L’Italia è ripartita dall’Estonia e dalla grinta di Ringhio Gattuso. Gattuso deve partire con il piede giusto nel complicato girone per la Coppa del Mondo 2026. La concretezza di Gattuso può e deve fare la differenza: ha accettato un contratto sotto al milione ma ha voluto un bonus di un altro milione di euro se porta gli Azzurri al Mondiale, con rinnovo contrattuale automatico fino agli Europei inglesi del 2028.
Il cammino non sarà facile: non bisogna sbagliare nessun risultato, compreso il ritorno con la Norvegia (12 punti in quattro gare, 2 più degli Azzurri, più 11 di differenza reti). Se non dovesse arrivare prima nel girone, altro momento di play-off con le altre 11 squadre arrivate seconde nei gironi e con le quattro migliori della Nations League.
Gattuso ha un vantaggio che dovrà sfruttare se vuole andare a giocare i play-off in pace: adesso ha convocato quasi tutti coloro che hanno perso i play-off precedenti e devono assumersi le loro responsabilità per finirla con le brutte figure.
Se ci saranno play-off a fine maggio, bisogna ricordarsi che tutti saranno spompati giocando nei club di appartenenza, tra coppe europee, quasi 60 partite tra campionati e Coppa Italia. Sono titolari la maggior parte di quelli che sono scesi in campo con l’Estonia: allora sarà meglio premunirsi e cercare calciatori di gamba e fiato, meno famosi ma più pronti a battersi per la maglia dell’Italia.
Non è un momento buono per il calcio italiano: nelle prime due giornate di campionato di Serie A solo 77 titolari italiani in campo su 220, pochissimi i giovani utilizzati dagli allenatori nostrani e anche stranieri.
Passiamo alla partita, perché è importante. Parlavo di gol che non riuscivano a fare, e anche oggi ne abbiamo avuto la conferma con l’Estonia nel primo tempo.
Dopo queste premesse importanti, Gattuso ha mandato in campo una difesa a quattro e lo aveva spiegato anche a Coverciano la scorsa settimana: prima di questa gara bisogna fare gol e giocare con una difesa a cinque sicuramente non serve, come non serve giocare troppo basso.
D’altronde, lui è cresciuto con Sacchi e ha vinto il Mondiale con Lippi con la difesa a quattro. In molti hanno scritto che l’Italia ha giocato con il 4-2-4 perché in campo c’erano due bomber della scorsa stagione, Retegui e Kean, e anche per la mancanza dei playmaker, rimasti in panchina (Rovella, Locatelli).
Sarebbe più facile dire un 4-4-2: dopo due minuti di gioco, prima mossa Calafiori a sinistra e Bastoni a destra. Primo tempo con almeno cinque occasioni da gol mancate da Politano, Retegui, Kean, Di Marco, Tonali.
Serviva velocizzare di più la manovra e cercare di sfruttare anche Zaccagni: questo non è successo, solamente cross dalla sinistra da parte di Di Marco senza cercare combinazioni di gioco davanti all’area estone.
Secondo tempo: mancavano i gol nel primo tempo, tanti sprecati, ma anche nella seconda parte di gara l’inizio preoccupava.
Invece ne sono arrivati cinque, per la gioia di Gattuso: gol di Kean al 58º minuto dopo altri errori sotto porta, doppietta di Retegui (capocannoniere dello scorso campionato), Raspadori che si è unito ai marcatori, e l’ultimo in pieno recupero di Bastoni di testa.
È una vittoria importante al debutto per Gattuso: c’è tanto della sua mano, visti i cinque cambi fatti durante la gara che hanno dato un altro aspetto alla formazione azzurra.
Vittoria importante anche perché ci saranno state le radioline nella panchina azzurra a sentire cosa faceva Israele, vincente per 4 a 0 intorno all’80º minuto. Israele sarà prossimo avversario dell’Italia: 9 punti in classifica, più 5 di differenza reti. Importante che gli Azzurri continuino a ringhiare come il loro commissario tecnico.
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