Ogni rosa ha la sua spina, e quella del Vecchio Balordo è stata quella di non costruire sull’asse della qualità e del centravanti azioni da gol; finalmente è arrivato il primo gol del campionato firmato da Ekuban.
Uscire a mani vuote dal “Sinigaglia” sarebbe stato il replay della gara con la Juventus. Anzi, come ha detto Vieira, dovrà essere Fabregas a dirsi contento del pareggio, visti gli ultimi dieci minuti del Genoa, ricordandosi delle sue parole dopo il pareggio del Grifo lo scorso campionato.
Il “lungo muso” di Vieira lo ha messo in crisi e Fabregas, diversamente dallo scorso anno quando il Genoa pareggiò con una rete di Vogliacco, non ha potuto dire: “Il Genoa con poco ha fatto gol, noi con tanto no“. Dopo Como-Genoa di ieri sera lo stesso Viera può sottolineare la differenza fatta con i cambi, mentre il “giochista” non li ha indovinati.
Una partita che la banda di Vieira, come sempre, ha interpretato bene: compattezza, equilibrio, pressing e coraggio. È mancata fino al 90’ solo l’azione cinica sotto porta o davanti all’area avversaria.
Nelle gare del sabato, tra le big, su 11 reti realizzate ben 7 sono arrivate con legnate da fuori area; aggiungendo quelle della domenica, quasi il 75% dei gol è nato da tiri dalla distanza: Genoa, hai le possibilità, provaci.
Anche con il Como il Vecchio Balordo è uscito a testa alta, a mani piene sul piano del gioco contro lo “spocchioso” Fabregas, che non è stato in grado di produrre il suo pressing spregiudicato, i giochi di posizione e i dribbling. Nico Paz, qualità eccelsa del calcio, ha illuminato la scena solo con il gol, poi è sparito grazie alla marcatura di Frendrup e Masini. Il Como, su tre gare di campionato, ha ubriacato soltanto la Lazio di Sarri alla prima giornata.
Il Genoa lo scorso anno aveva dimostrato di poter ambire a un posto nella parte sinistra della classifica con sudore e merito. In questo momento non è riuscito a dire la sua, ma potrebbe essere sulla strada giusta.
Deve trovare la cognizione giusta anche Colombo: la voglia di fare gol è tanta, l’ansia e l’impazienza di essere utile ancora di più, ma non può permettersi di sbagliare tecnicamente, persino negli stop durante i capovolgimenti di fronte, annullando ripartenze.
Vieira darà occasioni ad altri compagni per permettergli di controllare la preoccupazione e il timore di fare gol. Nessuno chiede le Coppe Europee e Vieira, con lo staff, sarà pronto a cambiare registro strategico, sistemando alcuni aspetti anche con gli ultimi arrivati, per far maturare i frutti del gioco.
Vieira e lo staff si chiederanno perché il primo gol del campionato 2025 sia arrivato dopo quasi 300’ di gioco, compresi i recuperi: colpa della strategia tattica o dei calciatori?
Il Genoa deve dare la consapevolezza che anche le tre prossime partite, da giocare per tutti come fossero Waterloo, possono portare punti in classifica se affrontate con la stessa grinta e voglia di risultato viste contro Juventus e Como.
Anche Bologna e Lazio patiranno il pressing e i ritmi del Vecchio Balordo; il Napoli resta fuori concorso, anche se da oggi inizierà un altro campionato, con partite da giocarsi in Europa ogni tre giorni.
Como-Genoa | Ekuban a DAZN: “Volevamo sbloccarci, non eravamo da zero gol in due partite”








