È un mister Jacopo Sbravati sorridente e tranquillo quello che si siede davanti al backdrop griffato Genoa a Villa Rostan. La pausa del campionato il Genoa Primavera la sta vivendo da primo in classifica in solitaria, con 17 punti, ancora imbattuto e pieno di buone indicazioni arrivate dal campo.
La pausa, però, diventa anche un momento per fare un’analisi più ad ampio raggio sul movimento giovanile rossoblù. Un movimento che cresce e che, di settimana in settimana, partita per partita, cerchiamo di raccontarvi da anni nella maniera migliore possibile. “Effettivamente condividiamo da molti anni tante partite e tanti post partita – esordisce con un sorriso mister Sbravati, che torna immediatamente sull’avvio di stagione della sua squadra.
“Il calendario inizialmente poteva essere un pochino complicato a vederlo, però eravamo consapevoli del lavoro che volevamo fare e delle qualità dei ragazzi, ma soprattutto di come loro si allenassero. Ovviamente partire così senza perdere è difficile, molto difficile, soprattutto contro club importanti: il calendario poteva sembrare molto complicato, lo era, perché poi sono state tutte partite molto difficili, tutte partite molto combattute, dalla prima all’ultima, che forse è stata la più sofferta. Col Bologna, però, sono venuti fuori valori importanti dal punto di vista caratteriale, del difendere insieme, del provare a fare delle cose insieme, del raggiungere obiettivi insieme. Questo fa piacere, è stata un po’ più sporca dal punto di vista tecnico, mentre altre partite abbiamo dimostrato di saper fare cose interessanti anche dal punto di vista del possesso, quando avevamo la palla. Diciamo che in queste sette partite abbiamo dimostrato di saper fare più cose e questo è un buon segnale”.
Ci presenta il suo nuovo staff? Chi collabora alla crescita di questa Primavera?
“Innanzitutto li ringrazio perché sono persone molto professionali e molto competenti. Il vice è Vincenzo Cammaroto, ha fatto un percorso con i grandi negli ultimi anni. È stato anche allenatore in prima e in alcune esperienze in Serie D. Poi c’è il collaboratore Marco Oneto, che è persona molto conosciuta nel nostro ambiente. Ha fatto esperienze anche nel femminile e nelle Coppe Europee. Ha esperienza all’estero, quindi è una risorsa molto importante.
Poi abbiamo due preparatori atletici. Alex Gabiano, che è confermato dalla scorsa stagione, ed Eros Giglia, che arriva dall’Under 16. Abbiamo un recupero infortunati che è Marco Pivotto: è una figura nuova, molto competente e molto molto appassionata. Ovviamente abbiamo il nostro team manager Matteo Natuzzi, che è una figura – per noi, per me, per tutti quanti – essenziale in tutta quella che è l’organizzazione.
Il preparatore e allenatore dei portieri è Ernesto Di Barbaro: anche lui ha fatto un’esperienza dall’altra sponda per un po’ di anni nel campionato Primavera, ma da due anni è con noi. È una figura molto competente, molto importante. Poi abbiamo il match analyst Jaroslav Siska, che si occupa di tagli video da tempo per la nostra società. Quest’anno ha anche un ruolo all’interno di una sola squadra, che siamo noi, ed è persona molto molto disponibile e molto d’aiuto, anche e soprattutto in quelli che sono i tagli individuali che prepariamo per i nostri ragazzi.
C”era già la figura di addetto all’arbitro, Andrea Crispo, che è un ex assistente di Serie A. Con lui abbiamo inserito il fare il punto sulla terna che andremo ad avere nella partita che verrà e il punto anche su quelli che sono stati i comportamenti dei ragazzi nei confronti della terna. Abbiamo visto che ha riscontrato interesse nei ragazzi ed è una cosa che onestamente non avevamo mai fatto. Infine ci sono i nostri fisioterapisti, Manuel Gerundo e Lapo Mangiavacchi, che sono le persone che curano i nostri ragazzi”.
