L’analisi dei ruoli nel nuovo calcio è cambiata solo nelle telecronache, che cercano di colorare le gare con nuovi termini. Il più famoso attualmente è il quinto: quinto difensore, quinto esterno, ma soprattutto quinto uomo – qualcuno che gioca in una posizione non tradizionale, pronto a coprire uno spazio specifico sul terreno di gioco.

Quantunque il gioco attuale tenda sempre di più alla “universalizzazione” dei ruoli, ciascun calciatore, in relazione alla zona del campo nella quale è chiamato di preferenza ad operare, dovrà risolvere compiti precisi.

Difensore: senso della posizione, capacità di colpire di testa e di piede, temporeggiatore, non farsi superare in dribbling, non perdere l’avversario alle spalle, capire in ogni momento – dal proprio angolo visivo – dove si trova il pallone, dove si trova l’avversario e dove si sta giocando.

Il libero, sulla carta, non esiste più, ma il difensore più esperto coordina – con la voce e con i gesti – i movimenti del reparto difensivo. È pronto a dare copertura nelle difficoltà, operando per primo il raddoppio di marcatura e inserendosi in fase di possesso.

Centrocampo: è considerato, nel gioco attuale, il motore e il perno di tutti i movimenti della squadra.

Il centrocampista deve possedere tutte le doti fisiche e tecniche proprie del gioco del calcio. Oltre a saper occupare tempestivamente la giusta posizione sul terreno di gioco in relazione al pallone e agli avversari, deve saper marcare a uomo e a zona, smarcarsi per ricevere il pallone ed essere bravo nella varietà dei lanci: rasoterra, corti, lunghi, a parabola.

Essendo chiamato ad assolvere un duplice compito, deve saper attuare disinvoltamente sia il principio della difesa che quello dell’attacco, pensando con rapidità e tempestività alle azioni corrispondenti.

Soprattutto in questo calcio che si gioca a 100 km/h, è fondamentale essere abili nell’uno-due, nelle corse di sovrapposizione e nel sostituire nella fase offensiva i compagni, inserendosi per cercare il tiro da fuori area. Inutile precisare che deve essere fisicamente forte e resistente.

Attaccante: ormai non è più solo una “punta” o una “mezza punta” (trequartista), ma deve essere bravo negli spazi stretti, pronto a tirare in modo secco e preciso, magari con tiri ad effetto o a giro. Deve sentire la porta da qualsiasi posizione, avere buona tecnica, sapersi smarcare nello “spazio luce”, colpire di testa, aiutare i compagni cercando la superiorità con finte.

Il centravanti moderno è diventato un ruolo chiave nel calcio attuale: si muove senza palla, crea spazi, collabora con centrocampo e attacco, è pronto a concludere le azioni, a fare gol, a pressare e a recuperare palloni davanti all’area avversaria.

Importanti nel gioco attuale sono le ali, a destra e a sinistra, pronte a svolgere entrambe le fasi di gioco. In quella offensiva, devono creare occasioni con dribbling e cross per gli altri attaccanti.

Ormai il gioco è totale e i padroni sono i giocatori universali.

Il calcio del futuro è predisposto al cosiddetto gioco totale, caratteristico della rappresentativa olandese degli anni ’70, ormai parte integrante del linguaggio calcistico.

Gli allenatori cercano giocatori universali, in grado di produrre il massimo rendimento indipendentemente dal ruolo da svolgere e dalla funzione che si trovano a ricoprire.

Un giocatore eclettico, ricco di fantasia, padrone della tecnica calcistica, protagonista nelle due fasi di gioco, capace di occupare con efficacia e disinvoltura qualsiasi zona del campo. Deve avere capacità offensiva e difensiva, su tutto il campo, non lasciando spazio allo sviluppo e alle combinazioni tattiche dell’avversario: anche nelle ripartenze dal basso.

Gli allenatori moderni esaltano il potenziale della squadra quando hanno a disposizione questi elementi, evitando di ingabbiarli nel tatticismo.

Bisogna smettere di riempirsi la bocca parlando di “algoritmi” utili al calcio per ingaggiare calciatori del futuro. Non potranno mai sostituire il giudizio umano e l’esperienza nel processo di valutazione. Possono aiutare – più che gli allenatori – i preparatori, come strumenti di supporto per prendere decisioni informate, con l’ausilio di statistiche, dati, ecc.

È importante per i direttori sportivi avere un sostituto pronto quando i calciatori in rosa hanno probabilità di essere ingaggiati da altri team.

Il viaggio di Buoncalcioatutti, senza mai perdere l’attualità della notizia, continua in questa estate 2025, cercando di informare su come funziona il calcio, e aiutare a capire – quando si è sulle gradinate o davanti a un televisore – cosa succede nei 100 minuti di gioco, e non solo nelle singole azioni o negli errori dei protagonisti.

Prossimamente: accorgimenti tattici difensivi e offensivi.