Vittoria cercasi. Serve la crescita degli ultimi arrivati per ottimizzare le idee di Vieira. Altrimenti, studiare altre soluzioni.
Con il Parma inizia l’autunno caldo a tinte rossoblù, a quarti. Cercasi vittoria contro una squadra simile, anche se con 6 punti in classifica frutto di una vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitte, 3 gol fatti e 7 subiti, mai in gol in trasferta.
Dopo le tre sassate laziali, il Vecchio Balordo ha preso applausi al Maradona di Napoli. Dopo, la differenza con la capolista è stata fatta dagli errori nella propria area e dai cambi di Conte.
Il Genoa contro il Napoli non aveva l’obbligo di vincere, ma di fare una prestazione diversa: tutto è successo. Oggi sarebbe sbagliato, a priori, pensare di farlo con facilità con il Parma. Nel Tempio ci vorrà l’aiuto di tutti e non solo delle due gradinate, in una partita che conterà sul futuro del Genoa.
Il Vecchio Balordo deve tornare sulla strada giusta della scorsa stagione, partorendo buoni risultati. In questo inizio di stagione non sono arrivati numeri illuminanti alla ricerca del gol, e tocca a Vieira e allo staff credere in un Genoa più operaio, in attesa che si svegli la qualità annunciata quest’estate, un bene prezioso. Ma se non gira, non può essere un dovere imposto schierarli.
Contro i ducali, subito già dal riscaldamento: intensità, grinta, fiducia per partire con il piede giusto, senza mai perdere solamente un attimo, costato sempre caro alla truppa di Vieira.
Un mese per capire, quattro scontri salvezza per eliminare difetti e far tornare i sorrisi. La verità starà nei fatti: alla decima di campionato qualche conto si potrà fare per capire quale piega prenderà il campionato per Vieira e la sua band.
Tatticamente, qualcosa del vecchio progetto Vieira dovrà metterlo da parte nelle 4 prossime gare, con la classifica da colorare. In seguito potrà riprenderlo. Vieira, uomo di calcio, sarà consapevole che le prossime gare dovranno essere determinanti sul piano dei risultati. La prestazione sarà fatta. Dal calciomercato è uscito un Grifone diverso, sicuro che la vecchia guardia sarebbe stata all’altezza e che la qualità ingaggiata avrebbe dato dei risultati difficilmente visti.
Con le prestazioni di Ruslan con l’Ucraina, uomo gol e assist giocando in avanti in un 4-1-4-1 o un 4-3-3, o di Ellertsson, giocatore universale visto con l’Islanda, qualcosa potrebbe cambiare strategicamente.
Per tutti manca il regista: Vieira e lo staff ne sono consapevoli e dovranno fare di necessità virtù, cercando di fare punti. Il calciomercato estivo è stato impostato sulla qualità; adesso deve provare a vincere con la visione di mettere le basi per salvarsi, blindando con la forza la qualità di quelli che saranno proposti davanti, anche se non giocheranno tutti insieme.
In passato, chi mancava del regista nel cuore del gioco lo cercava sulle corsie laterali. Calciatori in grado di fare la differenza sulle corsie laterali, capaci di andare a prendere il pallone dai difensori e dai mediani e rifinirlo per gli attaccanti. Le sei giornate di campionato per il Vecchio Balordo hanno mostrato questo sulle corsie laterali. Tutto potrebbe succedere anche senza rinunciare alla difesa a quattro — non nelle corde di Vieira — in carriera da mister schierata poche volte in chiave difensiva, sempre in quella offensiva.
Vieira ha la forza di non tirarsi indietro alle domande in conferenza stampa; quelle prima di Genoa-Parma, leggerle attentamente su Buoncalcioatutti: non manca una virgola di quanto detto.
Ad ottobre è tornato il caldo, quello che viene chiamato “ottobrata”; a novembre il popolo genoano spera che non ci sia la “novembrina” del passato.
Oltre il campo, c’è sempre di mezzo con il Genoa qualche carico fuori dal prato verde: dimissioni di dirigenti, proiezione al calciomercato invernale di riparazione, assemblea calda di fine mese, oltre a discorsi da bar neanche sportivi. Formazione alle 14 di domani, tattica in corso di gara.
Capitolo Parma. La sconfitta contro il Lecce prima della sosta, anche se ai pugliesi è bastato un gol, neanche un tiro, un cross dalla trequarti che ha beffato tutta la difesa dei ducali e il portiere Suzuki. Il numero uno giapponese in precedenza aveva dovuto intervenire per salvare la porta.