È un cambio generazionale importante, segno di una programmazione di tutto il settore giovanile del Genoa. Quest’anno c’è stato un aiuto dalla società, che ha fatto investimenti importanti. Quando vi vedo giocare, vedo giocatori della scorsa stagione, ma ne vedo tanti nuovi che arrivano dall’Under 18 e dall’Under 17. Questo vuol dire che il movimento sta crescendo e sta portando questo settore giovanile all’apice…
“Intanto c’è grande unione, grande condivisione, grande confronto con il nostro responsabile Trapani. L’unione che c’è con la società, c’è anche tra componenti dello staff e tra ragazzi. Questa porta energia, porta valori di ogni genere a quella che poi è l’attività. Sicuramente c’è un nucleo importante di ragazzi che arrivano dall’attività di base e dal settore giovanile, unita ad inserimenti di ragazzi stranieri che in questo momento stanno dando un grande contributo. Si sono inseriti in maniera veloce, il che non è per niente scontato. Questo inserimento, onestamente, arriva anche grazie al nostro nucleo, al nucleo storico di ragazzi che vengono da sotto e che hanno fatto in modo che loro capissero subito dove erano, con chi erano, chi rappresentavano e per chi giocavano. Questo cerchiamo di trasferirlo sempre a chi arriva da fuori e a chi conosce un po’ meno la storia della nostra società”.
Siete in testa del campionato anche senza Romano, il capitano, che da vostro capocannoniere è in Cile a giocarsi il Mondiale Under 20. Ultimamente però ne abbiamo visto un atro di cannoniere, Nuredini, che anche senza contratto, in 90′ di gioco, ha fatto due reti…
“Tanto siamo contenti che Joi sia tornato a fare quello che più gli piace nella sua vita, che è quello di giocare a calcio, che è quello di poter dare il suo contributo con le sue qualità. Fa piacere avere un giocatore che gioca un Mondiale, è una cosa di eccellenza assoluta, in questo momento nel quale, tra l’altro, giocare un Mondiale può risultare difficile. Rappresentare il Genoa in una competizione del genere è una soddisfazione per tutto il nostro club, per tutti quanti”.
Ci siamo dimenticati di un elemento che ha sempre stupito da quando l’ha messo in campo. È Martino Odero…
“Odero ha ottenuto la convocazione in Under 19 e non accadeva da tempo. Abbiamo tanti ragazzi, come abbiamo detto nel post partita col Bologna, che hanno avuto la convocazione anche nelle nazionali straniere. Avere rappresentanza in quelle competizioni, anche in amichevoli internazionali, è importante. Avere giocatori competitivi vuol dire lavorare bene, ma lavorare bene da quando sono piccoli.
Mi fa piacere rimarcare che nell’ultima partita delle qualificazioni all’Europeo Under 21 c’erano quattro giocatori cresciuti nella nostra attività di base: Ekhator, Fini, Venturino, Lipani. Senza dimenticare un ragazzo che ancora non può essere un giocatore del nostro club Italia, che è Ahanor. Anche lui ha rappresentato tanti anni della nostra filiera giovanile e adesso gioca in pianta stabile in Champions League. Queste sono cose da rimarcare, intanto per il lavoro che è stato svolto, ma soprattutto per chi ha dato l’opportunità a questi ragazzi di poter giocare in Serie A e di poter mettersi in mostra, quindi i nostri dirigenti e gli allenatori che hanno avuto il coraggio di inserirli”.
Tornando a Nuredini. Vieira lo ha già adocchiato: non è che poi se lo porta a Pegli?
“Joi deve lavorare. Ha tante qualità, eccellenze che sono atletiche e sono caratteriali, i lo dimostra il fatto che lui ogni pallone lo viva come il pallone della vita. Ha alcune cose da perfezionare, lo sa e ne siamo consapevoli tutti. C’è un lavoro individuale che proviamo – e proveremo – a portare avanti e gli auguro di fare un percorso come quello che ha fatto Jeff e come quello che hanno fatto i suoi compagni di una vita”.
