due volte in vantaggio, si fa raggiungere dall’altro Mundial, Grosso, al 95’ di gioco. Giusto il pareggio per le occasioni da gol avute da entrambe le squadre. Assegnato il rigore più veloce della stagione al Pisa dopo 3 minuti.
Genoa Club Fontanabuona | Il 26 novembre cena solidale per Adele. Le info e come prenotarsi