Tutto ha scatenato i tifosi emiliani, convinti di avere una squadra senza idee, poco carattere, poca fisicità: l’ABC per salvarsi.
È brutta la prima sconfitta casalinga del Parma, che ha lasciato l’amaro in bocca alla tifoseria, tanto da chiedersi se la sosta potrà allentare il pessimismo, con qualcuno già propenso a cambiare il timone della panchina gialloblù in questa sosta per non perdere tempo.
Oltre all’allenatore, anche la società è nel mirino della critica e dei tifosi, già dalla campagna estiva di calciomercato. Partiti: Leoni, Bonny, Sohm, Man, Mihaila, Osorio, Camara. Pur con delle entrate economiche importanti, non sono stati sostituiti adeguatamente: Frignan, attaccante del 2003 dal Westerlo, squadra belga della Pro League; Ordonez, 2004 argentino, centrocampista dal Velez; Troilo, argentino difensore del 2003 dal Belgrano; Sorensen, 2002 danese, centrocampista dal Midtjylland; Ndiaye, 2002 difensore senegalese dal Brest; Bergic, attaccante dal Frosinone; Britschgi, 2006 difensore svizzero del Lucerna; all’ultimo giro di calciomercato i più noti Cutrone, dal Como, e Oristanio, dal Venezia.
I tifosi ducali non sono tanto preoccupati dalla classifica: lo scorso anno, dopo 6 giornate, avevano gli stessi punti, ma poi, grazie a molti di quelli partiti, alla fine avevano portato a casa il sedicesimo posto in classifica.
Cuesta, il trainer, è accusato che dopo l’uscita di Valeri alla fine del primo tempo per infortunio contro il Lecce, non abbia trovato la soluzione giusta per sostituirlo. Valeri, nelle scorse gare, aveva armato il centravanti Pellegrino con assist dalla corsia laterale. I cambi del tecnico spagnolo, pur giocando con tre punte dopo il gol incassato, difficilmente hanno avuto idee, oltre tutto facendo uscire Bernabè, l’unico che con uno spunto poteva creare l’occasione giusta per pareggiare. Per i tifosi del Tardini, Bernabè è utilizzato male tatticamente, sulle corsie laterali e non nel cuore del gioco.
I troppi attaccanti schierati da Cuesta hanno confermato che non sono le troppe punte a fare risultato se non ci sono rifornimenti dalle retrovie.
Cuesta, il giovane tecnico, per la prima volta è il numero uno in panchina dopo aver lavorato con i settori giovanili di Atletico Madrid, Juve Under 17 e con l’Arsenal come vice. È accusato di non riuscire a entrare nei meandri della Serie A: modulo e calciatori non sono una squadra fissa in testa.
Gioca con il 3-5-2, passa al 4-4-2 e anche al 4-3-3, tutti sistemi difficili da mettere in atto, in particolare quando deve creare gioco, optando spesso per il lancio da dietro per saltare il centrocampo avversario.
In questa settimana di sosta, nell’amichevole con il Monza, ha optato per il 4-3-2-1, l’albero di Natale messo su da un parmigiano, però con calciatori diversi, sempre nella top degli allenatori mondiali: Carlo Ancelotti.
Anche per il Parma, formazione domani alle 14 per capire come sostituire Valeri: mettere in campo un altro modulo con difesa a quattro oppure continuare con il 5-3-2 accentrando meglio Bernabè. In dubbio Hernani e Valenti.
Arbitra Sozza di Seregno (1987), impiegato, arbitro internazionale dal 2022. Esordio in Serie A nel 2020 al Tardini con Parma-Udinese 2-0. 75 gare dirette in Serie A, di cui 3 in stagione. 3 gare arbitrate per le qualificazioni in Champions ed Europa League dallo scorso settembre. Dopo aver giocato nei settori giovanili della sua zona, a 17 anni ha iniziato a fare l’arbitro. Dopo aver diretto 5 playoff in Lega Pro, viene immesso nella Can B, debutta in A nel gennaio 2020. Sozza è uno degli arbitri emergenti con Colombo di Milano.
Genoa imbattuto con Sozza: 4 vittorie, 2 pareggi. Parma: 2 vittorie e 2 sconfitte la scorsa stagione tra le mura amiche.
1° assistente: De Giudici (Latina)
2° assistente: Moktar (Lecco)
quarto uomo: Pairetto (Nichelino)
VAR: Marini (Roma)
AVAR: Prontera (Bologna)
Diffidati: Østigard