Non c’è nulla scontato in questo campionato Primavera, secondo me il campionato più bello che c’è in circolazione, anche più bello della Serie A in alcuni momenti. L’Inter, che l’anno scorso ha vinto il campionato Primavera, ha sei punti in classifica. Il Genoa ne ha 17, l’Atalanta ne ha 15. È veramente un campionato particolare…
“Sì, assolutamente. C’è anche un aspetto: molte società, come Atalanta, Inter, Juventus, Milan, hanno l’Under 23 e va considerato perché, magari, alcuni dei loro migliori profili sono già inseriti nel campionato di Serie C. Rimangono comunque squadre molto competitive. Il fatto di avere una buona classifica fa piacere, non bisogna nasconderlo. Fanno piacere le prestazioni con le quali sono arrivati i risultati. L’obiettivo è focalizzato sul miglioramento individuale dei nostri ragazzi e sulla permanenza nella categoria. Poi, se verranno risultati e partite come sono venute finora, fa piacere, ma non deve essere un assillo. Questo è poco ma sicuro”.
Gli allenamenti sono più tecnica o tattica? Perché abbiamo visto che in Serie A in molti, in tutte le squadre, sbagliano gli stop, sbagliano le cose principali che devono essere la componente di un calciatore…
“Nell’arco di una settimana ci sono giorni dove c’è una percentuale di lavoro tecnico, perfezionamento tecnico, ad altre dove si comunque va a considerare quello che può accadere durante la partita, quindi l’avversario che può trovarsi davanti. La percentuale è più indirizzata a quelli che sono il perfezionamento tecnico e il miglioramento individuale dei ragazzi, il tutto attraverso lavori di gruppo e lavori individualizzati”.
Si è parlato di Odero, si è parlato di Romano, ma avete mandato sette ragazzi in nazionale in questa tornata: Nuredini, Odero, Romano, Celik, Zulevic, Klisys e Lysionok. Certifica nuovamente l’ottimo avvio di stagione fatto…
“Assolutamente, è una soddisfazione. Alcuni ragazzi già da anni sono chiamati dalle loro nazionali, alcuni come Odero la ritrovano dopo qualche raduno negli anni precedenti. Aggiungerei anche Scaglione, che è un ragazzo che sta in pianta stabile con noi e ha fatto la convocazione in preparazione alle qualificazioni all’Europeo Under 17. Questo è un motivo di grande orgoglio e fa piacere perché sono esperienze internazionali che li possono arricchire. C’è chi gioca partite di un certo livello come Romano al Mondiale Under 20, dove ci sono sono tutti i profili migliori che poi troveremo in giro per le varie coppe europee negli anni, ma anche per chi non vive per forza una competizione come il Mondiale è un arricchimento importante. C’è anche tra l’altro un buon confronto, una buona condivisione con gli addetti ai lavori delle rispettive nazionali. Con loro riusciamo a tenere rapporti e contatti anche per capire come si comportano nell’attività non solo quando giocano, ma anche nelle sedute d’allenamento. È un arricchimento per tutti, per noi e soprattutto per loro”.
È cambiato anche il campo dove vi allenate quest’anno ed è Borzoli, a pochi passi dalla Badia di Sant’Andrea. Anche questo è stato un cambio, però mi sembra che vi stia dando a livello logistico la comodità di fare più cose. So che per alcuni allenamenti individuali usate anche il campo esattamente fuori dal cancello della Badia, in via dell’Acciaio
“Sì. L’attività individuale viene svolta soprattutto dalle leve inferiori, dall’Under 14 all’Under 18. È una cosa che ha voluto inserire il nostro direttore, molto interessante.Ci sono delle persone che si occupano solo di quello, ossia del perfezionamento tecnico delle aree di miglioramento o di migliorare quelle che sono le eccellenze. Noi come Primavera questo tipo di attività cerchiamo di inserirlo in quelle che sono le nostre sedute di lavoro pre o post allenamento. Sicuramente Borzoli, non soltanto per la vicinanza, ma anche per la struttura è molto accogliente. Il campo è un campo rifatto da poco, quindi si riesce a svolgere un’attività di qualità, ma la vicinanza con la Badia ci consente di vivere tutti e due gli ambienti. Al mattino, molto importanti il confronto e la condivisione del lavoro con lo staff e con i dirigenti, mangiando assieme ai ragazzi: è molto importante perché li vedi e li conosci da un altro punto di vista. Poi si finisce per fare attività lì vicino ed è tutto molto comodo per noi. È un valore”.
