Ci ha provato il Genoa a spaventare il Ciuccio, nel primo tempo, con un calcio fatto di pressing e marcature a uomo, annullando i centrocampisti avversari. Tutto condito con partenze veloci e un atteggiamento tattico deciso. Vieira è uno dei pochi allenatori bravi a ingabbiare Mister Conte.
Conte, in panchina, dava segni di irrequietezza vedendo all’orizzonte la fotocopia della gara dello scorso anno, alla penultima di campionato, con lo scudetto ancora da assegnare.
Indenne, il Genoa arriva al 45’ del primo tempo sull’0-1, meritato e sicuramente non preventivato dalla banda Conte, che pensava di fare gol subito e poi gestire la gara divertendosi. Tanta sofferenza per il Napoli: gli azzurri non hanno mai tirato e non hanno mai impensierito il portiere Leali. Non sono numeri da cronista, ma statistiche.
Dal primo minuto del secondo tempo, Salutame à soreta: il Vecchio Balordo continuava a battersi con intensità, coraggio e personalità, ma perdeva l’equilibrio tattico e il senso delle distanze con l’ingresso di tutte le stelle napoletane, in particolare De Bruyne, e pensava solo a difendersi.
Conte, toccato da un pizzico di fortuna — si infortunano Lobotka e Politano — effettua cambi che trasformano il 4-3-3 del passato, mai veloce, in una macchina diesel del futuro, pronta a far fruttare la qualità dei cavalli di razza in rosa: De Bruyne e Højlund. Tutto ciò farà scattare polemiche su Conte e la sua tattica.
Il titolo Salutame à soreta è anche per la sfortuna che accompagna il Genoa con la categoria arbitrale. La Penna di Roma ammonisce al 51° minuto Neres per trattenuta della maglia di Sabelli, ma al 53° non raddoppia il cartellino per un fallo da dietro dello stesso calciatore su Frendrup. Tutto sotto gli occhi del secondo assistente, che ormai conta quasi nulla.
Marelli, la “moviola” di DAZN, ha dichiarato: “Non era un secondo giallo perché non c’è imprudenza e non si trattava di una chiara azione da gol” essendo a sessanta metri dalla porta. Vero, non poteva esserlo: è avvenuto nella metà campo del Genoa, ma una ripartenza annullata sicuramente sì. Probabilmente il Vecchio Balordo avrebbe perso lo stesso, ma in sei giornate di campionato gli errori arbitrali e del VAR si moltiplicano gara dopo gara, e qualche punto manca.
Senza dimenticare i due gol incassati dal Vecchio Balordo quasi occasionali: sul primo Leali è rimasto abbagliato dallo “sballotto” del pallone in area, permettendo ad Anguissa di colpire facilmente; sul secondo, un tap in di Højlund. Gol non nati da un’azione costruita.
Vieira è sceso al Maradona senza paura. Nel suo vocabolario questo termine non esiste, a meno che non si tratti di un errore di stampa. Adesso, però, deve iniziare a pensarci, vista la diciannovesima posizione in classifica.
Ekhator, con un gran gol di tacco per ricordare Maradona nello stadio a lui intitolato, non lo dimenticherà facilmente. Alla fine, il premio MVP è stato consegnato ad Anguissa per la rete del pareggio, e non a Jeff. Sono i social a decidere chi è stato il migliore in campo tramite un QR code.
È difficile adesso ripartire senza gol. La rete da centravanti di Ekhator e la prestazione della squadra hanno fatto rivedere un’idea di gioco da inseguire e un progetto tattico da realizzare, senza dimenticare che senza bomber e tiri in porta diventa difficile.
Per Vieira e per coloro che sono scesi in campo dal primo minuto sotto il Vesuvio, il “buio oltre la siepe” non rappresentava l’ignoto: adesso devono sconfiggere la paura, con l’aiuto di tutti, perché essa genera pregiudizio. Ci sono altre soluzioni all’orizzonte.
I giocatori in campo hanno fatto tutto ciò che dovevano fare. Una matita rossa, però, per Ruslan, Valentin Carboni e Colombo: anonimi. Adesso bisogna remare tutti dalla stessa parte, compreso tutto il Popolo rossoblù: è il momento di salvare la ghirba.
Mettere da parte i lenzuoli stesi sui ponti prima delle gare: il solito Pasquino senza firma, invogliato, ha tempo tutta la settimana per diventare un altro Pasquino.
L’occasione per ripartire arriva con le quattro prossime gare dopo la sosta e prima dell’altra sosta: Genoa-Parma, Torino-Genoa, Genoa-Cremonese, Sassuolo-Genoa.
Vieira è stato bravo a essere abile nella stessa situazione quando è subentrato lo scorso anno. Adesso deve confermarsi nel tenere alto lo spirito della squadra, rivisto a Napoli.
Napoli-Genoa | Vieira: “Bellissimo primo tempo. Tante cose positive da prendere”









