Alla sesta giornata di campionato in testa alla classifica ci sono Napoli e Roma, il Centro-Sud al comando, con qualcosa di diverso: vincono anche le partite sporche grazie ai campioni che hanno in squadra.

Se Allegri riuscirà a far mettere la testa a posto a Leao, si candida ad essere il “Conte” dello scorso anno; se Gasperini riuscirà a far fare gol a qualsiasi centravanti come in passato, il suo G&G (Gioco e Gol Gasperini) darà fastidio a molti.

Nella parte destra della classifica, inaspettatamente, ci sono Lazio, Torino e Fiorentina, tutte con tre sconfitte. In zona rossa Vieira e Gilardino: sembra il replay dello scorso anno per il Vecchio Balordo e per il tecnico del Pisa.

I Vassalli dell’AIA, dietro le moviole nazionali — video e cartacee — interpretano il regolamento a proprio uso e consumo, utilizzando parole e frasi per giustificare falli, in particolare quella “imprudenza” che non c’entra nulla con un calcio da dietro volontario. È il caso del secondo giallo non dato da La Penna a Neres. Interessante notare come i giudizi cambino a seconda delle squadre che subiscono torti.

Grazie a Sorrentino, ex portiere, che alla Domenica Sportiva — pur faticando per avere un piccolo spazio — ha fatto capire che nella non eccellente prestazione del Napoli c’è stato anche un po’ di Genoa. Pronto a scommettere: se il Genoa continuerà con quel gioco, non soffrirà per salvarsi.

Verona–Sassuolo 0-1
L’Hellas crea molto nel primo tempo, ma il gol resta una chimera: solo due reti in sei gare, come la prima vittoria che ancora manca. Più concreto il Sassuolo di Grosso: pochi tiri ma un gol su rigore di Pinamonti dopo una ribattuta. Terza vittoria per gli emiliani, ora a 9 punti in classifica, anche senza Berardi. Protagonista il VAR, positivamente: annulla due calci di rigore decretati da Fourneau, pur essendo vicino alle azioni incriminate.

Lazio–Torino 3-3
Gol e nervi tesi all’Olimpico, con rissa sfiorata dopo il pareggio della Lazio su rigore al 103’. Finale scoppiettante con protagonisti i gol e i penalty nel recupero. Il Toro si sente scippato dopo aver giocato la miglior gara della stagione, ma paga il difetto del portiere Israel e soffre i lanci lunghi laziali che causano le reti. Baroni, con le sostituzioni, toglie a Sarri la possibilità di giocare in verticale e viene beffato su corner al 93’. Dopo il controllo VAR, al 100’ viene assegnato il rigore che Cataldi trasforma al 103’.

Parma–Lecce 0-1
Di Francesco, alla vigilia, era stato chiaro: “È una partita da vincere”. Esame superato con la prima vittoria in campionato, meritatamente ma anche per demeriti dei ducali, distratti e mai in partita. Non confermano la vittoria di Torino: fanno fatica a creare gioco e a fare gol, nonostante Cuesta abbia inserito tutti gli attaccanti. Di Francesco, invece, chiude con gli stessi uomini e lo stesso schema: un innocuo cross di Sottil beffa il portiere Suzuki, non la prima volta in stagione.

Inter–Cremonese 4-1
Quinta vittoria consecutiva per Chivu. Non c’è stata partita: il Biscione non ha mai strisciato, la Cremonese ha segnato solo il gol della bandiera in pieno recupero. Nulla ha potuto fare Nicola contro lo strapotere interista: resta a 9 punti e si gode la solidità della sua squadra. Stato di forma impressionante per Barella e compagni, che ritrovano una pedina utile nelle tre competizioni: Bonny, senza dimenticare Pio Esposito.
Un episodio da rivedere sul terzo gol di Dimarco: Lautaro salta il pallone in netto fuorigioco, ma Feliciani, Politi (assistente) e Gariglio al VAR non rilevano. Da capire se farà giurisprudenza.

Atalanta–Como 1-1
Entrambe cercano spettacolo e tiri in porta, soprattutto nel primo tempo; nel secondo solo punzecchiature senza risultato. Juric gioca senza otto infortunati e con De Roon squalificato, ma ritrova Lookman. Fabregas lancia alla sesta giornata Buturina, lasciando ancora in panchina Morata. Ritmo alto: il Como attende e riparte, ma per segnare serve un tiro-cross dalla trequarti.

Udinese–Cagliari 1-1
I friulani sprecano il possibile e l’impossibile, i sardi si portano a casa un punto prezioso. Due occasioni clamorose nel finale per ribaltare il risultato.

Bologna–Pisa 4-0
Il Pisa è rimasto a casa: il Bologna ha fatto il suo show. Il rosso a Touré al 35’ del primo tempo ha spalancato la strada ai felsinei, che già prima dominavano sulle corsie con Cambiaghi e Orsolini. Pisa troppo brutto per essere vero: ultimo in classifica per differenza reti.

Fiorentina–Roma 1-2
Si sveglia solo Kean con un gol. Gasperini ribalta la Viola pur non giocando “da Gasperini”, ma basta per affondare una Fiorentina in crisi nera, alla terza sconfitta casalinga. Albert resta addirittura nello spogliatoio all’intervallo. Roma in testa con il Napoli; Fiorentina a 3 punti in 6 giornate, ai margini della zona rossa.

Juventus–Milan 0-0
Graziata la Signora per il rigore sbagliato da Pulisic e per il sorriso sarcastico di Leao, che entra e spreca due occasioni. Allegri osannato al suo ritorno allo Stadium, Tudor soddisfatto del pari, lui meno. La Juventus ha tre centravanti — David, Openda e Vlahovic — tutti in crisi di gol.

Napoli–Genoa 2-1
Il Vecchio Balordo continua a ricevere complimenti, non solo sotto la Lanterna ma anche a livello nazionale, in particolare per Vieira, per come ha preparato la partita: meglio del Napoli nel primo tempo. La differenza l’hanno fatta i cambi di Conte.

Se De Bruyne fosse entrato nei rossoblù, il Genoa avrebbe fatto bingo; invece il cambio di Valentin Carboni, chiamato ad accendere la gara, non ha inciso: il ragazzo deve capire dove gioca, non specchiarsi.

Nel secondo tempo il Vecchio Balordo ha sofferto i lanci lunghi di Milinkovic-Savic, che neppure la corsa e il fiato di Thorsby hanno potuto arginare.

Durante la sosta ci sarà tempo per recuperare energie, anche se molti partiranno con le nazionali. Vieira dovrà chiedersi perché alcuni cambi non fanno più la differenza come in passato. Le sue parole a fine gara: “Pensiamo in positivo: la prestazione allo stadio Maradona ci aiuterà a crescere”.


Coppa Italia | Atalanta-Genoa, data e orario degli ottavi di finale