La vittoria con il Sassuolo e il pareggio con la Fiorentina per ritrovare fiducia, la sosta della Nazionale per permettere a De Rossi di lavorare con più calma nelle tante difficoltà che il Genoa ha trovato in questo inizio di stagione travagliato vista la classifica.

La sosta per DDR, il suo staff e gli analisti delle gare è stata un’occasione di studio dei dati delle precedenti partite per poter individuare aree su cui intervenire e lavorare di più.

Nelle precedenti gare, prima dell’arrivo del nuovo Mister, difficilmente ci sono state indecisioni sul piano fisico e della grinta, eccetto in due partite. Il Vecchio Balordo non è mai stato “mollo”, in particolare nei contrasti con gli avversari, nei duelli aerei e nelle seconde palle.

Gli errori, figli degli insuccessi e dei risultati, sono stati commessi dentro e vicino alle due aree, in fase di non possesso e in quella di possesso.

Troppi i palloni concessi agli avversari per errori tecnici, come nello sviluppo del gioco per la precisione dei passaggi, con poche combinazioni davanti ai 16 metri avversari, che non hanno permesso di creare azioni e tiri da gol, e quando sono capitati sono stati sbagliati maldestramente, aggiungendo anche i gol incassati su palloni inattivi.

L’allenamento a porte aperte del martedì, inutile sottolineare a grande intensità, ha di fatto rilevato le mancanze evidenziate in precedenza, come passaggi e tiri in porta ad alta velocità, con un obiettivo: il pallone deve essere dato da un giocatore in movimento a un altro in movimento. Mai dare il pallone a un giocatore fermo. Nelle partitelle, in difesa si marcava a uomo a centrocampo con pressing. De Rossi cerca la responsabilizzazione dei giocatori.

In conferenza stampa prima della gara sarda ha confermato che il calcio, per lui, deve essere ragionato, pilotato, mai subito, e bisogna costringere gli avversari al tuo modo di essere e di stare in campo.

DDR e lo staff avranno trovato altri aspetti su cui lavorare. Il cambio tattico ha già fatto vedere altri risultati, ma, considerate le parole di De Rossi nelle conferenze stampa, per cercare un salto di qualità necessario a rimettere il Grifone sul binario giusto qualcosa potrebbe aver studiato dopo aver visto la rosa a disposizione, al netto dei convocati dalle nazionali.

Nel Genoa attuale sono mancati i dribbling; Gronbaek è sembrato risvegliato martedì scorso, mentre Venturino e Cuenca DDR li scoprirà prossimamente.

Gare ne mancano 27 alla fine del campionato; nelle prossime tre — Cagliari domani, Verona nel Tempio e Udinese nell’est d’Italia — dovranno essere il carburante giusto per mettere punti in classifica, anche pesanti, senza dimenticare che le trappole sono dietro l’angolo.

Con la forza di essere coscienti di esserci e non inferiori a nessun avversario, continuando a lavorare a testa bassa e ricordandosi che la salvezza anticipata, e non di poco, lo scorso anno è arrivata lasciando briciole alle squadre che lottavano nella parte destra della classifica.

Tocca a De Rossi, al di là dei numeri tattici, farli crescere nella gestione della partita. Il Vecchio Balordo è tanta roba rispetto alle squadre che attualmente sono davanti in classifica, tanta roba con qualità della rosa ancora nel limbo, la giovinezza poco utilizzata da cui attingere dribbling, corsa e soprattutto tanta roba quando riesce a giocare in velocità, pressing, intenso e corto.

Dai DDR, anticipa la serie Sandokan del 1° dicembre, fai il pirata sull’isola per aiutare il Grifone nuovamente a volare. Per la formazione, come sempre, a domani alle 14.

