Ai microfoni di Radio TV Serie A è intervenuta la Responsabile del Genoa Women, Marta Carissimi, per commentare la promozione in Serie A Femminile. Una promozione storica, che domani sera le rossoblù festeggeranno al Ferraris e domenica alla Sciorba, nell’ultimo atto di campionato contro l’Arezzo Femminile.

Quando arrivò al Genoa Women, lo prese in una situazione di classifica complicata…

“Sono arrivata due anni e mezzo fa, nella stagione 2022/2023. Sono arrivata in corsa a ottobre/novembre, con la squadra che era alla prima stagione in Serie B ed era nella parte finale di classifica. Il primo anno abbiamo fatto un percorso per salvarci e proprio in questi giorni, due anni fa, festeggiavamo una salvezza alla penultima giornata. Da lì siamo partiti per un percorso che, qualche giorno fa, ci ha portato alla meritata promozione in Serie A”. 

Ma la promozione in Serie A era l’obiettivo? Eravate nel lotto delle squadre che potevano competere, ma c’erano squadre davanti a voi che avevano fatto anche un mercato più importante…

“L’obiettivo, dopo aver centrato la salvezza, è stato fare un percorso di crescita e fare ogni anno uno step in più. L’anno scorso è arrivata una salvezza tranquilla, a metà classifica, mentre quest’anno l’obiettivo era di continuare questo percorso di crescita avvicinandoci alle prime posizioni. Sapevamo che ci fossero squadre, come Ternana e Parma, partite prima di noi nel percorso attestandosi per la vittoria del campionato”. 

“Ci è venuto sicuramente incontro il cambio di format della Serie A, che nella stagione corrente ha portato da una a tre le promozioni. La scorsa estate, quando si stava costruendo la squadra, sapendo delle tre promozioni, sapevamo che ci fossero delle opportunità in più. Non eravamo soli, ma c’erano. Sapevo la squadra avesse potenziale per centrare la promozione, ma il potenziale poi va tradotto in qualcosa di concreto. Complimenti quindi allo staff e alle ragazze per la stagione fatta”. 

Informandoci qua e là, abbiamo saputo che lei è una che lavora tantissimo, 24 ore su 24, sempre al seguito della squadra. Com’è la giornata del direttore sportivo?

“Credo nella cultura del lavoro e cerco di dedicare tutto il mio tempo alla squadra sotto ogni punto di vista. Il direttore sportivo credo abbia tanti ruoli: da fuori spesso si pensa che faccia il mercato e prenda i giocatori, ma in realtà quella è solo la minima parte del lavoro. Si tratta di gestire staff e giocatrici, di gestire le società che nel calcio moderno sono aziende e hanno tante aree da coordinare, monitorare, stimolare. Parlo a 360 gradi, dall’area tecnica a quella medica, dall’area organizzativa a quella mediatica e commerciale. L’area femminile ha una struttura più snella e nella mia figura, quella di direttore sportivo, ci si occupa davvero di tante altre cose e non solo di quella prettamente sportiva”. 

Si aspetta qualcosa per festeggiare queste giocatrici? C’è un’ultima gara da giocare…

“Abbiamo l’ultima partita in casa e cambieremo location. Saremo in città, alla Sciorba, il secondo stadio di Genova dopo il Ferraris. L’appello è che possano venire tanti tifosi, tanti appassionati. Saremo lì, domenica alle 15, e seguirà una festa per celebrare la promozione. E domani sera, durante l’intervallo di Genoa-Atalanta, si darà il giusto tributo a ragazze e staff”. 

Per il Genoa annata incredibile: anche la Primavera femminile è salita di categoria. Tutto dovuto al suo arrivo? Indubbiamente ha dato una grande mano. Questo trionfo dove lo mette nelle sue soddisfazioni sportive?

“Tutti i trionfi e gli obiettivi raggiunti sono importanti. Questo è il primo da dirigente ed è sicuramente una bella soddisfazione. Quest’anno è duplice perché nel percorso di crescita c’è tutta l’area femminile, trasversalmente dall’Under 10 alla Prima Squadra. Aver portato anche la Primavera alla promozione è un’altra soddisfazione. Entrambe le squadre sono qualcosa di costruito nel tempo e, penso, che questo abbia ancora più valore”. 

Qual è l’obiettivo dell’anno prossimo?

“Penso sia molto semplice tale domanda: dovremo mantenere la categoria. Non è una risposta da direttore, ma assolutamente la verità. L’impatto con la Serie A è un impatto forte. Sarà difficile, oggettivamente parlando partiamo come ultime in quanto ultime promosse. Dovremo essere bravi e capaci a costruire al meglio i prossimi mesi, facendo una stagione di resistenza e continuando a crescere per mantenere la categoria”. 


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