Ieri sera si è giocata Moldova–Italia, ma la testa di Gattuso e di tutto lo staff della Nazionale era già agli spareggi del prossimo mese di marzo, sicuri della qualificazione dopo la vittoria della Norvegia contro l’Estonia.
Ennesimo e ultimo appello per il calcio italiano per partecipare al Mondiale americano, messicano e canadese.
Paradossalmente non andare al Mondiale con 18 punti in classifica è qualcosa che fa arrabbiare: il “business” ormai è padrone del calcio. Nel passato le migliori seconde andavano di diritto.
Battere la Moldava: Gattuso aveva avvisato che non sarebbe stata una “scampagnata”, e lo ha confermato vedendo la formazione scelta per far giocare quelli che avevano giocato meno dal suo arrivo sulla panchina azzurra. La scelta di cambiare tutta la formazione titolare ha portato il Ct a prevedere l’andamento della gara, in particolare per 70′ di gioco.
È vero, non è stata una scampagnata: l’impegno c’è stato, ma poche volte è riuscita la tattica per abbattere il catenaccio moldavo.
Contro una sola punta, Gattuso ha utilizzato il 4-2-4, ma le corsie laterali non sono state il fulcro del gioco nel primo tempo, non aiutate dalle sovrapposizioni e facendo fatica a tornare indietro quando scattava il contropiede avversario, poche volte peraltro.
In avanti Scamacca non è riuscito a fare la torre, essendo un’area molto affollata, dove è importante colpire di testa in mezzo all’area. Le due mezze punte dai piedi buoni, Raspadori in particolare, hanno fatto fatica e difficilmente hanno portato via dall’area il loro marcatore. Il movimento e i triangoli al limite dell’area moldava si sono visti troppo poco, e quando sono riusciti il tiro non è stato all’altezza. Aver tentato di sfondare centralmente ha prodotto poche soluzioni. Orsolini è più attaccante che esterno.
L’Italia ci ha provato, ma Gattuso per vincere ha dovuto ricorrere ai cambi, in particolare in avanti con Retegui e Pio Esposito anche per la loro fisicità, e sulle corsie laterali con Politano e Dimarco. Il gol all’83’ è stato festeggiato come una vittoria. Contro la Norvegia non giocheranno i diffidati Cambiaso e Frattesi.
Per il futuro Gattuso non ha chiuso le porte a Chiesa se giocherà nel Liverpool, né a Zaniolo, Palestra, Berardi e Bernardeschi. A marzo, nello spareggio, occorreranno i giocatori più in forma e meno sbattuti in giro per l’Europa con la Champions.
Gattuso arrabbiato per i soliti 500 tifosi che seguono sempre la Nazionale in casa e fuori, perché non gli sono piaciuti i cori “andate a lavorare” e i fischi perché il risultato non arrivava.
Prossimo appuntamento il 21 novembre 2025 alle ore 13, quando ci sarà il sorteggio per capire quale sarà la squadra che vorrà contrastare per la terza volta consecutiva all’Italia la partecipazione al Mondiale.








