Quattro gare amichevoli giocate dal Genoa, compresa l’ultima di sabato con i francesi del Rennes, tutti test importanti, non hanno voluto illudere il calcio d’agosto del Vecchio Balordo, ma far vedere e capire che Vieira sta plasmando, con la qualità a disposizione, la possibilità di superare il tatticismo tanto amato in Italia.
Ha contato l’idea, dall’inizio della preparazione, di cercare qualcosa di diverso. È questa che, nel prossimo campionato, potrebbe fare la differenza. Il lavoro da fare è ancora tanto in queste due settimane dall’inizio del campionato e continuerà per tutta la prossima stagione.
Il Grifone frettoloso può fare il gioco cieco, le idee di Vieira come succede alla “gatta frettolosa”. Bisogna fare tutto con calma e non giudicare in modo tranciante ai primi nodi da sciogliere dopo 40 giorni di preparazione.
Vieira, con le quattro amichevoli effettuate, ha cercato di capire con lo staff dove può arrivare la squadra; per tale motivo non ha scelto il “Roccapepe”, ma quattro team che hanno impegnato i rossoblù a quarti con gioco e corsa.
Positività e negatività si trovano in queste quattro amichevoli. L’errore nel cuore del gioco che ha permesso agli avversari di far fare ottime parate ai portieri genoani e di segnare delle reti.
Vieira e il suo staff, dopo aver fissato la zona, negli allenamenti e nelle gare amichevoli provano sempre a perfezionarla, completarla e delimitarla, mettendola in condizione di essere partecipata, capita e lavorata da tutta la rosa a disposizione.
La fase difensiva del Vecchio Balordo ha avuto qualche sbandamento, ma non bisogna dimenticarsi che i due centrali, Marcandalli, che cresce gara dopo gara, e Otoa, hanno meno di 50 anni in due.
Sul piano del gioco, la scorsa stagione, la fase di non possesso di Vieira ha dato i suoi risultati positivi; la fase di possesso, nell’estate 2025, è variata con tanta qualità dietro la prima punta, cercando il gol con varie possibilità, allungando la squadra.
Qualcosa di diverso si è visto, in particolare contro i giapponesi, in occasione dei calci d’angolo a favore, con tutti i possibili colpitori di testa nell’area avversaria: in tre calciatori fuori dalla linea di centrocampo; Sabelli, Fini, Venturino, i tre velocisti a disposizione, invece di solamente uno come successo nelle ripartenze avversarie dopo la respinta sul corner in altre gare.
Le positività sono Grønbæk, di nome Albert, abile nello smarcarsi, svariando per cercare il passaggio in profondità; contro i bretoni, Valentin Carboni, al contrario, bravo e pronto a cercare con tagli precisi la profondità.
Peccato i gol facili mancati nelle gare giocate. Questo non dipende dalla tattica, dallo schema o dall’idea di gioco, ma dalla tecnica dei protagonisti in campo davanti ai portieri avversari. L’argomento della prima punta è all’ordine del giorno dei media e dei tifosi.
È stato concesso poco tempo a Vitinha, che patisce la marcatura a uomo dei centrali di fisico e peso; probabilmente non ha ancora fatto nulla di quello che gli ha chiesto Vieira da terminale unico della squadra: “fare il predatore dentro l’area avversaria ma smarcandosi con il movimento, tenere il pallone facendo salire i compagni e fornendo assist-gol”. Vitinha, in passato, ha fatto vedere che è un ruolo che gli si addice. Con un eventuale compagno rischia di pestarsi i piedi?
Colombo, neanche novanta minuti in tre gare giocate, è subito con la croce addosso di non vedere e sentire la porta. Occorre pazienza, perché il tiro non gli è mai mancato, in particolare di sinistro.
Gli altri attaccanti sono Ekuban, sempre alla prese con piccole noie muscolari, ed Ekthator, poco utilizzato da Vieira da prima punta. Il giovanotto è in una fase importante della sua vita: aver superato i 18 anni ed essere dentro un mondo inaspettato, non solo sul prato verde.
Non solo i tifosi e i media faranno il punto sul ruolo della prima punta del prossimo campionato: anche Vieira, lo staff e la dirigenza. Con un buon centravanti propenso al gol, il Vecchio Balordo potrebbe giocarsi una stagione importante.
A 20 giorni dalla fine del calciomercato, qualche pensiero può nascere: creare e poi sbagliare facilmente nelle due fasi di gioco, in Serie A, non è permesso.
È piaciuto il Vecchio Balordo nelle 4 amichevoli perché la trama del film, rispetto alla scorsa stagione, non è cambiata: credere sempre nel risultato, anche nei momenti difficili, grazie ai cambi di Vieira e del suo staff e ai cambi di strategia tattica. Quello visto contro il Rennes, squadra che aveva 12 giorni in più di preparazione (il giorno di Ferragosto giocano la prima di campionato contro il Marsiglia).
Quello scritto è una sintesi da cronista per quello visto, con la speranza di poterlo raccontare nuovamente nella prossima stagione sportiva, con i miglioramenti voluti anche da Vieira e dallo staff, senza dimenticarsi delle difficoltà che nascono nel campionato di Serie A, dove gli allenatori sono più specialisti nel mettere il bastone nel gioco avversario che nel crearlo.
Dai Grifone! Il giorno di Ferragosto arriva il Vicenza, team che la scorsa stagione ha perso la Serie B, uscendo ai play-off con la Ternana. Una sorpresa, ma non tanto, la vittoria del Lanerossi in casa del Padova. Mister Gallo, nuovo tecnico dei biancorossi, è la bestia nera dei patavini: vittoria nella Supercoppa di Categoria a Padova e, ieri, rivincita dei “magnagati” dopo aver perso la B nel derby veneto per pochi punti in classifica. Gallo cercherà l’impresa nei 32° di Coppa Italia Frecciarossa, dentro il Tempio, diventato un “cult” per il mondo del calcio.
Genoa, la situazione indisponibili e infortunati – IN AGGIORNAMENTO







