Peccato perché non meritava di perdere il Genoa al Franchi. Meglio la Viola nel primo tempo solamente per le due reti realizzate, merito di una grande giocata di Kean, inaspettata, e anche di un mancato controllo e marcamento del centravanti con i difensori tutti spostati per intercettare il cross. Qualcosa di preparato da parte di Mandragora e Kean?
Il secondo gol, poi, arriva per un passaggio orizzontale sbagliato che ha permesso a Gosens di andare in contropiede e servire Albert, assente per tutto il resto della partita, che ha potuto battere a rete e fare gol grazie alla deviazione di Vasquez.
Sono le statistiche alla fine del primo e alla fine della gara che testimoniano che il Vecchio Balordo non meritava la sconfitta. Basta analizzarle e guardare il possesso pallone, i tiri in porta, i corner che hanno messo sotto la squadra di Palladino.
Anche in trasferta si è visto il gioco che piace a Vieira: intensità, tutti a correre, tutti a difendere, tutti ad attaccare. In futuro arriverà anche la continuità di quanto visto nel secondo tempo, in particolare quando la forma aumenterà in tutta la rosa.
Il tecnico rossoblù ha confermato al Franchi che la sua idea di calcio sarà di non cucire la squadra su un singolo calciatore. A tutti gli allenatori piacciono i giocatori duttili in questo calcio frenetico: Vieira, dopo il suo passato da calciatore in compagnia di fuoriclasse, non disprezzerà anche coloro che in rosa potranno fare la differenza.
Tatticamente Vieira e il Genoa sull’Arno hanno cambiato moduli di gioco, indipendentemente dai numeri, con una sola idea: non perdere equilibrio e creare situazioni di vantaggio numerico. Nel secondo tempo è arrivata solamente una rete perché Palladino si è spaventato giocando con un verrou, probabilmente a sua insaputa, un chiavistello davanti alla porta di De Gea dove tutti, non solo i quattro difensori, ma anche gli esterni e i centrocampisti marcavano a uomo chiudendo tutti i buchi.
Vieira con gli allenamenti di “clausura” al Pio Signorini sta insegnando ai giovani a correre non a vuoto, consapevole che il fiato rappresenta le fondamenta su cui costruire, ma poi servono tecnica e tattica. Il Genoa visto nel secondo tempo a Firenze è la fotocopia di quello visto contro il Napoli al Ferraris, sempre nella seconda parte di gara. Una squadra che apre nuovi orizzonti al gioco del Grifone. Il mister cerca una tattica attraverso i comportamenti individuali e collettivi per utilizzare in modo ottimale durante le gare le capacità tecniche, fisiche e intellettive dei calciatori.
L’allenatore rossoblù ha fatto vedere di cercare in ogni gara il sistema di gioco in base all’avversario da affrontare. Non è un ortodosso dei numeri di modulo, è un gestore di uomini dentro lo spogliatoio e sul campo vista la qualità a disposizione. Quella di Vieira è una banda, ma con gli ultimi arrivi, in particolare quello di Onana, può trasformarsi in una orchestra con 190 centimetri di altezza davanti alla difesa.
La musica del Genoa non è stonata perché il direttore di orchestra è leader di personalità: se n’è accorto Dodo quando chiedeva il rigore dopo due minuti di gioco. Il carattere e la voglia al Genoa non sono mai mancati negli ultimi due anni, come il saper soffrire nei momenti difficili della gara.
Erano solamente trecento a Firenze i tifosi e si sono fatti sentire, tanto che quando Collu fischiato alla fine si è sentito un sospiro di sollievo da parte di tutti i tifosi viola.
Bene Collu di Cagliari alla sua quinta gara in Serie A. Personalità quando è stato chiamato dal VAR dopo due minuti di gioco davanti allo schermo a giudicare un fallo commesso da Dodo su Frendrup e non viceversa. Una topica da non giustificare da parte del VAR Gariglio e del’AVAR Paterna davanti a quattro schermi. Ci sono limiti tecnici e di regolamento che confermano perché sono usciti dalla rosa ampia a disposizione del designatore. Solamente un neo per il giovane cagliaritano: non aver ammonito un calciatore della Viola, tutti arroganti ad ogni suo fischio. De Winter in diffida non ci sarà con il Torino. Bani pronto al rientro e Otoa in panchina.
Altri complimenti al popolo genoano, che pur non sapendo orario e giorno della gara da giocare con il Torino aveva già fatto il sold out dei biglietti assegnati dalla società granata. Probabilmente il Torino concederà altri ticket per sabato sera alle ore 20,45.
Oggi ultimo giorno di calciomercato: non dovrebbe succedere nulla in casa Genoa. Le entrate ee led uscite sono state fatte in anticipo, anche se Trapattoni direbbe: “non dire calciomercato finché non c’è l’hai nel sacco”.