Nelle scorse settimane abbiamo cercato di aggiornarvi sulle notizie che arrivavano dall’Andalusia, regione che ospita la città di Siviglia e il Siviglia, club che ancora oggi ha una parte di azioni in capo ad A-Cap. A citare direttamente A-Cap, nell’ultima gara casalinga del Genoa contro il Milan, è stato anche uno striscione comparso in Gradinata Nord, ad inizio ripresa, con scritto: “Via dal Genoa A-Cap e finti Genoani“. Ripartiamo da qui, perché questo striscione è stato ripreso anche da Estadio Deportivo, giornale online iberico, per farne un avviso ai naviganti, in questo caso andalusi, sul futuro del club spagnolo. “Los ultras del Genoa avisan al sevillismo sobre A-Cap” scrivono i colleghi spagnoli. Ora, perché se ne parli bisogna provare a capirlo.
Tra l’altro diventa inevitabile provare a ricostruire la situazione dal momento che le vicende di casa Genoa, dal 25 marzo scorso, sono legate indirettamente anche al club sevillista per via di una vertenza vinta dal club rossoblù in Spagna, come riportato in rassegna stampa il 26 marzo scorso. Con questa vertenza si è ottenuto il pignoramento delle azioni degli americani nel Siviglia, rimandando a crediti a favore del Genoa per circa 12 milioni più 3,5 di interessi. Un giorno prima che in Italia riportava tale notizia anche il Desmarque, lo stesso quotidiano spagnolo che nelle ultime ore ha documentato i pesanti disordini che hanno riguardato il Siviglia, costretto a dormire nel proprio centro sportivo per via della contestazione della tifoseria verso giocatori e società.
Visto che le vicende dei due club, fin dall’inizio della parentesi 777 Partners (ora ereditata da A-Cap), sono non tanto affiancate, quanto piuttosto prese ad esempio per spiegare come l’ormai tramontato modello di rete multiclub avesse cercato di svilupparsi, è quantomeno necessario documentare quanto sta accadendo. Il Siviglia, che tramite il suo Presidente lo scorso 28 marzo aveva rinnovato il proprio ringraziamento alla stessa A-Cap (“vorremmo esprimere la nostra gratitudine per la posizione adottata da ACAP, un’entità con un interesse significativo nella proprietà del club, che ha rafforzato questa stabilità sostenendo il consiglio di amministrazione nello sviluppo del piano strategico del club. Questo piano mira a stabilizzare la situazione finanziaria e riprendere la crescita“ recita un comunicato del Siviglia) sta vivendo uno dei momenti più critici della sua recente storia calcistica e rischia la retrocessione in Segunda Division.
La squadra andalusa non vince addirittura dal 9 marzo scorso (due soli punti in otto partite) e con la sconfitta di ieri contro il Celta Vigo sarà necessario vincere la prossima giornata col Las Palmas. In quel caso sarebbe matematica salvezza. In caso contrario sarebbero 180′ di fuoco quelli di fine stagione e andrebbero a sommarsi al periodo di incertezza societaria e di guerre intestine a suon di reclami, ricorsi e cause giudiziarie (clicca QUI per saperne di più). Oggi però, dopo oltre due mesi senza vittorie, la tifoseria del Siviglia ha cercato di entrare nella Ciudad Deportivo del club, in contestazione, e solamente l’intervento delle forze di polizia ha evitato che accadesse. La squadra, peraltro, è stata costretta a dormire all’interno del centro sportivo, come riporta il network Tiempo de Juego.
Quel che è noto, in Italia, è che il prossimo 20 maggio si attende un passaggio importante nel procedimento, in sede civile, che riguarda l’aumento di capitale sottoscritto dall’imprenditore romeno Dan Sucu, contestato da A-Cap. Sarà un ulteriore passaggio dopo il respingimento, del 7 aprile scorso, riguardo al procedimento cautelare d’urgenza presentato il 15 gennaio. Un passaggio molto rilevante, nonché molto vicino alla fine del campionato di Serie A e al mese di giugno. Mese nel quale l’azionista di maggioranza Dan Sucu avrebbe intenzione di convocare un CdA che potrebbe essere foriero di importanti novità.
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