A due giorni dalla sfida contro il Cagliari in programma sabato alle ore 15, Daniele De Rossi, tecnico del Genoa, ha presentato la partita in conferenza stampa: “Siamo orgogliosi che i nostri giocatori vadano in giro per il mondo, sono stati assenti in molti. Ho scoperto quelli a disposizione, stiamo lavorando sui nostri principi. Siamo soddisfatti dal punto di vista fisico, sono contento. Ci siamo guardati intorno, avevamo bisogno di questa pausa e due settimane nelle quali lavorare“.

Come sono tornati i nazionali?

Tornano con stati d’animo diversi, alcuni felici e altri meno. Hanno giocato, si sono fatti vedere. Si sono messi in mostra. La sosta è sempre un po’ un fastidio per chi ama il campionato, ma serve per cambiare anche un po’ aria. Penso si possano vedere cose in due settimane di lavoro, quando si subentra si accetta questa situazione e non ci si può lamentare. Abbiamo lavorato in maniera più specifica su alcune cose alle quali avevamo dato un’infarinatura iniziale, cercando di gestire la palla in maniera più ordinata ed essendo più dominante nelle aree“.

Sulla partita di Cagliari: “È uno scontro diretto, tutte saranno lì fino alla fine. Qualcun’altra potrà essere risucchiata. Dovremo giocare sempre nello stesso modo, con tutti gli avversari. Dobbiamo riconoscerci e capire come andare a vincere ogni partita. La nostra mentalità deve essere continua, dobbiamo cercare di dominare il gioco e dove andare ad attaccare l’avversario. I tifosi? Sono stato accolto benissimo. Abbiamo girato tantissimo tra momenti di svago e la ricerca della casa, ho trovato tantissimi genoani, tutti affettuosi e fiduciosi. Voglio ripagare la fiducia, vogliono farlo i ragazzi. Fanno parte di una squadra che ha dietro un popolo che spinge e che ama. Siamo tutti quanti connessi, penso si sia visto con la Fiorentina“.

Hai trovato la squadra un po’ più tranquilla nelle ultime due settimane?

Il morale è abbastanza alto, ci riusciamo a ritagliare allenamenti piacevoli nell’allenamento. Ovviamente non possiamo ritenerci felici e sereni. Io sono arrivato dopo la vittoria di Reggio Emilia che era stata importante. Non dobbiamo essere tranquilli se si vince una partita e neanche se si dovesse vincere a Cagliari, toccherà a me nel caso visto che mancano venticinque partite“.

Con la Fiorentina la squadra ha risposto alla grande sotto l’aspetto caratteriale, ma anche lei ha sottolineato alcune difficoltà dal punto di vista qualitativo. Come stanno i giocatori di qualità e come pensa di inserirli?

Alcuni stanno benissimo, altri sono tornati dalla nazionale. Siamo talmente tanti che qualcuno in campo ci sarà. Problemi non ne abbiamo. Avevamo qualche problemino in difesa, ma Sabelli si è allenato e Otoa sarà del gruppo. I giocatori di qualità ce ne siamo, cerchiamo di metterne in campo il più possibile. Ancellotti diceva di cercare di far coesistere gli undici più forti che hai. È ciò che facciamo. Poi ovviamente pensi anche all’equilibrio, al fisico e ai centimetri. Non pensiamo solo alla qualità del palleggio, ma a tutto ciò che un giocatore può darti“.

Vasquez arriverà all’ultimo, può essere un problema?

A me non è mai capitato, ma loro sono abituati. Non penso sia la settimana più semplice per lui, ma anche Mina ha lo stesso problema. Noi possiamo dargli più riposo dopo la partita, magari con un giorno in più. Cercheremo di gestire bene il recupero e il riposo dopo la partita“.

Cosa vuole vedere sabato e cosa non vuole vedere?

Vorrei vedere una squadra aggressiva. la prima partita con un allenatore nuovo porta sempre risposta, a maggior ragione in quello stadio. Voglio vedere una partita con attributi anche fuori casa. Ci dovrà essere un passetto in avanti di consapevolezza e di quello che chiedo“.