Veniamo al Cagliari. Contro il Genoa vogliono capitalizzare il pareggio prima della sosta con il Como: contro la squadra più in forma del campionato non gli hanno permesso di fare il proprio gioco marcando strettamente a uomo, tanto che Morata ha chiesto il cambio considerato che Mina lo aveva seguito anche nello spogliatoio all’intervallo.

A Cagliari, in questa sosta per la Nazionale, si è lavorato per resettare l’ultimo mese altalenante, specialmente tra le mura amiche, oltre al recupero degli infortunati Deiola, Liete e Belotti.

La classifica dei sardi: 10 punti, 2 vittorie, 4 pareggi, 5 sconfitte, 3 in Sardegna; 9 reti realizzate, 14 subite.

Contro il Genoa il giovane allenatore Pisacane è consapevole che non potrà ripetere la stessa gara contro i lariani. Durante la sosta ha lavorato con i presenti, in particolare sul palleggio e sulla fase offensiva, cercando di annullare le amnesie viste tra le mura amiche nella fase di non possesso.

Il Cagliari in stagione si ritrova con dieci punti in classifica dopo le vittorie consecutive in casa con il Parma e fuori in Puglia con il Lecce, tanto da pensare di poter giocare in modo offensivo alla Domus; ha annullato quel vantaggio perdendo con Bologna e Sassuolo, lasciando contropiedi agli emiliani.

Il Cagliari ha alimentato la classifica confezionando risultati in trasferta con dei pareggi, sempre con lo stesso metodo: far giocare male gli avversari e cercare il contropiede, mentre sull’isola, quando ha dovuto fare gioco, non si è trovato con facilità.

Pisacane, in questa sosta, ha lavorato sul centrocampo, su Prati (pupillo di DDR a Ferrara), Folorunsho e Ado, in particolare confusi dal cambio di ruolo tra gare interne ed esterne, cioè un centrocampo a due fasi secondo gli avversari. A Como, a centrocampo, ha utilizzato Gaetano come punta con la speranza che potesse generare qualità nella manovra visti i piedi educati e la visione di gioco quando è stato utilizzato da trequartista.

Tutti questi cambiamenti, non tanto di tattica ma di ruolo in campo, hanno preoccupato la dirigenza sarda, e qualcuno ha pensato di dargli le ultime chance sulla panchina con il Genoa, per il dispiacere del Presidente Giulivi, che lo ha promosso dopo la vittoria in Coppa Italia del Campionato Primavera, considerando che, a seguire dopo il Grifone, giocheranno in casa della Juventus, dell’Atalanta e alla Domus con la Roma.

Pisacane contro il Genoa spera di recuperare Belotti. Difficile. Con lui in campo i sardi hanno realizzato 4 gol in due partite dei 9 totali. Il giovane Borrelli, arrivato da svincolato dal Brescia, ancora a secco di gol, ha fatto fatica a sostituire il “Gallo”. Pisacane nei finali di partita, come chi lo ha preceduto, ha buttato nella mischia Pavoletti.

Il Cagliari gioca con il 3-5-2, spesso trasformando la difesa in 4 a seconda del risultato.

Arbitra La Penna di Roma, nato nel 1983. Prima gara in Serie A nel maggio 2013. 90 gare dirette in Serie A. In stagione 4 gare nella massima categoria, tra cui Napoli–Genoa, partita in cui anche Vieira si è lamentato per non aver dato il secondo giallo a Neres con quasi 30’ da giocare. Promosso tra i VMO in questa stagione. Con il Cagliari: 14 gare, 3 vittorie, 4 pareggi, 7 sconfitte. Con il Genoa: 8 gare, 2 vittorie, 2 pareggi, 4 sconfitte.

Primo assistente Palermo di Bari, secondo assistente Bianchini di Perugia, quarto uomo Mariani di Roma, VAR Abisso di Palermo, AVAR Piccinini di Forlì.

Diffidati: Østigard (Genoa).


Cagliari-Genoa | De Rossi: “Voglio una squadra aggressiva, la sosta ci serviva”