Finisce il calciomercato del Genoa. C’è chi se ne lamenta, ma non vanno dimenticate le parole di Blazquez sul fatto che si debba tirare la cinghia fino a giugno 2026 o le parole di Vieira dopo il pareggio con il Lecce che recitavano: “Bisogna avere da parte nostra l’umiltà giusta per capire quale squadra siamo, ma anche quale club sia il Genoa”.

Oltre alle difficoltà economiche – non solo del Genoa visto l’indebitamento delle altre 19 squadre partecipanti alla Serie A 2025/2026, a parte qualche eccezione come Napoli e Como – bisogna aggiungere che, sino ad oggi, le vicende extracampo nei tribunali non  hanno dato tranquillità ad eventuali soci di poter entrare a fare parte della proprietà Sucu.

È stato un altro calciomercato a chilometro zero dove le plusvalenze, qualcuna inaspettata, e le ulteriori cessioni e rescissioni da parte dei calciatori ormai fuori dal progetto (non coloro che sono andati in prestito e che torneranno alla base) permetteranno di vedere un bilancio più roseo nel prossimo futuro, grazie anche ad un Ferraris sempre sold out in ogni gara, al record di abbonamenti, al merchandising e alla promozione del marchio Genoa che prosegue.

Senza scordarsi di un nuovo asset come la Badia di Sant’Andrea recentemente presentata ai media, che sicuramente non scenderà in campo, ma potrebbe veder scendere in campo tra un anno, due, tre qualche ragazzo che quella Badia la frequenterà da qui in avanti.

Va ricordato, qui, che il Genoa non avrà investito le cifre che molti si aspettavano rispetto a quanto incassato, ma non ha neppure investito zero. Basti pensare al settore giovanile che ha visto il budget a disposizione passare da 200mila a 2 milioni di euro e basti pensare alla Primavera, prima in classifica dopo tre turni (e tre convincenti partite) che ha inserito un giocatore per reparto anche dall’estero (Celik, Lafont e Zulevic).

Vieira proverà a rimettere in campo i giocatori della scorsa stagione integrati con qualche ingaggio mirato e ritenuto di qualità. La speranza è che il primo settembre possa essere successo quanto ci si aspettava. Lascerà l’amaro in bocca al “mugugno” anche perché non c’è la consapevolezza di aver cercato di investire nell’ultima giornata di calciomercato per rinforzare la fase offensiva. Operazione non facile perché invece dei saldi gli uomini mercato del Vecchio Balordo si saranno trovati di fronte aumenti, peraltro senza la sicurezza di andare su un bomber pronto da più di dieci reti.

Da tenere conto che l’operazione Frendrup in uscita dal primo giorno di ritiro non è andata in porto perché la società non ha voluto venderlo alle condizioni di altri per aumentare il patrimonio o far galleggiare meglio il bilancio 2025/2026.

Last minute sono tornati Onana e Cornet (per cui si attende l’ufficialità, ma da quanto risulta non ci sono intoppi e c’è tempo fino alla mezzanotte, ndr), voluti  entrambi  da Vieira  dal 26 maggio 2025, il giorno del finale di stagione. Onana, con la sua fisicità, in alcune partite potrebbe far comodo per raggiungere il risultato, anche a gara in corso. Cornet deve aiutare a fare gol, operazione fatta vedere la scorsa stagione. Serve che la Madonna della Guardia dall’alto del Monte Figogna lo aiuti a gestire i muscoli.

Un ritorno voluto fortemente dai due giocatori: che sia un buon auspicio per il futuro del campionato del Vecchio Balordo.

Adesso tutti a rimboccarsi le maniche e continuare con quanto programmato dal primo giorno di ritiro di Moena: intensità, corsa, grinta. Tutti al top della forma, ma oltre il fiato che rappresenta le fondamenta su cui costruire servirà tecnica e qualità (non poca) presenti nella rosa, oltre ovviamente alla tattica di Vieira e del suo staff per fare la differenza.

Quello scritto è quello che si può pensare sul calciomercato del Genoa. Ognuno avrà le sue idee, differenti, ed è più che lecito. L’importante che non le voglia imporre sui mezzi di comunicazione non cartacei. Un Grifone rapace è tornato sui Monti dell’Appennino Ligure. Un Grifone rossoblù a quarti per volare sui campi di calcio ha bisogno di tutti.   


Genoa, le parole di Blazquez ai microfoni di Radio TV Serie A