Tornando alla Badia, si parlava di monitoraggio dei ragazzi anche quando sono in nazionale. Anche il monitoraggio nella quotidianità, però, è un aspetto fondamentale perché voi come staff avete modo di avere un luogo dove ritrovarvi come la Badia…
“La cura dei dettagli nel calcio fa ormai la differenza. Anche nel nostro campionato si trovano ormai allenatori, staff e squadre molto, molto organizzate perché il format è cambiato con le retrocessioni e le venti squadre, al di là degli scudetti. A volte trovi squadre molto più vecchie di te, trovi allenatori che hanno anche un percorso nel calcio dei grandi, di Serie C, quindi sei veramente obbligato a curare il dettaglio. Da quel punto di vista quest’anno abbiamo delle persone che riescono a fare questo a tempo pieno e ne approfitto per ringraziare anche chi l’anno scorso ha fatto parte del gruppo di lavoro, che è stato molto importante e ha dato tutto quello che poteva dare. Un ringraziamento a chi ha dato il contributo l’anno scorso e a chi quest’anno riesce ad essere presente, riesce a curare il dettaglio e confrontarsi in quelli che sono gli appuntamenti che ci diamo alla Badia per non farci trovare impreparati”.
Come sta andando il recupero di Fazio, che l’anno scorso sul finale di campionato si è fatto male ed è stato anche operato. Nel centrocampo dell’anno scorso è stato un tassello importante…
“Mi sembra che sia al sesto mese Tommy, perché lui si fece male a fine aprile, prima di maggio. Fu operato nell’immediato, ma adesso per un crociato i tempi sono un po’ più lunghi rispetto a qualche anno fa. Dai sei mesi si è passato agli 8/9 mesi, motivo per il quale contiamo che dall’anno nuovo possa rientrare col gruppo. Procede bene, ha fatto il suo percorso di cure a Casa della Salute, il gruppo cui ci appoggiamo quando c’è un infortunio un po’ più lungo e si prevede una prima fase non di campo. Credo che a breve possa tornare sul campo con noi e iniziare a fare, ovviamente in maniera differenziata e graduale, l’attività. Però contiamo dall’anno nuovo di poterlo inserire”.
Guardiamo alla ripresa quando affronterete il Parma. Nell’ultima giornata ha perso con l’Atalanta ma le squadre della Via Emilia, lo sappiamo, sono in crescita esponenziale. Che partita vi aspetta in casa del Parma?
“La via Emilia sta alzando il livello e sono d’accordo perché Bologna, Sassuolo, Modena, Parma, Cesena sono squadre e società che stanno investendo molto sui giovani. Hanno investito sulle strutture in maniera importante. Anche a Modena sono prossimi ad avere un centro sportivo importante. Sono primi in Serie B, anche nelle leve più giovani stanno lavorando molto bene. Quindi è vero, parliamo di società che adesso sono protagoniste nel calcio giovanile.
A Parma sarà dura. È una squadra che per molti anni ha provato a vincere il campionato di Primavera 2 e non ci è riuscita, pur facendo grandi investimenti. L’anno scorso con merito è salita. C’è un blocco storico di 2006, che sono i 2006 che nell’anno degli Allievi Nazionali noi incontrammo in un playoff. È una squadra molto strutturata, sono ragazzi che giocano insieme da tanto tempo. Abbinano grande fisicità a grande tecnica e grande velocità. Per me è una delle squadre che avrà un ruolo da protagonista fino alla fine, ma da protagonista importante. È molto ben guidata: Corrent è un allenatore che ha già esperienza nel campionato con il Verona. Sarà una partita difficile. Noi non dobbiamo avere l’assillo di diventare matti, di dover per forza fare chissà cosa. Il nostro focus deve rimanere sempre molto orientato sullo sviluppo individuale dei ragazzi. Noi facciamo sempre leva su questo, il resto è tutta una conseguenza. È chiaro che avere anche un po’ di rispetto, avere qualche pressione può far crescere i ragazzi da un altro punto di vista, che è quello emotivo, caratteriale. Vediamo: non inizia e non finisce a Parma il campionato. Va vissuta bene, serenamente. Saranno importanti anche le gare successive, non soltanto Parma“.
Genoa, la nota della Genova Stadium sulla riqualificazione del Luigi Ferraris