In queste settimane avrete guardato le ultime partite del Genoa, rendendosi contro che tante sconfitte sono arrivate per errori nelle due aree…

Questa è una squadra che non meritava questa classifica, lo dico anche per dare merito al lavoro di Vieira. La sfortuna non ci ha abbandonato neanche nella prima partita. Se alcuni episodi avessero girato, sarebbe andata diversamente, nonostante non avessimo dominato. Però dobbiamo essere dominanti nelle aree, deve essere difficile farci gol. Deve essere così per chi deve salvarsi. Dovremo essere anche più cattivi nell’area loro, anche se questo nella prima partita si è visto“.

Ho visto l’allenamento di martedì, ho visto alta intensità appena entrati in campo e ho visto pochi giochi di posizione. Questo è quello che serviva al Genoa?

Ognuno ha la sua metodologia, noi i giochi di posizione li facciamo. Mi piace molto allenare il duello individuale, anche perché ti allenano dal punto di vista fisico. In campo devi fare sforzi di questo tipo, se non dai il massimo in un duello individuale l’avversario ti fa gol. Penso che sia una componente molto importante nel calcio, la utilizziamo molto. L’allenamento di martedì era molto lontano dal giorno della partita, quindi lavoravamo più sull’aspetto fisico e meno sulla tattica“.

Parliamo dell’Italia: lei ci ha dato cuore e muscoli. Non andiamo al Mondiale da 12 anni e sono 12 anni che quando andiamo in svantaggio non riusciamo a rimontare. A voi non capitava…

Succedeva anche a noi (ride, ndr). Gattuso ha parlato di una partita del 2004 l’altro giorno, c’ero anche io. Abbiamo vinto 1-0 facendo fatica e le squadre dal 2004 sono migliorate, le distanze si sono ridotte. Qualche problema in campo c’era. Quello che ci fa più effetto è vedere gli attaccanti e i giocatori della Norvegia, facciamo fatica ad ammettere che sono più bravi. Noi ci riconoscevamo nel numero dieci della nazionale o nei grandi giocatori che io ho affiancato. Giocavi contro la Norvegia e giocavi contro giocatori sconosciuti, ora affronti giocatori fortissimi. Ho grande fiducia in chi guida la nazionale, tutti hanno a cuore la Nazionale. Gattuso, Buffon e Bonucci hanno dato il sangue per quella maglia. Partire da loro mi fa stare tranquillo. Dobbiamo abituarci al fatto che ci sono squadre che“.

Su Colombo: “L’ho trovato bene, quando un attaccante fa gol si vede. Tutti gli attaccanti sono così, ha lavorato bene. L’atteggiamento è sempre stato positivo. Non è stato un gol fortunoso, rocambolesco ma non fortunoso. Se tutti non avessero creduto in quel gol non sarebbe successo. Sono stati bravi tutti. Oltre a quello riusciremo ad essere più puliti in area rigore“.

Si parla di un mancato ricambio per la Nazionale, ci sono dati che fanno emergere i pochi percentuali minuti giocati nel 2025 da parte dei giocatori eleggibili per l’Italia. Qui ci sono giovani importanti che hanno fatto fatica a trovare spazio…

Tutti i dati vanno analizzati, ho sentito tanto populismo nei mesi di difficoltà della Nazionale. Bisogna essere lucidi. Il problema grande è che bisogna seminare, chi lo fa farà raccogliere i frutti a qualcun altro. Molti non lo capiscono, vieni valutato per il risultato di domenica. Ora devi dare qualcosa di invisibile, delle riforme. Quello che si fa oggi lo si vedrà tra dieci anni. I giovani di oggi sono stati creati dieci anni fa. Il merito che ci prendiamo noi sono i meriti di chi li ha fatti crescere. C’è sempre bisogno di chi pensa in grande e al futuro, seminando e sapendo che magari un domani non sarà lui a raccogliere i frutti. Venturino e Fini? Fanno parte della rosa, il problema è che noi siamo tantissimi. È difficile fare l’allenamento a dare a tutti la posizione giusta. Il problema loro è questo, è un problema che verrà risolto“.


Genoa, rientrato Norton-Cuffy. All’appello mancano solo Vasquez e Cuenca